La Bellezza di un terremoto emozionale per smettere di fuggire

Fabio

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La Bellezza di un Terremoto Emozionale

Ci sono contatti, emozioni, idee, pensieri in noi da qualche parte, mi piace pensarli come edifici, edifici emotivi.
Belli e meno belli.
Alcuni di questi sono illuminati, puliti, maestosi, ecologici, e sono colarati di arancioni e gialli.
E quando sono prevalenti nella città del nostro Io, noi corriamo verso di noi.

Quando a causa di una "presidenza errata o di un attacco esterno" la città di degrada, si riempie di edifici neri, grigi e marroni, spazzatura ovunque.
Ecco allora inizieremo a fuggire da noi.

Una fuga senza fine, senza speranza. Una fuga che non porta da nessuna parte. Ci fa sprecare energia. Ci fa perdere fiducia nella speranza. Fuggire da noi stessi è impossibile.

Ed ecco che noi, che abbiamo tutti i comandi della città del nostro Io, troviamo la soluzione.

Un potente terremoto emozionale. Un evento che scuote la città del nostro io e sbriciola gli edifici più malsani, più vecchi e decadenti mentre lascia in piedi quelli più forti e resistenti.

E dal terremoto emozionale possiamo iniziare a ricostruire ma soprattutto non dobbiamo più fuggire dalla città del nostro io. Anzi abbiamo tanto, tantissimo lavoro da fare e ritorneremo in pochissimo tempo completamente in noi, dobbiamo ricostruirci, in attesa che altri edifici invecchino...

Non sono riuscito a trovare una parola meno negativa ma più articolata di terremoto.

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Lauretta

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quando succede qualcosa di negativo.....ecco che non siamo più noi stessi...tutto ci sembra diverso, più scuro, più nero...ma sappiamo anche che l'uomo è costantemente alla ricerca della felicità...nell'infelicità non si sopravvive...passatemi il termine...piano piano si appassisce...ed ecco il terremoto....qualcosa di strano, di nuovo, o di vecchio che ci stupisce e ci manda all'inizio in crisi...non si sa cos'è..chissà se vale la pena rischiare...ma questo terremoto piano piano ci travolge e ci porta via con sè.....e ci libera dall'oblio in cui eravamo caduti....non bisogna ostacolare questo terremoto emozionale, come lo chiama Fabio, bisogna lasciar uscire tutte le emozioni..solo così poi ci si sentirà veramente bene.....il problema è che dobbiamo veramente volerlo....a volte è rischioso..ma d'altronde tutta la vita è un rischio....e a volte il terremoto porta tanta felicità!!
 

jaia

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La Bellezza di un Terremoto Emozionale

Ci sono contatti, emozioni, idee, pensieri in noi da qualche parte, mi piace pensarli come edifici, edifici emotivi.
Belli e meno belli.
Alcuni di questi sono illuminati, puliti, maestosi, ecologici, e sono colarati di arancioni e gialli.
E quando sono prevalenti nella città del nostro Io, noi corriamo verso di noi.

Quando a causa di una "presidenza errata o di un attacco esterno" la città di degrada, si riempie di edifici neri, grigi e marroni, spazzatura ovunque.
Ecco allora inizieremo a fuggire da noi.

Una fuga senza fine, senza speranza. Una fuga che non porta da nessuna parte. Ci fa sprecare energia. Ci fa perdere fiducia nella speranza. Fuggire da noi stessi è impossibile.

Ed ecco che noi, che abbiamo tutti i comandi della città del nostro Io, troviamo la soluzione.

Un potente terremoto emozionale. Un evento che scuote la città del nostro io e sbriciola gli edifici più malsani, più vecchi e decadenti mentre lascia in piedi quelli più forti e resistenti.

E dal terremoto emozionale possiamo iniziare a ricostruire ma soprattutto non dobbiamo più fuggire dalla città del nostro io. Anzi abbiamo tanto, tantissimo lavoro da fare e ritorneremo in pochissimo tempo completamente in noi, dobbiamo ricostruirci, in attesa che altri edifici invecchino...

Non sono riuscito a trovare una parola meno negativa ma più articolata di terremoto.

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Mi piace molto quello che hai scritto.....Lo stampo e lo metto sul comodino......Bellezza, vera bellezza...
 
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