Schiller, Friederich - I masnadieri

Dorylis

Fantastic Member
I masnadieri (in tedesco, Die Räuber) è un dramma in cinque atti di Friedrich Schiller.
Il soggetto è pienamente immerso nell’atmosfera dello Sturm und Drang . Carlo, che ha abbandonato la casa paterna ma spera di ritornarvi, apprende da una lettera del fratello Francesco che il padre ha intenzione di farlo imprigionare, e decide quindi di porsi a capo di una banda di briganti. In realtà, si trattava di un inganno di Francesco che, nel tentativo di eliminare anche il padre per assumere la reggenza, gli comunica la falsa notizia della morte di Carlo: Massimiliano Moor, vecchio e malato, cade come morto. Amalia, che ama riamata Carlo, è a sua volta insidiata da Francesco, ma riesce a sfuggirgli, mentre il padre, sopravvissuto, viene tenuto prigioniero in una torre. Carlo, che con i suoi masnadieri è giunto allo scontro con l’esercito del fratello, incontra Amalia, ma non ha il coraggio di rivelarle le sue attività criminose; ritrova poi anche il padre, che non lo riconosce, dal quale apprende tutta la verità.Il personaggio di Franz poi si suicida impiccandosi e i masnadieri si presentano al loro capo portando Amalia prigioniera: Carlo non può più nascondere la verità alla donna amata e al padre ormai moribondo. La fanciulla dichiara di essere disposta a sposarlo, nonostante la sua vita di perdizione; ma Carlo, sopraffatto dalla vergogna, piuttosto di trascinarla nel fango la trafigge con un pugnale, e quindi si avvia per consegnarsi alla giustizia.


E' una tragedia dal forte impatto emotivo.. Molto coinvolgente!
 

Elena.90

Curly member
Io l'ho studiato quest'anno a scuola... Che drammone!!!
 

ayla

+Dreamer+ Member
Un dramma sicuramente dal forte impatto che ti sa coinvolgere grazie alle vicende del protagonista che dalla iniziale ribellione alle istituzioni raggiunge una piena coscienza della sua colpa e quindi si consegna alla giustizia. All'inizio pensavo fosse una lettura pesante invece si è rilevata abbastanza scorrevole!
 

Grantenca

Well-known member
Drammone per il teatro scritto molto probabilmente fra gli ultimi anni del 700 o i primi anni dell’ 800.
Di questo scrittor e filosofo tra i più celebrati del suo tempo, non avevo letto niente e la curiosità mi ha spinto alla lettura.
Certo è una forma d’arte ormai sorpassata ma bisogno tener conto che a quei tempi le uniche immagini che potevano ricordare il passato erano i quadri dei pittori. Di qui una descrizione molto particolareggiata dei fatti e soprattutto dei pensieri e degli stati d’animo dei protagonisti. In questa storia c’è di tutto: odio, amore, tradimento, malvagità, con il filo logico della assoluta assenza di compromessi morali: il bene è il bene, il male è il male e ognuno raccoglierà quanto ha seminato. La scrittura però è di qualità molto elevata, ed io, che amo la parola scritta, non ho faticato molto a leggerlo. Per quanto sopra detto, essendo nell’era digitale, non me la sento però di consigliare ad altri questa lettura che comunque, personalmente, mi ha gratificato.
Di questo autore leggerò sicuramente un altro dramma “Don Carlos”, ma per ragioni diverse che potrò spiegare all’occasione.
 
Alto