Gaiman, Neil - American Gods

In sintesi
Dopo tre anni di prigione Shadow sta per tornare in libertà quando viene a sapere della morte misteriosa della moglie e del suo migliore amico. Sull'aereo che lo riporta a casa l'uomo riceve una proposta di lavoro da un tipo piuttosto enigmatico, Mister Wednesday: Shadow accetta, ma gli servirà ancora qualche tempo per scoprire chi sia in realtà il suo capo, chi siano i suoi compagni d'affari e chi i suoi concorrenti.

La recensione de L'Indice
Vi sono molti aspetti, in questo nuovo romanzo di Neil Gaiman, che possono sconcertare chi si aspetta un trattamento più convenzionale della materia, ma sono proprio questi che rendono il libro più interessante e originale di quello che sarebbe stato altrimenti. American Gods è essenzialmente un gothic novel ambizioso e dalla premesse altisonanti. Non riesce mai a onorarle del tutto, ma nonostante questo, o forse grazie a questo, si fa apprezzare più di prodotti maggiormente in riga con il genere.
Un uomo che ha poco passato, pochi pensieri e apparentemente nessuna psicologia, e che infatti non ha altro nome se non Shadow, "ombra", è appena uscito di prigione dove ha scontato tre anni a causa di una rapina alla quale sua moglie l'aveva convinto a partecipare. Appena tornato libero scopre che la moglie, che aveva una relazione con il suo migliore amico, in un incidente di macchina è morta con lui. Non gli resta nessun motivo per stare al mondo, ed è proprio allora che incontra Mr. Wednesday, un anziano bevitore, truffatore e seduttore di ragazzine che gli propone di lavorare per lui come guardia del corpo. "La tempesta è vicina", dicono Wednesday e i suoi strani amici, tutti bizzarri emigrati dall'Europa, e Wednesday ha bisogno di qualcuno di cui potersi fidare. E la tempesta, nientemeno, è quella tra i vecchi e i nuovi dei. Perché Wednesday in realtà è Odino, il Wotan di Wagner, emigrato in America come tutti gli altri dei celtici, nordici, slavi e mediterranei. Dimenticati nei loro vecchi mondi, gli antichi dei restano immortali, ma se non vengono nutriti dall'adorazione dei fedeli e da costanti sacrifici perdono potere e si riducono all'ombra di se stessi ("ombra", come si è detto, è anche il nome del protagonista). È così che hanno preso la via dell'America, dove sopravvivono facendo i mestieri più umili, così come hanno fatto per generazioni i popoli che un tempo li adoravano.
La tempesta che si avvicina è quella che i nuovi dei vogliono scatenare contro i vecchi per toglierli di mezzo una volta per tutte. Televisione, carte di credito, mass media, Internet. Sono questi i nuovi dei, forniti di elicotteri neri senza insegne e di treni piombati dove torturano i loro prigionieri, nella migliore tradizione della paranoia americana come ci è stata insegnata dai telefilm di X Files. Visti da vicino, i nuovi dei sono gradevoli: belli, biondi, ben vestiti, sembrano tutti usciti da un pubblicità televisiva o da una puntata di Cheers, ed è un peccato che Gaiman non abbia approfondito più di tanto la contrapposizione tra i due gruppi. Il suo interesse va tutto ai vecchi dei, che per la sua immaginazione sono ben più interessanti.
Il romanzo prende corpo con grande lentezza e in una successione di episodi e divagazioni che sfidano continuamente le premesse del gothic e dell'horror. Poca violenza, poco sangue, poco il compiacimento per il disgustoso. Un lungo vagare, invece, di Shadow, Wednesday e dei loro occasionali compagni, per il Midwest americano più squallido e dimenticato, tra il Wisconsin, l'Illinois e il South Dakota alla ricerca di giostre di paese, agenzie di pompe funebri, motel diroccati, riserve indiane impoverite e lindi paesini che nascondono infami segreti. È in questi luoghi che Wednesday deve reclutare gli antichi dei e convincerli a partecipare alla battaglia finale. Avverrà in un luogo turistico della Georgia, ma "dietro le quinte del reale", senza che abitanti e turisti abbiano il minimo sospetto che mentre loro stanno guardando il panorama dalla Lookout Mountain qualcuno si sta battendo per il possesso dell'anima dell'America, e anche della loro.
Attraverso una prova iniziatica che ricorda quella del mito di Gilgamesh, Shadow scoprirà infine la verità sul suo passato, e capirà di avere in mano le chiavi della guerra. Non diremo di più, se non che American Gods, che non si ferma davanti a nessuna assurdità e che tralascia tranquillamente di spiegare quello che sarebbe troppo difficile spiegare, è una lettura intrigante proprio per la sua strana torpidità, per il suo lento vagare attraverso le aspettative di un genere che vengono sempre intelligentemente deluse.


L'ho letto, per me questo libro è il migliore scritto da lui...
 

Lisistrata

New member
Neil Gaimann è uno degli scrittori più originali ed intelligenti in circolazione, IMO
Ovviamente deve piacere uno stile di letteratura distaccata dal presente, vogliosa di volare ed esplorare sogni ed incubi
I fantascientifici ed i fantasy se lo contendono come campione, secondo me hanno ragionei secondi, ma non se lo meritano se incensano la Troisi
La letteratura di Gaimann è onirica, ma non sciocca, l'approccio ad American Gods, ad esempio, richiede una certa base di conoscenza della teosofia nord-europea per venire apprezzata appieno
e poi non si prende tanto sul serio, il suo scrivere è spesso ironico, per me è un pregio

American Gods è una cavalcata dolorosa attraverso la società statunitense con un occhio rivolto al e-se-fosse?, dolorosa, ma anche disincantata e trasgressiva

per chi volesse sognare sotto Londra consiglio "Nessun dove"
(ne farò una recensione, appena capisco come si fa)
 
Neil Gaimann è uno degli scrittori più originali ed intelligenti in circolazione, IMO
Ovviamente deve piacere uno stile di letteratura distaccata dal presente, vogliosa di volare ed esplorare sogni ed incubi
I fantascientifici ed i fantasy se lo contendono come campione, secondo me hanno ragionei secondi, ma non se lo meritano se incensano la Troisi
La letteratura di Gaimann è onirica, ma non sciocca, l'approccio ad American Gods, ad esempio, richiede una certa base di conoscenza della teosofia nord-europea per venire apprezzata appieno
e poi non si prende tanto sul serio, il suo scrivere è spesso ironico, per me è un pregio

American Gods è una cavalcata dolorosa attraverso la società statunitense con un occhio rivolto al e-se-fosse?, dolorosa, ma anche disincantata e trasgressiva
Concordo in tutto! E' un grande!!!!
 

Masamune

Vicious Member
sono l'unico che nella narrazione di Gaiman ha trovato una certa affinità con un altro media che conosce molto bene, cioè il fumetto?


quando descrive le scene, non ricordano delle vignette?:?
 

Valeg75

New member
Grazie per avermi fatto conoscere questo fantastico autore. Mi sono innamorata di lui e di questo libro che ho consigliato a tutti i miei amici! Ormai sono entrata nel "tunnel Gaiman" ma non ho nessuna intenzione di uscirne! :p
 
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