La Bellezza di un Terremoto Emozionale
Ci sono contatti, emozioni, idee, pensieri in noi da qualche parte, mi piace pensarli come edifici, edifici emotivi.
Belli e meno belli.
Alcuni di questi sono illuminati, puliti, maestosi, ecologici, e sono colarati di arancioni e gialli.
E quando sono prevalenti nella città del nostro Io, noi corriamo verso di noi.
Quando a causa di una "presidenza errata o di un attacco esterno" la città di degrada, si riempie di edifici neri, grigi e marroni, spazzatura ovunque.
Ecco allora inizieremo a fuggire da noi.
Una fuga senza fine, senza speranza. Una fuga che non porta da nessuna parte. Ci fa sprecare energia. Ci fa perdere fiducia nella speranza. Fuggire da noi stessi è impossibile.
Ed ecco che noi, che abbiamo tutti i comandi della città del nostro Io, troviamo la soluzione.
Un potente terremoto emozionale. Un evento che scuote la città del nostro io e sbriciola gli edifici più malsani, più vecchi e decadenti mentre lascia in piedi quelli più forti e resistenti.
E dal terremoto emozionale possiamo iniziare a ricostruire ma soprattutto non dobbiamo più fuggire dalla città del nostro io. Anzi abbiamo tanto, tantissimo lavoro da fare e ritorneremo in pochissimo tempo completamente in noi, dobbiamo ricostruirci, in attesa che altri edifici invecchino...
Non sono riuscito a trovare una parola meno negativa ma più articolata di terremoto.
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