Schiller, Friederich - Maria Stuarda

Dorylis

Fantastic Member
Una delle opere teatrali più commoventi e perfette di tutti i tempi”. Con queste parole Madame de Stael, scrittrice e intellettuale francese, definì il dramma di Friedrich Schiller all’epoca della sua apparizione.
Scritto nel 1800 e messo in scena nello stesso anno al Teatro di Corte di Weimar, Maria Stuarda rappresenta una delle opere più intensamente teatrali dello scrittore tedesco. Un dramma storico e politico nel quale le figure delle due regine risaltano soprattutto dal punto di vista umano, con gli amori e gli affetti, per quanto Schiller sottolinei l’inconciliabilità di politica e morale: non è possibile vivere nel mondo della politica e aspirare ad un tempo al vero amore.La tragedia non ripercorre la storia tormentata di Maria - i diciotto anni di carcere e il lungo processo non sono oggetto diretto del dramma, e sono presenti solo nella consapevolezza e nel ricordo – ma si concentra sugli ultimi tre giorni di prigionia prima dell’esecuzione. Maria è colta nell'ultimo momento della vita quando, dopo l’incontro con Elisabetta che le nega la grazia, percorre con slancio quasi mistico le tappe verso la accettazione totale del proprio destino.

E' una tragedia dal forte impatto emotivo che culmina nel confronto finale fra Elisabetta e Maria, cugine ma allo stesso tempo rivali.. Inutile dire che si arriva a "tifare" per Maria! Una lettura piacevole e quanto mai scorrevole! Consigliato a chi vuole leggere la storia con sentimento..
 

Masetto

New member
Di questa tragedia Croce disse che si tratta di un'opera di retorica e non di poesia. In effetti anche a me pare poco ispirata; la vicenda scorre un po' come un intricato drammone sentimentale alla Via col vento, ma non ricordo alcuna frase davvero memorabile, che innalzasse la storia di Maria ed Elisabetta a qualcosa di più universale che non le sanguinose beghe politiche di quei tempi.
Nell'ottocento tragedie come questa incarnavano la nuova "sensibilità" romantica, ma oggi mi pare che mostrino parecchio la corda...
 

Grantenca

Well-known member
Dramma teatrale ambientato nell’Inghilterra del sedicesimo secolo. Lotta di potere senza esclusione di colpi, con la giustificazione di motivi religiosi. Al centro due regine, con vincoli di parentela: La regina vergine, nata per regnare, amata e ammirata dal suo popolo e dalla sua corte, con l’aureola della saggezza, al suo massimo splendore. Donna di grande carattere e di idee chiarissime che sa resistere al desiderio dei sudditi e dei suoi consiglieri di sposarsi e dare un erede alla corona, esclusivamente perché non vuole rinunciare al bene per lei supremo, che è la sua “libertà”. In quei tempi un marito sarebbe stato troppo ingombrante anche per una regina. Si potrebbe definire una femminista con quattro-cinque secoli di anticipo. Dall’altra parte un’altra regina, completamente diversa, rovinata dalle sue passioni e dagli errori giovanili, donna affascinante, ora imprigionata e nel periodo più buio della sua vita. Proprio in queste difficilissime condizione emerge però il suo carattere di regina. E’ un’opera bellissima; ho appena letto di questo autore “I masnadieri” e “don Carlos”, drammi molto ben costruiti e che si leggono molto volentieri, ma qui, a mio avviso, siamo in un’altra categoria. Siamo al livello delle migliori commedie del “sommo” Shakespeare. Leggendo quest’opera ho capito meglio i motivi della grande considerazione che gode questo scrittore filosofo.
I dialoghi sono affascinanti, un vero piacere per chi ama leggere, e garantisco al lettore che il poco tempo che dedicherà a questa lettura, dico poco tempo perché son in tutto meno di 150 pagine ed una pagina tira l’altra, sarà ampiamente ripagato.
Inutile dire che consiglio a tutti questa lettura.
 

Grantenca

Well-known member
Una delle opere teatrali più commoventi e perfette di tutti i tempi”. Con queste parole Madame de Stael, scrittrice e intellettuale francese, definì il dramma di Friedrich Schiller all’epoca della sua apparizione.

E' una tragedia dal forte impatto emotivo che culmina nel confronto finale fra Elisabetta e Maria, cugine ma allo stesso tempo rivali.. Inutile dire che si arriva a "tifare" per Maria! Una lettura piacevole e quanto mai scorrevole! Consigliato a chi vuole leggere la storia con sentimento..

Questa madame De Stael probabilmente aveva ragione
 
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