Su Primo Levi

Potresti aprire un nuovo thread e raccontarci come era Primo Levi da persona, da amico.
Parlaci un po' di lui.
Primo era Primo.
Non so, Fabio, prima di aprire un nuovo 3d su di lui voglio rifletterci su.
Io sono nato nel 1964, la mia famiglia era, per molti motivi, amica della sua.
Sono cresciuto da bimbo sulle sue ginocchia.
Il "dottor Levi"...
Mio nonno mi diceva sempre di chiamarlo così.
Eppure lui mi diceva di chiamarlo Primo, e che mio nonno anche là era troppo severo, troppo sabaudo.
Tante volte ho incontrato il suo sguardo, tante volte l'ho visto immerso nella sua poltrona.
A guardare qualcosa, non so cosa.
Amava molto i bambini perché, diceva, erano la prova della vita.
Sì, un giorno aprirò il racconto del "rituale del pane".
Ma non ora perché,vedi, una delle cose che fanno sentire vecchi è il rischio di commuoversi.
Ed io quando ripenso a Primo piango come quand'ero bambino.
 

Morgan@

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[...]
Ma non ora perché,vedi, una delle cose che fanno sentire vecchi è il rischio di commuoversi.
Ed io quando ripenso a Primo piango come quand'ero bambino.

E' un'immagine molto dolce, caro Kafka...e commuoversi non fa sentire vecchi ma vivi. Se si riesce a piangere di emozione vuol dire che dentro c'è qualcosa che muove la nostra anima, attraversa il nostro cuore ed abbraccia la nostra mente.
 
E' un'immagine molto dolce, caro Kafka...e commuoversi non fa sentire vecchi ma vivi. Se si riesce a piangere di emozione vuol dire che dentro c'è qualcosa che muove la nostra anima, attraversa il nostro cuore ed abbraccia la nostra mente.
Hai ragione, Morgana, ma il pianto che mi attraversa quando penso agli occhi di Primo somiglia molto, o meglio sempre di più, all'osmosi fra dolore ed ira.
PS Ci tengo a dire che il film La Tregua di Rosi è stato "costruito" molto bene.
Turturro in particolare ha subìto una sorta di catarsi profonda nel personaggio.
L'intelligente attore per mezzo della produzione interpellò ed interrogò molti di noi di Torino riguardo ad aspetti molto specifici e particolari di Primo.
Quando vidi il film rimasi sbalordito.
Turturro aveva atteggiamenti e modi di fare molto vicini, quasi speculari, a quelli di Primo.
"Il rito del pane" se lo ricordò.
Il greco invece era interpretato da Rade Serbedzija.A mio avviso uno dei più grandi attori dei Balcani. Ebreo, volle presenziare allo Shabbàt a Torino durante le riprese.Rade Serbedzija per me rimarrà sempre l'Alex di Before the rain.
Ma questo è un altro discorso.
 

Fabio

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Poichè stavate andato in OFF TOPIC sul thread in cui si parlava della Tregua apro io la discussione su Primo Levi. Se vi va di parlarne fatelo qui.
 

Morgan@

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Agli amici

Cari amici, qui dico amici
Nel senso vasto della parola:
Moglie, sorella, sodali, parenti,
Compagne e compagni di scuola,
Persone viste una volta sola
O praticate per tutta la vita:
Purché fra noi, per almeno un momento,
Sia stato teso un segmento,
Una corda ben definita.
Dico per voi, compagni d'un cammino
Folto, non privo di fatica,
E per voi pure, che avete perduto
L'anima, l'animo, la voglia di vita.
O nessuno, o qualcuno, o forse un solo, o tu
Che mi leggi: ricorda il tempo,
Prima che s'indurisse la cera,
Quando ognuno era come un sigillo.
Di noi ciascuno reca l'impronta
Dell'amico incontrato per via
In ognuno la traccia di ognuno.
Per il bene od il male
In saggezza o in follia
Ognuno stampato da ognuno.
Ora che il tempo urge da presso,
Che le imprese sono finite,
A voi tutti l'augurio sommesso
Che l'autunno sia lungo e mite.


- Primo Levi, 6 dicembre 1985 -
 
Per me la sua migliore:

Le pratiche inevase

Signore, a fare data dal mese prossimo
Voglia accettare le mie dimissioni.
E provvedere, se crede, a sostituirmi.
Lascio molto lavoro non compiuto,
Sia per ignavia, sia per difficoltà obiettive.
Dovevo dire qualcosa a qualcuno,
Ma non so più che cosa e a chi: l'ho scordato.
Dovevo anche dare qualcosa,
Una parola saggia, un dono, un bacio;
Ho rimandato da un giorno all'altro. Mi scusi,
Provvederò nel poco tempo che resta.
Ho trascurato, temo, clienti di riguardo.
Dovevo visitare
Città lontane, isole, terre deserte;
Le dovrà depennare dal programma
O affidarle alle cure del successore.
Dovevo piantare alberi e non l'ho fatto;
Costruirmi una casa,
Forse non bella, ma conforme a un disegno.
Principalmente, avevo in animo un libro
Meraviglioso, caro signore,
Che avrebbe rivelato molti segreti,
Alleviato dolori e paure,
Sciolto dubbi, donato a molta gente
Il beneficio del pianto e del riso.
Nel troverà traccia nel mio cassetto,
In fondo, tra le pratiche inevase;
Non ho avuto tempo per svolgerla. E' peccato,
Sarebbe stata un'opera fondamentale.
 

Morgan@

New member
“Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre.”

- Primo Levi - I sommersi e i salvati

E' una frase "bellissima" secondo me, di una verità quasi sconvolgente.
Conoscere il passato, la storia, le basi da cui tutto è partito è fondamentale per evitare (ma si può poi davvero evitare?) che le cose si ripetano.
Un lager mette a nudo i comportamenti umani come poche cose sono in grado di fare..
Le zone grigie.
 
Fai un esperimento.
A Torino prendi un taxi, sali e chiedi al driver : "Casa Levi".
Non sa dove sia.
Il più simpatico di tutti mi ha risposto: "Non so mica dove abitano gli ebrei io"...
Allora gli specifichi "Primo Levi"...mentre sei sul punto di dirgli che tu sei di Torino e stai facendo un esperimento.
"Primo Levi? Ah, quello là poverino che si è buttato dalle scale".
Ecco.
Ora si può capire perché l'abbiamo lasciato morire.
Tutti.
E forse, ma questa è un'illazione che spero fallace, insieme a lui abbiamo lasciato morire la Memoria.
Incomincia ad incrinarsi...
 

Morgan@

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Quando capiterò a Torino lo farò sicuramente. :wink:

Purtroppo quella della "perdita della memoria" è una realtà sempre più diffusa. Ho sentito spesso frasi del tipo "meglio dimenticare ed andare avanti" riferita ad avvenimenti storici di questa portata. Non si riesce a comprendere che invece è esattamente il contrario, che per andare avanti davvero bisogna ricordare, essere consapevoli a 360° di quello che è stato il passato, nostro e degli altri. Chiudere gli occhi ed archiviare non serve a nulla se non a rendere il dolore ancora più insostenibile.
Certo, non è corretto neanche vivere l'oggi solo in funzione di ieri. La vita, nostro malgrado e per nostra fortuna, va avanti..il mondo non smette di girare per ciò che è successo e succede ma la conoscenza ci aiuta a guardare al futuro con occhi più limpidi.
 
Quando capiterò a Torino lo farò sicuramente. :wink:

Purtroppo quella della "perdita della memoria" è una realtà sempre più diffusa. Ho sentito spesso frasi del tipo "meglio dimenticare ed andare avanti" riferita ad avvenimenti storici di questa portata. Non si riesce a comprendere che invece è esattamente il contrario, che per andare avanti davvero bisogna ricordare, essere consapevoli a 360° di quello che è stato il passato, nostro e degli altri. Chiudere gli occhi ed archiviare non serve a nulla se non a rendere il dolore ancora più insostenibile.
Certo, non è corretto neanche vivere l'oggi solo in funzione di ieri. La vita, nostro malgrado e per nostra fortuna, va avanti..il mondo non smette di girare per ciò che è successo e succede ma la conoscenza ci aiuta a guardare al futuro con occhi più limpidi.
Primo diceva che bisognava rimanere sempre pronti.
Con gli occhi felici.
Ma pronti.
Io la penso così.
Anche se stavolta avrei una Casa da difendere sulla quale fare affidamento.
Ma questo discorso ci porterebbe lontano.
 
Nonostante tutto, con gli occhi felici...
Sì, tranne nell'ultimo anno di vita.
Gli piaceva molto mangiare il gelato.
E andavamo sempre nello stesso posto.
Quando addentava il pistacchio sembrava tornare bambino.
Allora parlava il dialetto.
Soltanto nel "rituale del pane" non l'ho visto sorridere.
Mai.
 

Fabio

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Membro dello Staff
Ora si può capire perché l'abbiamo lasciato morire.
Tutti.
E forse, ma questa è un'illazione che spero fallace, insieme a lui abbiamo lasciato morire la Memoria.
Incomincia ad incrinarsi...
Tutti nel nostro piccolo avremmo potuto fare qualcosa.
Ma invece di guardare gli altri, Tu che ti definisci suo amico cosa hai fatto per aiutarlo?
 
Tutti nel nostro piccolo avremmo potuto fare qualcosa.
Ma invece di guardare gli altri, Tu che ti definisci suo amico cosa hai fatto per aiutarlo?
Invito tutti coloro che non l'hanno fatto a leggere questo topic.
E a dare un giudizio su quest'ultima frase.
La prima persona plurale implica sempre la nostra partecipazione alla frase, lo ricordo per chi non lo sappia.
Pertanto io non ho parlato soltanto degli altri.
Il fatto di "definirsi" amico di qualcuno non identifica me, in questo caso, ma qualifica chi scrive.
Complimenti.
Davvero una bella presentazione.
Ripeto:Invito tutti coloro che non l'hanno fatto a leggere questo topic.
 
Ultima modifica:

Fabio

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Membro dello Staff
Invito tutti coloro che non l'hanno fatto a leggere questo topic.
E a dare un giudizio su quest'ultima frase.
La prima persona plurale implica sempre la nostra partecipazione alla frase, lo ricordo per chi non lo sappia.
Pertanto io non ho parlato soltanto degli altri.
Il fatto di "definirsi" amico di qualcuno non identifica me, in questo caso, ma qualifica chi scrive.
Complimenti.
Davvero una bella presentazione.
Ripeto:Invito tutti coloro che non l'hanno fatto a leggere questo topic.
Cercherò di essere chiaro.
Premessa. Ho letto e riletto molti libri di Primo Levi, dal Sistema Periodo a La Chiave a Stella, passando per i più conosciuti che leggono tutti. Sono una persona a cui interessa tenere viva la Memoria. Anche solamente ipotizzare che io non consideri importante questo mi offende, mi offende profondamente.
La mia non era un attacco, era uno stimolo alla discussione, anzi alla testimonianza, alla riflessione! Parli di Primo come se fossi stata una persona che ci ha vissuto a fianco e per molto tempo. Tutti sappiamo dei disagi che Primo ha vissuto nei suoi ultimi anni di vita e di come essa sia finita. Avere nel nostro forum una persona che ci può educatamente testimoniare questo è interessantissimo, farlo nei modi giusti è perfetto. Ripeto da come parli, sembri molto intelligente e sembra che hai passato molto tempo con lui.
Sono cresciuto da bimbo sulle sue ginocchia.
Pensa a quanto ci puoi testimoniare di lui, nel modo consono per il forum.

Poi passi a criticare tutti, quindi me compreso. E mi hai fatto riflettere e ti ringrazio. Cosa posso fare io per la Memoria mi sono chiesto?

Criticavi che nessuno lo ha aiutato...
Ora si può capire perché l'abbiamo lasciato morire.
Tutti.
E forse, ma questa è un'illazione che spero fallace, insieme a lui abbiamo lasciato morire la Memoria.
Incomincia ad incrinarsi...
Non voglio lasciar morire la Memoria.
A quel punto ho riflettuto e poichè non ho potuto aiutare personalmente Primo mi sono chiesto cosa potessi attualmente fare per tenere viva la memoria. E mi sono risposto che con questo sito sto (i suoi libri sull'Olocausto nel piccolissimo mondo delle mie possibilità sto facendo qualcosa;lo scaffale "Olocausto" è stato uno dei primi creati) facendo qualcosa che esiste, è una cosa tangibile, qualcosa faccio e me ne sono sentito fiero... ma posso far di più mi sono chiesto? Sì, è stata la risposta, chiedi a quell'utente qualcosa e da li nascerà dell'altro...


Poi curioso e voglioso di approfondire la storia di Primo con uno che ci ha vissuto insieme, dopo aver analizzato cosa io potessi fare nel mio piccolo, ho scritto riferendomi a te:
Tutti nel nostro piccolo avremmo potuto fare qualcosa. (riferendomi a me ed alla mia generazione)
Ma invece di guardare gli altri (ancora riferito a me ed al mio modo di ragione che presuppone che prima di giudicare uno si autogiudichi), Tu che ti definisci suo amico cosa hai fatto per aiutarlo? (e qui mi aspettavo l'inizio di una speciale "intervista" tra me e te con domande e risposte ed altro)
Ed anzichè contribuire alla memoria di Primo offendi me e di riflesso proprio Lui. Hai offeso la mia volgia di fare qualcosa per mantenere viva la memoria. Le frecciatine che ti ho mollato sugli altri topic sono su le altre discussioni e su altri argomenti, l'Olocausto e la Memoria sono, almeno per me, argomento di intoccabile serietà.
Io con i miei mezzi da squattrinato creo un sito che aiuta a mantenere viva la memoria, stimolo (ho tentato di stimolare) il racconto da parte di chi ci ha vissuto insieme (pensa a quale tesoro conservi nella tua memoria... ma se resta nella tua memoria muore con te mentre se lo scrivi anche solo in questo piccolo sito gestito da uno squattrinato che nel suo piccolo sogna...) e questa persona offende me, getta buio sul mio operato, opera nell'interesse di denigrarmi e sporca, si uso la parola sporca su una discussione che nel mio obiettivo voleva diventare una interessante discussione su Primo... con testimonianze di una persona che con lui ci ha vissuto.

Pensa a quale tesoro per tenere viva la memoria potevamo creare... e possiamo creare. Io chiedo e tu rispondi. Ed insieme nel nostro piccolo mondo facciamo qualcosa.

Denigrare me, insultare me e di riflesso la memoria è offensivo nei confronti dell'umanità. Offendere chi stimola il dialogo su un argomento così profondo non lo ritenevo possibile.

Questa è la mia visione sull'accaduto.

Ribadisco:
Tutti nel nostro piccolo avremmo potuto fare qualcosa.
Ma invece di guardare gli altri, Tu che ti definisci suo amico cosa hai fatto per aiutarlo?
Io, nel mio piccolo posso aiutare la Memoria e ti ho detto come.
Tu, anche se bambino, hai potuto aiutare Primo Levi di persona. Hai detto che amava i bambini, forse anche il solo stargli vicino lo aiutava. Ero curioso di questo e volevo nascesse una testimonianza/discussione/dialogo.
 
Ultima modifica:
Cercherò di essere chiaro.
Premessa. Ho letto e riletto molti libri di Primo Levi, dal Sistema Periodo a La Chiave a Stella, passando per i più conosciuti che leggono tutti. Sono una persona a cui interessa tenere viva la Memoria. Anche solamente ipotizzare che io non consideri importante questo mi offende, mi offende profondamente.
La mia non era un attacco, era uno stimolo alla discussione, anzi alla testimonianza, alla riflessione! Parli di Primo come se fossi stata una persona che ci ha vissuto a fianco e per molto tempo. Tutti sappiamo dei disagi che Primo ha vissuto nei suoi ultimi anni di vita e di come essa sia finita. Avere nel nostro forum una persona che ci può educatamente testimoniare questo è interessantissimo, farlo nei modi giusti è perfetto. Ripeto da come parli, sembri molto intelligente e sembra che hai passato molto tempo con lui. Pensa a quanto ci puoi testimoniare di lui, nel modo consono per il forum.

Poi passi a criticare tutti, quindi me conpreso. E mi hai fatto riflettere e ti ringrazio. Cosa posso fare io per la Memoria mi sono chiesto?

Criticavi che nessuno lo ha aiutato...
Non voglio lasciar morire la Memoria.
A quel punto ho riflettuto e poichè non ho potuto aiutare personalmente Primo mi sono chiesto cosa potessi attualmente fare per tenere viva la memoria. E mi sono risposto che con questo sito sto (i suoi libri sull'Olocausto nel piccolissimo mondo delle mie possibilità sto facendo qualcosa;lo scaffale "Olocausto" è stato uno dei primi creati) facendo qualcosa che esiste, è una cosa tangibile, qualcosa faccio e me ne sono sentito fiero... ma posso far di più mi sono chiesto? Sì, è stata la risposta, chiedi a quell'utente qualcosa e da li nascerà dell'altro...


Poi curioso e voglioso di approfondire la storia di Primo con uno che ci ha vissuto insieme, dopo aver analizzato cosa io potessi fare nel mio piccolo, ho scritto riferendomi a te:
Ed anzichè contribuire alla memoria di Primo offendi me e di riflesso proprio Lui. Hai offeso la mia volgia di fare qualcosa per mantenere viva la memoria. Le frecciatine che ti ho mollato sugli altri topic sono su le altre discussioni e su altri argomenti, l'Olocausto e la Memoria sono, almeno per me, argomento di intoccabile serietà.
Io con i miei mezzi da squattrinato creo un sito che aiuta a mantenere viva la memoria, stimolo (ho tentato di stimolare) il racconto da parte di chi ci ha vissuto insieme (pensa a quale tesoro conservi nella tua memoria... ma se resta nella tua memoria muore con te mentre se lo scrivi anche solo in questo piccolo sito gestito da uno squattrinato che nel suo piccolo sogna...) e questa persona offende me, getta buio sul mio operato, opera nell'interesse di denigrarmi e sporca, si uso la parola sporca su una discussione che nel mio obiettivo voleva diventare una interessante discussione su Primo... con testimonianze di una persona che con lui ci ha vissuto.

Pensa a quale tesoro per tenere viva la memoria potevamo creare... e possiamo creare. Io chiedo e tu rispondi. Ed insieme nel nostro piccolo mondo facciamo qualcosa.

Denigrare me, insultare me e di riflesso la memoria è offensivo nei confronti dell'umanità. Offendere chi stimola il dialogo su un argomento così profondo non lo ritenevo possibile.

Questa è la mia visione sull'accaduto.

Ribadisco:Io, nel mio piccolo posso aiutare la Memoria e ti ho detto come.
Tu, anche se bambino, hai potuto aiutare Primo Levi di persona. Hai detto che amavi bambino, forse anche il solo stargli vicino lo aiutava. Ero curioso di questo e volevo nascesse una testimonianza/discussione/dialogo.
Primo era una persona discreta.
In tutta la mia vita non gli ho mai sentito alzare la voce.
Mai.
Ti posso dire una cosa?
Avrebbe riso della tua ira, ma soprattutto della mia.
Per parlare di persone che hanno camminato sulle acque bisogna essere limpidi, ed io lo sono.
Tu consideri quello che chiami Olocausto (parola che per me ha un altro significato) come qualcosa di sacro?
Figurati come lo considero io.
No, vecchio mio, io non ho insultato nessuno.
Né te, né tantomeno Primo.
Ma voglio dirti una cosa: nessuno, nemmeno mio nonno, mi ha mai parlato del campo come Primo.
Che non me ne ha parlato mai.
Strano, vero?
Nessuno era presente quel giorno, nessuno.
Wiesel veniva dalla Francia una volta alla settimana per vedere come stava.
I torinesi no, i torinesi volevano dimenticare.
 

Fabio

Altro
Membro dello Staff
La mia non è ira è delusione.
Il grassetto lo uso perchè so che le persone che leggono in fretta leggono solamente i grassetti.
No, vecchio mio, io non ho insultato nessuno.
Né te, né tantomeno Primo.
Mi devi spiegare perchè il perchè di questo scritto:
Invito tutti coloro che non l'hanno fatto a leggere questo topic.
E a dare un giudizio su quest'ultima frase.
La prima persona plurale implica sempre la nostra partecipazione alla frase, lo ricordo per chi non lo sappia.
Pertanto io non ho parlato soltanto degli altri.
Il fatto di "definirsi" amico di qualcuno non identifica me, in questo caso, ma qualifica chi scrive.
Complimenti.
Davvero una bella presentazione.
Ripeto:Invito tutti coloro che non l'hanno fatto a leggere questo topic.
Perchè inviti tutti a leggere la mia frase? Perchè inviti tutti a giudicare una mia frase?:)Se mi rispondi bene, altrimenti bene ugualmente. Più persone inviti a leggere le mie frasi più piacere mi fa; nel mio piccolo sto aiutando la Memoria e mi fa piacere, mi sento utile.
Primo sicuramente in silenzio apprezzerebbe il mio operato.
Sicuramente.

PS
Bene, vedo che hai iniziato a parlarci di Primo. Nell'ultimo intervneto ci hai detto più cose su Primo che non in tutti quelli precedenti. E forse nemmeno lo volevi.
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Ho letto con attenzione le cose che vi siete scritti cercando di cogliere il significato di ogni messaggio, così per come poteva essere compreso e mi sembra che nè da parte di Kafka nè da parte di Fabio ci siano parole offensive ma ci sia un problema comunicativo che ha viziato un po' il dibattito rendendolo aspro al di là dei contenuti.

L'obiettivo di tutti e due è comune, quello di tenere viva la Memoria.

Kafka ha degli strumenti che nessuno nel forum ha, la conoscenza diretta delle persone, come Levi e Wiesel, e degli avvenimenti anche quotidiani che hanno vissuto durante la loro vita.
Fabio da parte sua ha creato questo forum e mette a disposizione questo spazio per il dibattito.

Da quello che ho capito io a Fabio sembra che Kafka potrebbe condividere la sua preziosa esperienza in maniera diversa e a Kafka sembra che Fabio lo attacchi personalmente.

Io credo che proprio sull'insegnamento di Primo Levi, quello che mi sento di dire è quello di cercare di trovare una soluzione a questa impasse.
Un'altra cosa che mi sento di dire sia a Kafka che a Fabio, è quella di non mettere intenzioni nell'altro perchè sono solo interpretazioni e non corrispondono alla realtà delle cose scritte nel messaggio, forse alcuni punti vanno chiariti in privato per poter poi riprendere il dibattito in maniera più costruttiva.
 

Blueberry

Chocoholic Libridinosa
Elisa ha un po interpretato il mio pensiero, ma non del tutto. In questi casi è vero, meglio chiarirsi da principio.
Io, e non so se dire purtroppo, vado a istinto quando leggo i commenti in un thread, e personalmente ho trovato in Fabio un approccio poco amichevole. I suoi toni non mi sono piaciuti per niente. Pare averli capiti solo lui perlappunto.
Non ho trovato nessuna presunzione, nè vanto o altro in Kafka mentre scriveva di conoscere Primo Levi. Anzi, certe sue parole mi han commossa. E sono pure ignorante in materia, si lo ammetto! Ma curiosa torno a leggere .... per scoprire qualcosa che nutra la mia curiosità e voglia di conoscere.
 
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