Brizzi, Enrico - L'inattesa piega degli eventi

L'Italia fascista ha rotto in tempo l'alleanza con Hitler e anzi ne ha contrastato le mire, guadagnandosi nel 1945 un posto al tavolo dei vincitori. Dal conflitto, destinato a entrare nella memoria degli italiani come la Nostra guerra, il Duce esce trionfatore; anche Casa Savoia è eliminata dalla scena politica, e la nuova costituzione "laica e littoria" priva la Chiesa del suo ruolo sociale. Per il Paese, ora rinominato Repubblica d'Italia, sono stagioni di relativo prestigio internazionale e prosperità economica, ma la vita quotidiana ristagna, avvelenata da decenni di autoritarismo: gli oppositori veri o presunti subiscono la deportazione nelle ex colonie africane, ora dotate di una formale autonomia e promosse al rango di "Repubbliche associate". Nel 1960, quindici anni dopo l'armistizio, Benito Mussolini è un uomo di settantasette anni ormai prossimo alla fine, e i gerarchi di preparano a dare battaglia per la succesione...In questo scenario si svolge il viaggio in Africa Orientale del trentenne Lorenzo Pellegrini, brillante cronista sportivo che, per un'inopportuna relazione amorosa, viene depennato dalla lista dei giornalisti accreditati per le Olimpiadi di ROma e retrocesso a un incarico inatteso: dovrà seguire le ultime giornate della Serie Africa, la lega che raduna il meglio del calcio eritro, etiope e somalo sotto l'egida della Federcalcio di Roma. Quello che doveva essere un esilio diventa l'occasione per conoscere una terra affascinante dove lo sport catalizza tensioni sociali mai sopite. La rivalità fra squadre "per soli bianchi" e i club interrazziali cari agli antifascisti è lo specchio di una società divisa, pervasa da un vento di riscossa che cambierà Lorenzo e, al suo ritorno in Italia, gli farà vedere con occhi diversi anche la Madrepatria.

Come recita il quarto di copertina, un romanzo sulle eterne passioni degli italiani: il calcio, gli amori facili e l'autoritarismo. Brizzi ha saputo orchestrare un romanzo davvero bellissimo secondo me, un romanzo mai banale e sempre in tensione, senza punti morti. La storia è un perfetto intreccio tra il calcio africano e la rivoluzione politica italiana, seguita alla possibile morte del Duce. E' un romanzo che mi sentito di consigliare, perchè merita davvero.

Voto: 5/5
 

Marlene

New member
Ho appena finito di leggerlo Mi e' piaciuto parecchio come libro. L'avevo comprato all'ultima Fiera del libro a Torino perche' mi aveva incuriosito la copertina ( a volte compro i libri solo in base a questa:D) e pur non essendo una patita di calcio ho anche apprezzato le descrizioni di Brizzi delle partite. Mi e' piaciuto soprattutto perche' l'autore ha cercato di immaginare come sarebbe stata l'Italia se avesse vinto la Seconda Guerra Mondiale e Mussolini non si fosse alleato con Hitler.
Manu'
 
Alto