Mann, Thomas - Doctor Faustus

elena

aunt member
Il noto tema dell’uomo che vende l’anima al diavolo per arrivare ai massimi livelli artistici, rappresenta solo una cornice all’interno della quale si snoda la storia del musicista tedesco Adrian Leverkuhn e un pretesto per descrivere la condizione della Germania dopo la seconda guerra mondiale, vista con gli occhi di un tedesco che ama la sua patria e soffre in prima persona forti sensi di colpa per gli orrori del nazismo.
L’io narrante è un quieto professore, amico di infanzia e compagno fedele fino agli ultimi giorni di vita del rivoluzionario compositore, che accetta come ineluttabile necessità svolgere il ruolo di “comparsa” al cospetto dell’amata figura di Adrian, geniale, superbo e assolutamente impermeabile ad ogni tipo di sentimento ed emozione se non quelle derivanti dalla realizzazione di una composizione musicale sublime e rivoluzionaria; in effetti la vendita della sua anima al diavolo non è un atto pensato e voluto ma è la inevitabile conseguenza di un particolare tipo di personalità. L’amico descrive le varie fasi della vita di questo singolare compositore alternandole a considerazioni sulla situazione della Germania del secondo dopoguerra (epoca a cui l’autore fa risalire la stesura della biografia), bene distinguendo l’epoca “della” quale scrive (periodo di grandi entusiasmi e patriottismi) rispetto a quella “nella” quale scrive (periodo di completa caduta dei forti ideali e della violenta autocritica della sua patria): i due piani temporali creano una sorta di parallelismo tra la ascesa e distruzione dell’amico e quella della Germania.
Il romanzo è molto affascinante e ricco di argomenti interessanti, anche se ho trovato eccessivamente minuziose e lunghe le dissertazioni nel campo della musica: sinceramente su alcune argomentazioni mi sono veramente persa …… forse per comprenderle ed apprezzarle occorrerebbe una buona preparazione specialistica nel campo.

Sono sinceramente indecisa sul voto (proprio per le mie lacune in campo musicale).........ma credo proprio meriti 4/5.
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Ho trovato questo romanzo di Mann come una delle esperienze di lettura più complesse della mia vita. Mi è stato dall'inizio ostico ed impenetrabile fino a quando ad un certo punto mi si è svelato ed è stato una delle esperienze più intense di lettura. Tanto da soffrirne quando l'ho finito.
Un capolavoro.
 
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