Celine, Louis-Ferdinand

zaratia

Sideshow
sì, ho letto "Viaggio al termine della notte" molto tempo fa, però è uno di quei libri che non ricordo bene. E' un libro dai toni piuttosto pessimistici... non so se consigliartelo!
 

eg1979

New member
zaratia ha scritto:
sì, ho letto "Viaggio al termine della notte" molto tempo fa, però è uno di quei libri che non ricordo bene. E' un libro dai toni piuttosto pessimistici... non so se consigliartelo!

mi dà l'idea di essere un po' cupo...
 

evelin

Charmed Member
Io avevo letto qualche anno fa "Storia del piccolo mouk", l'ho letto per la scuola ma non lo ricordo bene, cmq non mi era piaciuto molto all'epoca.
 
ho da poco iniziato a leggere viaggio al termine della notte...ma l'ho messo un po' da parte...non so...forse non sto nello stato d'animo giusto per leggerlo...e poi sto ancora sott'esame...quindi, essendo un po' pensantuccio, ho deciso di allontanarlo per un po'..ehhehe
 

Simenon

New member
In effetti il Viaggio tanto digeribile non è.
Io l'ho preso e abbandonato almeno tre o quattro volte.
Poi, superato lo scoglio delle 40 pagine, ci si lascia trasportare dalla corrente.
Non c'è, ovvio, il gusto dell'intreccio narrativo.
Ma c'è tutto il XX secolo: la barbarie della guerra, lo sfruttamento delle colonie, l'angoscia della solitudine nell'America del dopoguerra, il ritmo febbrile della civiltà contempioranea, l'ipocrisia borghese.
Celine però non fa il moralista. E' un cane sciolto, anarchico, tanto il mondo è il destinatario di una sentenza senza appello.

La questione del linguaggio c'è, inutile negarlo. E' un linguaggio in presa diretta, uno stile colloquiale, pieno di rotture sintattiche, di espressioni colorite ...e poi c'è il Trionfo dei puntini sospensivi.... :lol: ...
Il libro però è importante anche per questo linguaggio....per come il suo punto di vista, non certo inedito, abbia saputo tramutarsi in FORMA individualissima. Forse questo ha fatto la fortuna di Celine, di cui cmq andrebbe letto almeno anche Morte a credito, ancora più estremo del Viaggio.
 

zolla

New member
il classico esempio del genio trasportato dalla sua sregolatezza a scrivere e dire cose che poi lo hanno reso un reietto un pò come ezra pound
 

siasiqueneau

New member
Ho iniziato Viaggio al termine della notte (il titolo originale ha un suono meraviglioso) ma poi l'ho abbandonato... Che dite lo ricomincio?
 

Simenon

New member
Dipende.
Se ci hai rinunciato da poco, allora non conviene ritentare subito.
Lascia passare un po' di tempo e poi riprovaci.
 

nunzio

New member
siasiqueneau ha scritto:
Ho iniziato Viaggio al termine della notte (il titolo originale ha un suono meraviglioso) ma poi l'ho abbandonato... Che dite lo ricomincio?

siasiquenau direi in questo caso più sì che no...anzi assolutamente sì!
se superi le prime 50 pagine, scoprirai che è un libro di una bellezza unica :wink:

una piccola gemma:
"Ma torniamo alla nostra Sophie. Facevamo come dei progressi in poesia, solo con l'ammirare il suo essere tanto bella e tanto più incosciente di noi. Il ritmo della sua vita scaturiva da altre sorgenti, che non le nostre, striscianti per sempre le nostre, invidiose. Questa forza allegra, precisa e dolce insieme, che l'animava dai capelli alle caviglie ci veniva a turbare, ci inquietava in un modo incantevole, ma ci inquietava, è la parola."
 
Viaggio al termine della notte,nell'edizione Corbaccio curata da ernesto ferrero.
Un capolavoro europeo della coscienza del novento.uno dei liibri piu' importanti(tra i romanzi) che un uomo del nostro tempo possa incontrare sulla sua strada.
Fin dalla citazione della canzone delle Guardie Svizzere del 1793....:"Nostre vie est un voyage/Dan l'hinver et dans la Nuit/........"
alle pagine sulla "solitudine"americana.
:)
 

asiul

New member
Viaggio al termine della notte,nell'edizione Corbaccio curata da ernesto ferrero.
Un capolavoro europeo della coscienza del novento.uno dei liibri piu' importanti(tra i romanzi) che un uomo del nostro tempo possa incontrare sulla sua strada.
Fin dalla citazione della canzone delle Guardie Svizzere del 1793....:"Nostre vie est un voyage/Dan l'hinver et dans la Nuit/........"
alle pagine sulla "solitudine"americana.
:)

Ottima edizione.
Leggi anche Morte a credito...
qui credo non ci sia ancora la recensione di questo libro,prima o poi la inserirò io.Di tutti i suoi libri è quello che ho amato di più.
 

elena

aunt member
Ottima edizione.
Leggi anche Morte a credito...
qui credo non ci sia ancora la recensione di questo libro,prima o poi la inserirò io.Di tutti i suoi libri è quello che ho amato di più.

Anche a me è piaciuto Morte a credito ma non quanto Viaggio al termine della notte (secondo me uno dei più bei romanzi del XX secolo)……ho trovato quest’ultimo più a largo respiro, nel senso che tratta di problematiche che investono l’uomo in quanto tale e in quanto inserito in un determinato periodo storico e sociale.
In
Morte a credito (sorta di antefatto del capolavoro celiniano), a mio parere, il contesto è più autoriferito, quasi una sorta di pungente autobiografia claustrofobica.


In ogni caso Cèline come autore è decisamente geniale (al di là di idee e atteggiamenti personali criticabili) e in entrambe le opere citate l’autore adotta una prosa cruda e allucinata per descrivere miserie e degradazioni umane, analizzate in un’ottica introspettiva: le umiliazioni personali, lo stato di indigenza in cui sembra condannato a vivere, le ossessioni onnipresenti rappresentano lo strumento attraverso il quale l’autore denuncia i mali della società contemporanea.

Soprattutto nel Viaggio, l’autore critica, con brutalità e fermezza, l’assurdità della guerra (mi sembra sia attribuibile a lui la prima descrizione di “sindrome post-traumatica da stress” ossia lo stato psicologico in cui versano i reduci di eventi traumatici), la follia del colonialismo, la disumanizzazione del sistema industriale: il tutto condito da un profondo senso di solitudine e smarrimento personale, forse i mali più frequenti nell’uomo moderno.


La genialità di Cèline per me si ricava proprio dalla capacità di trasmettere al lettore forti emozioni accompagnate da una visione disincantata della vita.


 

asiul

New member
Anche a me è piaciuto Morte a credito ma non quanto Viaggio al termine della notte (secondo me uno dei più bei romanzi del XX secolo)……ho trovato quest’ultimo più a largo respiro, nel senso che tratta di problematiche che investono l’uomo in quanto tale e in quanto inserito in un determinato periodo storico e sociale.
In Morte a credito (sorta di antefatto del capolavoro celiniano), a mio parere, il contesto è più autoriferito, quasi una sorta di pungente autobiografia claustrofobica.

In ogni caso Cèline come autore è decisamente geniale (al di là di idee e atteggiamenti personali criticabili) e in entrambe le opere citate l’autore adotta una prosa cruda e allucinata per descrivere miserie e degradazioni umane, analizzate in un’ottica introspettiva: le umiliazioni personali, lo stato di indigenza in cui sembra condannato a vivere, le ossessioni onnipresenti rappresentano lo strumento attraverso il quale l’autore denuncia i mali della società contemporanea.
Soprattutto nel Viaggio, l’autore critica, con brutalità e fermezza, l’assurdità della guerra (mi sembra sia attribuibile a lui la prima descrizione di “sindrome post-traumatica da stress” ossia lo stato psicologico in cui versano i reduci di eventi traumatici), la follia del colonialismo, la disumanizzazione del sistema industriale: il tutto condito da un profondo senso di solitudine e smarrimento personale, forse i mali più frequenti nell’uomo moderno.


La genialità di Cèline per me si ricava proprio dalla capacità di trasmettere al lettore forti emozioni accompagnate da una visione disincantata della vita.

Viaggio al termine della notte "è" senza dubbio il più bel romanzo,sono io che ho amato,letto e riletto Morte a credito. Ne consigliavo la lettura per scoprire un Celine diverso per alcuni aspetti.
Non sono forse d'accordo sul fatto che Celine critichi la guerra.A mio avviso lascia che la guerra e le sue brutalità si mostrino per come sono senza suggerirci niente di più di ciò che è.Lui è un narratore, nudo e crudo. La realtà in fondo non può che essere descritta così con le sue stesse parole.

Non so, per me non va ricercato alcun "senso" nelle sue letture, solo fruirne la genialità e l'immensa capacità di narrazione.
Amo la sua lucidissima follia.
 

Kodiak

New member
Ho letto Viaggio al termine della notte. Bel libro senz'altro, ma avvolto di cupo pessimismo. L'immagine del maiale che attende il suo destino, mentre il macellaio lo guarda ridendo ed impugnando un grosso coltello, m'è tornata spesso alla mente...
Ciao!
 
non lo credo K.
Quando penso al VIAGGiO e riprendo certe pagine, spesso rievoco,forse perchè mi piacciono,certe splendide periferie urbane dei quadri di Sironi degli inizi delgi anni venti.
Loro due si guardano,secondo me.forse perchè son parte della stessa temperie
Da riprendere.
TV
 

Evy

Member SuperNova
io l'ho iniziato ieri sera,Viaggio al termine della notte, anche se, data la linguetta della copertina messa a pagina 23, forse che forse già l'avevo iniziato aleggere tempo fa..mooolto tempo fa..... :?
 
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