Letteratura Ebraica

Per motivi personali mi occupo ormai da 30 anni, ovvero da quando ne avevo 13, di letteratura Ebraica ed Israeliana.
Se qualcuno volesse scambiare quattro chiacchiere è il benvenuto.
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Ho letto diversi autori ebrei, alcuni di essi israeliani e trovo alcuni di essi veramente tra i più grandi.
Per iniziare ne cito alcuni come Singer e Canetti, Wiesel e Roth, Saba e Levi, Kertesz e Yehoshua, Richler e Grossman.
Ce ne sono anche molti altri ma già questi credo diano la misura del livello di questa letteratura.
 
Ho letto diversi autori ebrei, alcuni di essi israeliani e trovo alcuni di essi veramente tra i più grandi.
Per iniziare ne cito alcuni come Singer e Canetti, Wiesel e Roth, Saba e Levi, Kertesz e Yehoshua, Richler e Grossman.
Ce ne sono anche molti altri ma già questi credo diano la misura del livello di questa letteratura.
Felice di conoscerti, Elisa.
Quale dei due fratelli Singer hai letto?
 
Piacere anche mio :D

Ho letto La famiglia Moskat e Ombre sull'Hudson di Isaac Singer, di Israel non ho letto niente. Di Isaac mi consigli altri titoli?
Oh, di Isaac Bashevis ti consiglio tutto, ma proprio tutto.
E di Israel Joshua I Fratelli Ashkenazi, un capolavoro.
Hai mai letto Potock?
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Ti dico solo questo.
Il foglio yiddish più importante del mondo è il Forward.
Direttore era IB Singer, vice Potock...ragazzo di bottega un certo Elie.
Wiesel!:ad:

diciamo bazzecole, quasi come il nostro Foglio :W

certo che averlo letto a quei tempi, sembra l'Einaudi di Pavese, Bobbio e Ginzburg :ad:
 

Morgan@

New member
“Mai dimenticherò quella notte, la prima notte nel campo, che ha fatto della mia vita una lunga notte e per sette volte sprangata.

Mai dimenticherò quel fumo.

Mai dimenticherò i piccoli volti dei bambini di cui avevo visto i corpi trasformarsi in volute di fumo sotto un cielo muto.

Mai dimenticherò quelle fiamme che bruciarono per sempre la mia Fede.

Mai dimenticherò quel silenzio notturno che mi ha tolto per l’eternità il desiderio di vivere.

Mai dimenticherò quegli istanti che assassinarono il mio Dio e la mia anima, e i miei sogni, che presero il volto del deserto.

Mai dimenticherò tutto ciò, anche se fossi condannato a vivere quanto Dio stesso. Mai. […]


- Elie Wiesel - La notte
 
“Mai dimenticherò quella notte, la prima notte nel campo, che ha fatto della mia vita una lunga notte e per sette volte sprangata.

Mai dimenticherò quel fumo.

Mai dimenticherò i piccoli volti dei bambini di cui avevo visto i corpi trasformarsi in volute di fumo sotto un cielo muto.

Mai dimenticherò quelle fiamme che bruciarono per sempre la mia Fede.

Mai dimenticherò quel silenzio notturno che mi ha tolto per l’eternità il desiderio di vivere.

Mai dimenticherò quegli istanti che assassinarono il mio Dio e la mia anima, e i miei sogni, che presero il volto del deserto.

Mai dimenticherò tutto ciò, anche se fossi condannato a vivere quanto Dio stesso. Mai. […]


- Elie Wiesel - La notte
Eh, Morgana...ad Annecy, con lui davanti, ho ripensato proprio a queste parole.
 
Non ne ho il minimo dubbio, deve essere emozionante..davvero... un'esperienza che lascia il segno.
Come se la voce fosse acciaio che affonda nelle viscere del tempo.
Ha voluto parlare in yiddish, ed io mi sono sentito alla pari.
Oltre la morte, oltre tutto, dopo tutto, abbiamo vinto.
 

zolla

New member
Piacere Kafka,è un argomento che trovo molto interessante ho parecchi libri sull'argomento,tra le ultime cose lette devo dire che mi hanno molto impressionato i racconti di nathan englander per alleviare insopportabili impulsi,meno il romanzo più recente il ministero dei casi speciali
 
Piacere Kafka,è un argomento che trovo molto interessante ho parecchi libri sull'argomento,tra le ultime cose lette devo dire che mi hanno molto impressionato i racconti di nathan englander per alleviare insopportabili impulsi,meno il romanzo più recente il ministero dei casi speciali
Ma sai Zolla, i racconti di Englander sono scritti in yiddish, hanno quindi più dinamicità e fluidità, a mio modesto avviso.
Il ministero l'ha scritto subito in americano, e su un argomento molto spinoso: su Forward ho letto che il suo disegno era sottolineare il silenzio della Comunità Ebraica argentina nel 1976...fatto che non è propriamente accertato.
Anzi.
Di qui la concettuosità del narrato che, in ogni caso, a me non è dispiaciuto.
 

zolla

New member
Grazie delle puntualizzazioni anche perché pensavo che anche i racconti fossero in inglese...io mi baso sulle traduzioni in italiano per il mio giudizio naturalmente
 
Grazie delle puntualizzazioni anche perché pensavo che anche i racconti fossero in inglese...io mi baso sulle traduzioni in italiano per il mio giudizio naturalmente
Grazie a te.
Soprattutto per aver "promosso" le Botteghe di Bruno Schulz.:wink:
Comunque gli scrittori statunitensi, ormai a ragione, sostengono di scrivere in americano.
Tu prendi un grande scrittore ebreo statunitense: Paul Auster.
Scrive in una lingua che con l'inglese ha solo più in comune la grammatica.
Anche i traduttori italiani, che sono fra i peggiori del mondo, ormai si stanno abituando a dire: Traduzione dall'americano di...:wink:
 
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