Camilleri, Andrea - Il casellante

Raccontano, le cronache dell'antichità mitica, di metamorfosi varie. E di Niobe, madre superba dapprima, e poi dolorosissima. Gli dèi le uccisero i figli, per vendetta. Ne ebbero pietà alla fine. E la trasformarono in pietra. Ma da quel sasso, da quella roccia insensibile, sgorgò una sorgente di lacrime. Anche a Vigàta accadono fatti da far girare le sante cose, i cosiddetti cabasisi, nell'anno di grazia 1942: mentre guasconeggiano marronate fascistissime, e svampano i primi fuochi che scommuovono l'aria e preludono allo sbarco degli alleati. Non ci sono dèi a Vigàta. Ma regolarità abitudinarie. Treni che vanno e vengono strasciconi. Concertini domenicali. Rispetti e convenevoli. Prodigi d'ingegno anche, di brava gente e di uomini d'onore. E arcaici istinti, primitività animale, e violenza selvaggia nell'ombra. La mostruosità è dentro, negli interstizi della feriale convivenza. Cospira. E quando esplode, feroce e distruttiva, è la provvidenza del dolore a intervenire. Con il ritorno delle antiche metamorfosi. Con la pietrificazione. O con la regressione vegetale, che è tentativo disperato di riaccedere al ciclo vitale della natura. Camilleri è il cronista, il favolista e il mitografo della comunità vigatese. Racconta di Minica e di suo marito, il casellante Nino Zarcuto. Della loro modesta vita nella solitaria casetta gialla, accanto a un pozzo e a un ulivo saraceno: in mezzo a un paesaggio arcigno, blandito dal vicino mare e dalla luce. Vogliono la grazia di un figlio, i due casellanti. Si prodigano. Ma la violenza è un gorgo voraginoso, che risucchia i due coniugi. Il dolore è atroce, straziante. Pietrifica. Minica è una Niobe, ora in un'umile mitologia rusticale. Ha per occhi due laghi traboccanti. Vuole essere madre tuttavia. È ostinata. Una fantasticheria vegetale le fa credere di poter diventare albero. Di mettere radici e di dar frutti, dopo essere stata innestata. Il marito l'asseconda, amoroso e sollecito. Il figlio arriva infine, come arrivano i miracoli: donato dagli scrolloni della morte e della guerra. Camilleri si apposta negli svolti della tragedia. E vi aspetta il lettore, con una candela accesa in mano.

Mah...non mi è piaciuto come gli altri...Per carità scritto bene e scorrevole come tutti i libri del Maestro ma la storia non mi ha preso particolarmente...In più il finale mi è sembrato un po' scarno...forse mi aspettavo di più!
Sembra un romanzo scritto per forza: non credo ce ne fosse bisogno!
Però la Sicilia raccontata da Camilleri è sempre affascinante, come i suoi personaggi!
In ogni caso non sono pentito di averlo letto!

Voto: 6.5
 

alisa

Amelia Member
A me invece è piaciuto molto: l'ho letto in un pomeriggio!

Scrittura sempre limpida, bella storia, toni delicati... consigliato!
 

Minerva

New member
Per il mio "battesimo" con i libri di Camilleri non potevo fare scelta migliore (per la verità casuale).
Lo scrittore racconta una storia ambientata nel periodo fascista sullo sfondo dei bombardamenti della seconda guerra mondiale, riuscendo, sapientemente, a descrivere tante sfumature della quotidianità di personaggi semplici: la salute, il lavoro, i soldi, la fortuna, la morte, la felicità, le preoccupazioni, la vendetta ecc.
Con una narrazione che passa dall'angosciante al tragicomico per finire al surreale...si arriva ad un finale molto molto particolare, per me inatteso, che lascia una bella sensazione di soddisfazione nel chiudere il piccolo libro blu. :)
 

isola74

Lonely member
Per il mio "battesimo" con i libri di Camilleri non potevo fare scelta migliore (per la verità casuale).
Lo scrittore racconta una storia ambientata nel periodo fascista sullo sfondo dei bombardamenti della seconda guerra mondiale, riuscendo, sapientemente, a descrivere tante sfumature della quotidianità di personaggi semplici: la salute, il lavoro, i soldi, la fortuna, la morte, la felicità, le preoccupazioni, la vendetta ecc.
Con una narrazione che passa dall'angosciante al tragicomico per finire al surreale...si arriva ad un finale molto molto particolare, per me inatteso, che lascia una bella sensazione di soddisfazione nel chiudere il piccolo libro blu. :)

Mi fa piacere che ti sia piaciuto, e pensa che non è certo il migliore di Camilleri! quindi puoi ben continuare a scoprirlo piano piano....:wink:
 
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