Morgan, Marlo - ...E venne chiamata due cuori

jaia

New member
"La straordinaria esperienza di una donna alla scoperta di sé, una professionista affermata che vive in Australia e parte, su invito di una tribù di aborigeni, convinta di partecipare a una cerimonia in suo onore. Si ritrova invece nel cuore di una foresta vasta e minacciosa, dove le viene chiesto di seguire la Vera Gente, come la tribù si definisce, in un viaggio di quattro mesi nell'Outback australiano, a piedi nudi, a volte senz'acqua, cibandosi di quanto offre la terra. Ma tra le privazioni e i sacrifici, impara a vivere in completa armonia con la natura e con se stessa, in un percorso di conoscenza e cambiamento, e scopre, nei tanti giorni in cui la sua fragile vita è minacciata, il vero significato della parola esistere. "

Commento: Un libro stupendo a mio parere...L'ho letto due tre volte, e ogni volta mi lascia dentro un senso di pace...E' stupendo il percorso di questa donna che dalle comodità della vita moderna, viene catapultata in un mondo completamente diverso, con ritmi e valori diversi, e come impara da questa tribù che ai suoi occhi definiva primitiva, a vedere la vita in un modo completamente diverso, tanto da venire da loro ribattezzata "due cuori".
E' uno di quei libri che fa bene all'anima se si è in un momento di smarrimento, ma anche una finestra che mostra parte del modo di vivere di questo popolo...
 
Ultima modifica di un moderatore:

elisa

Motherator
Membro dello Staff
E' un libro affascinante anche per gli argomenti inusuali che tratta. Anche se mi è rimasto un dubbio sulla sincerità della storia
 

jaia

New member
Mah, ho letto una sua mini biografia su internet e sembra che abbia scritto il libro in base alla sua esperienza con gli aborigeni....Spero....o almeno che ciò che scrive delle loro tradizioni sia vero....

Ho letto anche Il cielo, la terra e quel che sta nel mezzo, ma non regge il paragone...mi è piaciuto, ma questo è il più bello..
 

Masetto

New member
Un giorno la mia amica E. mi ha consigliato questo libro. Così mi sono messo a leggerlo, e man mano cresceva la mia diffidenza, finchè sono arrivato a dove racconta, come se niente fosse, che gli aborigeni usano abitualmente la telepatia. Al che mi son detto: "Bene, basta così!", con le due mani ho chiuso il volume (paf!) ed ho concentrato tutte le mie energie mentali nel tentativo di uccidere E. con la telepatia.
Non ci sono riuscito. Forse perchè non sono ancora in armonia con l'Universo o forse perchè (vizioso occidentale che non sono altro!) bevo più d'un bicchiere d'acqua al giorno e sono solito, quando esco di casa, indossare le scarpe.
E così mi sono chiesto: "Che ne avrà fatto E. delle sue scarpe? Le avrà gettate tutte alle ortiche? Le piante dei suoi piedi si saranno già tramutate in quella sciccosa crosta coriacea che secondo Marlo Morgan è una più che sufficiente protezione per chi voglia percorrere le vie del mondo?".
Non so. Ma ho deciso di non farmi più consigliare libri da E.!
 
Ultima modifica:

Spilla

Well-known member
Iniziato qualche giorno fa, il libro mi balla tra le mani come quegli oggetti inutili che ti vengono reglati e non butti solo per qualche genere di rispetto nei confronti del donatore... Mi pare che sul mito del "buon selvaggio" (lui buono e bravo, io - magari non brutto - ma di sicuro cattivo) sia stato scritto di meglio.
Non so quanto sia autentica la storia, ma di sicuro non avvince né nel contenuto (banalotto) né nel linguaggio, privo di slanci poetici.
Non vedo l'ora di finirlo, così lo restituisco alla biblioteca e non ci penso più:YY.
Voto: 2

.. è la mia prima recensione: troppo cattiva?:lol:
 
Ultima modifica:

mìmir

New member
Un giorno la mia amica E. mi ha consigliato questo libro. Così mi sono messo a leggerlo, e man mano cresceva la mia diffidenza, finchè sono arrivato a dove racconta, come se niente fosse, che gli aborigeni usano abitualmente la telepatia. Al che mi son detto: "Bene, basta così!", con le due mani ho chiuso il volume (paf!) ed ho concentrato tutte le mie energie mentali nel tentativo di uccidere E. con la telepatia.

posso assicurarti che è vero, chiunque abiti molto isolato sviluppa una specie di "contatto" che forse non è telepatia come la intendono i "civilizzati", però funziona.
Io ho abitato per buona parte della mia infanzia ad Alice Springs, sapevamo sempre quando arrivava il camion-negozio, anche se non arrivava mai lo stesso giorno o alla stessa ora :) : eravamo telepati con le caramelle.
Comunque, la "telepatia per uccidere" è una specie di stress indotto: puntano un cristallo o un osso verso la persona da escludere dal gruppo e da quel momento la considerano già morta, la convinzione di dover morire fa il resto.
Non è come nel film "l'uomo che guarda le capre" ma quasi :)
http://www.mymovies.it/film/2009/luomochefissalecapre/

Quanto all'autenticità di quello che racconta, è verissimo che sterilizzavano le bambine, che rubavano i sanguemisto per darli agli orfanotrofi e che agli aborigeni non era permesso lasciare l'australia fino alla fine degli anni '60.
Le scuse ufficiali sono arrivate solo l'anno scorso.
http://www.survival.it/notizie/3473
 

Masetto

New member
posso assicurarti che è vero, chiunque abiti molto isolato sviluppa una specie di "contatto" che forse non è telepatia come la intendono i "civilizzati", però funziona.
Non c'è nessuna prova scientifica che esista la telepatia
http://it.wikipedia.org/wiki/Telepatia

Del resto la stessa autrice ha ammesso che il libro è frutto della sua fantasia:
"Marlo Morgan presentò allora le sue scuse agli aborigeni sulle pagine del giornale Weekend Australian. Durante un incontro con gli «anziani» ha anche ammesso che il libro contiene fatti romanzati. Da allora le edizioni successive del romanzo annotano il fatto che il libro è un romanzo e non contiene fatti reali."
da http://it.wikipedia.org/wiki/E_venne_chiamata_Due_Cuori

Comunque, la "telepatia per uccidere" è una specie di stress indotto: puntano un cristallo o un osso verso la persona da escludere dal gruppo e da quel momento la considerano già morta, la convinzione di dover morire fa il resto.
Non so, non sono arrivato a leggere fino a dove dice questo; la mia era una battuta :)

Quanto all'autenticità di quello che racconta, è verissimo che sterilizzavano le bambine, che rubavano i sanguemisto per darli agli orfanotrofi e che agli aborigeni non era permesso lasciare l'australia fino alla fine degli anni '60.
Le scuse ufficiali sono arrivate solo l'anno scorso.
http://www.survival.it/notizie/3473
Anche a questa parte non ci sono arrivato. Credo comunque che se l'intenzione dell'autrice era scrivere un libro di denuncia, e quindi serio, non avrebbe dovuto imbottirlo di flagranti balle :boh:
 

franceska

CON LA "C"
C’è sempre l’abitudine di voler far combaciare a tutti i costi i romanzi alla realtà. Ma non si può leggere qualcosa di incantato lasciando un piacevole dubbio? A me poco importa se sia vero o no, so solo che rimane uno dei miei libri preferiti e che quando l’ho letto mi ha fatto sognare. A volte penso che sia come leggere un meraviglioso racconto su babbo natale o sulla fatina buona e domandarsi se sia tutto vero o no. Diciamo che danno un senso di magico alla nostra vita e se vogliamo andare oltre… ben vengano, altrimenti cambia ben poco a chi, come me, piace comunque sognare. :D
 
Alto