De Vigan, Delphine - Gli effetti secondari dei sogni

TRAMA
Lou Bertignac, parigina, un Q.I. altissimo, due anni avanti al liceo, una famiglia chiusa nel silenzio e nel dolore dopo la morte della sorellina. Una disadattata, una fuori posto, lontana dai suoi compagni di scuola quindicenni, che sente che le manca qualcosa rispetto agli altri. E una relazione su argomento a scelta da fare davanti a tutta la classe. Lou sceglie quasi per caso (perché non sa cosa dire, perché è terrorizzata dal dover parlare di fronte a un pubblico, perché il professore si aspetta una risposta) di analizzare la situazione delle donne senza tetto a Parigi e di intervistarne una. La sua vita si intreccia così a quella della giovane No, che vive alla Gare d’Austerlitz con il suo mondo racchiuso in un trolley. Una storia di amicizia tra due persone diverse, tra di loro e dagli altri. Una stupenda storia di formazione, di amicizia, di crescita, di speranza di poter cambiare le cose anche quando le cose sono come sono. Lou ricorda Oskar Schell, il protagonista di Molto forte, incredibilmente vicino di Jonathan Safran Foer: giovani voci che si interrogano, che ci interrogano, che ci mettono a nudo.

Ha uno stile semplice, adeguato al punto di vista della giovane protagonista...non è di certo un capolavoro...ma cmq è un libro di domande sulla storture della società viste da una giovane adolescente. Storia assolutamente non scontata. Da leggere e da far leggere.
 
Ultima modifica di un moderatore:
bello....semplice ma molto efficace....
ci si ritrova a far domande con la semplicità di una bambina di 13 anni, semplicità e innocenza che crescendo si perde...
sono rimasta disarmata da come poneva i perchè....in modo diretto, semplice, mai scontato.
la storia è scorrevole, veloce e molto dolce in qualche modo....il finale non è affatto scontato, ma apre ancora nuove domande.
davvero consigliato!
 
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