Come far "emergere" il proprio libro: idee, commenti, altro

Fabio

Altro
Membro dello Staff
Idee per far emergere un libro di un autore esordiente

Nella sezione autori emergenti ed autori contemporanei oltre alla presentazione degli autori meno conosciuti ci sono/saranno delle "guide" con idee, commenti e discussioni per far emergere e conoscere i libri degli "autori del futuro". Iniziamo con questa discussione.

Come far conoscere al grande pubblico il nostro libro?

Sembra che il lettore medio abbia quasi paura di leggere un autore emergente o sconosciuto. Come possono i "nuovi autori" far loro leggere il proprio libro?


Sembra banale, ma se scrivo una "mucca viola" sicuramente verrò letto
Secondo me bisogna innanzitutto è meglio dividere i testi scritti in funzione della qualità dell'opera.

Due gruppi:
A) il nuovo autore ha scritto "una mucca viola" ovvero un libro originale, interessante, nuovo, di elevatissima qualità, buono sotto tutti gli aspetti;
B) l'autore esordiente ha scritto un buon libro ma non eccezionale, non una mucca viola. Il libro è interessante ma non si differenzia da molti altri libri simili già in commercio.

Nel primo caso (l'autore ha scritto "una mucca viola) il successo del libro è assicurato. Basterà far arrivare il libro in mano a pochi lettori, anche gratuitamente se necessario, e questi come una valanga, grazie all'arma migliore del marketing, il passaparola, faranno espandere il giudizio positivo sul libro con velocità esponenziale. Una mucca viola è come una dinamite, si può accendere con poco, un fiammifero, ma poi l'esplosione è enorme.

Nel secondo caso (libro con qualità simile ad altri libri scritti da autori anche famosi) ci serve una campagna di promozione costante, uniforme a lungo termine. Una distribuzione capillare, anche poche copie per libreria ma su un ampio territorio. Se il libro è buono ma non eccezionale il passaparola non ci aiuterà nell'immediato. Dobbiamo cercare di far diventare il libro come un bel libro, da leggere, un libro che l'amico consiglia in una conversazione di ore.

Se invece il nostro libro non è nulla di diverso rispetto ad un libro scritto da un autore affermato, oppure non è molto di più di un libro di un autore affermato il lettore medio quando si troverà di fronte ai due libri sceglierà quello dell'autore famoso.

Discutiamo di come far "emergere" un libro scritto da un autore "emergente"! :)


Aggiungo da pagine successive:

Partecipare ai concorsi
Altro consiglio: partecipare ai concorsi.
Sto notando che tra gli Sponsored Links che appaiono in alto e dopo il primo messaggio, spesso, anzi quasi sempre, appaiono link verso concorsi più o meno famosi indetti da diverse associazioni.
Partecipare a tutti non è possibile. Però partecipare a quelli che richiedono un solo brano potrebbe essere un modo per iniziare a far girare il nome.


Gli ebook per "catturare" il lettore
Gli ebook non devono essere visti come un alternativa al libro ma devono essere visti come un canale marketing per indurre al lettore la voglia di acquistare il vero libro.
Un ebook gratuito deve essere un "amo" (analogia con la pesca) lanciato al lettore. Avrete pescato il lettore se esso si stamperà l'ebook, lo leggerà e farà una ricerca online se l'autore ha pubblicato altro... troverà il vostro libro e lo ordinerà online.

L'ebook è una "trappola" quindi deve essere:
- provocante;
- originale;
- anche più di una mucca viola;
- breve
- incompleto: deve lasciare curiosità, non deve soddisfare un bisogno, lo deve creare!

Esempio.
Per esempio, io voglio fare un libro di gite originali in Dolomiti. Nel libro ci saranno gite in tutte le zone, con cartine, descrizioni, commenti etc.

Nell'ebook metterò 5 gite favolose, foto "arrapanti", gite di una sola zona, metterò le gite più originali o lunghe, o difficile, metterò solo una nicchia. Il lettore che leggerà il mio ebook se trova le 5 gite interessanti non ci penserà 2 volte ad acquistare tutto i llibro.

Partecipare ai Social network
Sono dei mezzi fenomenali per farsi conoscere in poco tempo. Usate i Social Network per far conoscere il vostor nome. Sono gratuiti e possono avere risultati inimmaginabilmente positivi.

Grazie a Myspace moltissimi gruppi musicali "domestici" sono riusciti a finire con i loro cd non solo nei negozi ma addirittura nelle classifiche musicali più famose.

Create il vostro social network, primo su tutti, Facebbok che da qualche settimana ha superato Myspace. Create un "gruppo" sul vostro libro, distribuite con quel canale vostri testi "da mucca viola".

Distribuite gratuitamente i vostri brani più strepitosi, non abbiate paura di "mangiarvi il pezzo forte". Su internet dovete farvi conoscere, quindi mandate in giro gratuitamente i vostri capitoli e brani migliori. Non abbiate paura, se avete fatto una mucca viola una volta riuscirete a farne altre se siete mossi dal passione e da un sogno.
Quindi sotto con Myspace ma sopratutto Facebook!

Anche la presentazione per i forum va "pensata bene"
Quanto interesse provo verso un autore esordiente che si presenta in un forum?
Dipende dalla presentazione! Anche quella va pensata e scritta in modo da "creare un bisogno" nel possibile lettore. Anche la presentazione deve essere una mucca viole.

Se un autore si presenta dicendo:
ciao sono tizio caio, ho sempre desiderato scrivere un libro sugli uccelli, a novembre uscira in edicola il mio primo libro che però parla di radiosveglie a cucu. Fatemi sapere cose ne pensate.

il mio interesse verso di lui e verso il libro è negativo... se vedo il suo libro in libreria so che non devo prenderlo mentre prima senza presentazione avrei potuto prenderlo.

Quindi occhio ad internet! E' vero che è gratuito e può essere un canale di distribuzione molto potente, ma se usato male può essere negativo (potrei citare un esempio... :D ).
L'autore se realmente vuole far conoscere il proprio libro, crede in esso, non avrà problemi perchè anche da una semplice presentazione si noterà la sua passione.
 
Ultima modifica:

ElisAlice

New member
Questa discussione per me è particolarmente interessante.
Riflettevo sul secondo caso che è stato prospettato: quello del libro buono ma non eccezionale per il quale viene suggerita una diffusione capillare.
La mia impressione è che sia più facile a dirsi che a farsi. Premesso che non ho nessuna competenza in merito, ho l'impressione che "la mucca viola" riesca facilmente a farsi pubblicare da un grande editore che dispone al tempo stesso di un'ottima distribuzione e mezzi pubblicitari adeguati.
Viceversa la mucca, ...diciamo... "pezzata"... più facilmente si troverà ad essere pubblicata da un editore medio o piccolo e allora la distribuzione nelle librerie diventa quasi un miraggio...
Sarebbe interessante avere anche il parere delle librerie in proposito.
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Vorrei portare un esempio che conosco di un autore sconosciuto fino a pochissimi anni fa che è arrivato a vincere il Campiello che è Pino Roveredo.
Il suo primo libro viene pubblicato nel 1996 ed il Campiello lo vince nel 2005.
Roveredo pubblicava i suoi libri di nicchia in una piccola casa editrice e portava la sua esperienza personale e i suoi libri a conoscenza delle persone tramite conferenze nelle biblioteche e nei piccoli comuni della Regione, comunicando grande passione ed amore in quello che faceva.
Quando l'ho sentito la prima volta non lo conosceva nessuno, adesso è conosciuto in tutta Italia.
La capacità e la voglia di comunicare, la determinazione e la passione hanno fatto di un illustre sconosciuto uno scrittore letto ed apprezzato.
Penso che mettersi in gioco e crederci fino in fondo dia dei risultati, ci vuole fatica sicuramente, ma come diceva qualcuno il genio è 99% sudore.
 

Alfredo_Colitto

scrittore
La capacità e la voglia di comunicare, la determinazione e la passione hanno fatto di un illustre sconosciuto uno scrittore letto ed apprezzato.
Penso che mettersi in gioco e crederci fino in fondo dia dei risultati, ci vuole fatica sicuramente, ma come diceva qualcuno il genio è 99% sudore.

Ovviamente quoto al 100%. Si sente dire spessissimo che in italia per arrivare a pubblicare con una grande casa editrice (il che attualmente è l'unico mmodo per arrivare al grande pubblico) ci vogliono i contatti giusti. E' vero. Allora o si passa il tempo a strillare che questo non è giusto e non va bene, oppure si accetta la situazione e ci si creano i contatti.
Per farlo ci sono molti modi. si va ai festival, alle presentazioni di autori che senti simili a te, si cerca di conoscere loro, i loro editor o editori, si collabora anche gratuitamente con riviste letterarie, ecc.
Poi, ovviamente, bisogna scrivere un buon libro. ma quando ce l'hai avrai già anche i canali giusti per proporlo.
Pubblicare con le piccole case editrici (quelle serie) in quest'ottica non va visto come una condanna, ma come uno scalino.

Invece pubblicare con gli editori che chiedono un "contributo" è un vicolo cieco. Internet è inondata da libri del genere, di cui molti sono anche validi, ma poiché la gente sa che quegli editori non fanno nessuna selezione, non si fida e non li compra.
 

carlomagno

carlomagno
Secondo me bisogna vivere il sogno della "mucca viola" senza però scoraggiarsi se la mucca è scolorita, perchè il colore della mucca dipende da tanti fattori (a volte anche saper attendere, visto che il tempo è galantuomo).
Avere alle spalle una buona casa editrice ti assicura la distribuzione e quindi la possibilità di essere conosciuto ma la buona casa editrice pensa alla commerciabilità del libro e sino a quando non sei qualcuno ti lascia alla finestra, tante belle parole e nulla più!
Ritengo quindi che tentare con piccole case editrici, possibilmente serie, aiuta ad uscire dal guscio. Poi sarà il passaparola di chi legge il libro a decretarne il successo (e quando parlo di successo di un libro di un esordiente, penso a poche centinaia di volumi).
Io presenterò il mio libro fra pochi giorni e spero che i presenti lo trovino interessante. Dopo spero che ne parlino agli amici e che gli amici...
Ritengo che dobbiamo accontentarci di questo, per ora.
Poi, come scrive Elisa, "mettersi in gioco e crederci fino in fondo, dà dei risultati".
 

skunkie

New member
Vorrei portare un esempio che conosco di un autore sconosciuto fino a pochissimi anni fa che è arrivato a vincere il Campiello che è Pino Roveredo.
Il suo primo libro viene pubblicato nel 1996 ed il Campiello lo vince nel 2005.
Roveredo pubblicava i suoi libri di nicchia in una piccola casa editrice e portava la sua esperienza personale e i suoi libri a conoscenza delle persone tramite conferenze nelle biblioteche e nei piccoli comuni della Regione, comunicando grande passione ed amore in quello che faceva.
Quando l'ho sentito la prima volta non lo conosceva nessuno, adesso è conosciuto in tutta Italia.
La capacità e la voglia di comunicare, la determinazione e la passione hanno fatto di un illustre sconosciuto uno scrittore letto ed apprezzato.
Penso che mettersi in gioco e crederci fino in fondo dia dei risultati, ci vuole fatica sicuramente, ma come diceva qualcuno il genio è 99% sudore.

cosa intendi con libro di nicchia? per me un prodotto di nicchia in genere e' qualcosa che puo' esistere solo in un posto specifico e non in grande quantita', quindi nonostante tutti lo vogliano, non e' certo accessibile a tutti :wink:
visto in quest' ottica un libro di nicchia lo vorrei di sicuro :mrgreen: non ho letto l' autore che citi, quindi non so se sia il suo caso.....pero' mi pongo un questito......uno scrittore emergente si presuppone che voglia farsi conoscere, quindi deve indirizzarsi ad un pubblico vasto -magari specifico, ma non elitario- solo dopo aver raggiunto la notorieta' puo' permettersi, se e' abile davvero, di scrivere un libro "di nicchia".....:wink: non intendo naturalmente che per raggiungere la notorieta' si debba per forza scrivere panzane, luoghi comuni o libri mediocri, ma solo chiarirmi l' esempio che hai fatto :wink:
 

marea

New member
Leggo solo ora il post introduttivo di Fabio e le argomentazioni esposte successivamente dagli altri. In gran parte condivisibili.
Vorrei semplicemente raccontare la mia esperienza, anche per avere anch'io ulteriori termini di paragone rispetto a quello che va accadendo a me ed al mio libro, in un mondo, quello editoriale, che conosco poco, quasi nulla, e che sto imparando a conoscere solo adesso.

Innanzitutto, di cosa stiamo parlando.
Questa

Improvvisamente, a 37 anni e dopo 13 di matrimonio, una violenta crisi coniugale fa sprofondare Gianluca nel baratro della disperazione. Vuole a tutti i costi salvare il suo matrimonio, tenere unita la sua famiglia. I margini di ricomposizione sono ormai ridotti, e lui decide di porre in essere un tentativo disperato: sparire improvvisamente, per qualche tempo, nella speranza che la sua assenza faccia riflettere la moglie, che lei si renda conto che non vuole perderlo. Il Cammino di Santiago, ottocento chilometri da percorrere a piedi in poco meno di un mese, da Saint Jean Pied du Port, in Francia, a Santiago de Compostela, in Galizia. E quindi fino a Finis Terrae, sull’oceano, dove un tempo gli uomini credevano finisse la terra, per compiere il rito del rogo dei vestiti bruciati e del bagno purificatore nella acque gelide dell’Atlantico. Un cammino interiore, nella speranza, vana, di trovare la moglie ad aspettarlo a Santiago, per ricominciare a camminare insieme nella vita. Il diario di quei 27 giorni, nudo e crudo, rivisto, con sofferenza, due anni dopo: rivissuto passo dopo passo, spiegato “a coloro che non sanno”, nell’ottica di un recupero memoriale sincopato con pause e flashback che sballottolano il lettore tra dramma interiore e straordinarietà del Cammino. Questo libro non è una guida, anche ci troverete riferimenti a luoghi e città. Questo libro non è un romanzo, perché l’autore quelle strade, quei sentieri, li ha percorsi davvero. Questo libro non è scritto con inchiostro: su quelle pagine le parole le hanno scritte l’angoscia, la disperazione, la speranza, il sudore, il sangue. Quelle di un uomo che quando ha capito che stava perdendo tutto ciò che aveva, la sua famiglia, si è messo uno zaino in spalla ed ha cominciato a camminare. Sperando nel miracolo di salvare il suo matrimonio, alla fine ne ha ottenuto uno ancor più grande: trovare se stesso.


è la sinossi del libro che ho mandato ad alcune case editrici, una ventina in tutto, a febbraio scorso, dopo un lungo lavoro di cernita. Ho escluso le case editrici che chiedevano un contributo, per due motivi:
1. comunque, non mi sarei potuto permettere di tirar fuori soldi;
2. non credo (più) alle favole. Non credo a chi mi chiede soldi per farmi lavorare, semmai la cosa normale è il contrario: io lavoro, tu mi paghi. Quindi, da qui il principio: io ho questa cosa, se a te editore piace mi proponi un contratto e via dicendo.

Non lo nascondo: il disincanto nasce anche dal fatto che non ci campo, nella vita faccio altro e se, per pura passione sono (anche) giornalista da qualche anno, non avrei certo pensato di diventare anche autore. men che meno, quando ho scritto quello che poi è diventato un libro, pensavo di pubblicarlo, un giorno.
Anzi, prima di anche solo proporlo a chicchesia, ci ho pensato davvero, perchè ci sono passaggi davvero intimisti e non è stato facile convicermi che si, che era giusto farlo, eventualmente.O che comunque non c'era nulla di male.

Per tornare agli aspetti tecnici, il giorno dopo aver mandato la mail alle case editrici che avevo scelto, mi ha risposto il direttore editoriale di una di esse, EDB di Bologna, chiedendomi di spedirgli il lavoro in forma cartacea. Anche qui non mi sono illuso più di tanto, ed ho mandato il lavoro. Due giorni dopo mi ha richiamato, mi ha detto che lo aveva letto la stessa sera che gli era arrivato e che lo avrebbero senz'altro pubblicato, sebbene sarebbe stato necessario ancora un passaggio con altri resposanbili della casa editrice. E così è avvenuto: il mese dopo l'ok definitivo, poi questa estate il contratto e l'uscita a novembre prossimo.
Ora, io credo innanzitutto che si sia verificata una congiuntura favorevole. Che ne sò, magari quella sera il direttore non aveva sonno, non aveva nulla da leggere, magari la "storia" lo ha intrigato per qualche particolare motivo.

Ora non mi aspetto che la mia casa editrice investa ulteriormente su di me in pubblicità, ma trovo che sia molto prossimo alla realtà Fabio quando sostiene (lo avevo già scritto anch'io in altro post qualche minuto fa) che se si ingenera il meccanismo del passaparola poi tutto il resto viene da se.
Buona domenica a tutti.
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
cosa intendi con libro di nicchia? per me un prodotto di nicchia in genere e' qualcosa che puo' esistere solo in un posto specifico e non in grande quantita', quindi nonostante tutti lo vogliano, non e' certo accessibile a tutti :wink:
visto in quest' ottica un libro di nicchia lo vorrei di sicuro :mrgreen: non ho letto l' autore che citi, quindi non so se sia il suo caso.....pero' mi pongo un questito......uno scrittore emergente si presuppone che voglia farsi conoscere, quindi deve indirizzarsi ad un pubblico vasto -magari specifico, ma non elitario- solo dopo aver raggiunto la notorieta' puo' permettersi, se e' abile davvero, di scrivere un libro "di nicchia".....:wink: non intendo naturalmente che per raggiungere la notorieta' si debba per forza scrivere panzane, luoghi comuni o libri mediocri, ma solo chiarirmi l' esempio che hai fatto :wink:

nel caso specifico intendevo che la pubblicazione dei primi libri di Roveredo prevedeva una distribuzione limitata a poche librerie regionali e a pochi volumi quindi con aspettative di vendita basse e quindi destinato ad un tipo di lettore interessato a quel genere di argomento.
Roveredo ha sempre continuato a scrivere lo stesso genere di libri e a trattare gli stessi argomenti, solo che adesso è distribuito in tutte le librerie, in tutta Italia, la qualità dei suoi libri non è cambiata ma mentre prima lo leggevano pochissime persone e di lui non si parlava, se non nella stratta cerchia dei parenti, adesso lo conoscono in tutta Italia.
Roveredo è un autore molto interessante, di grande carisma e di grande valore umano e letterario, vale la pena di conoscerlo perchè il suo percorso di vita è unico.
 

skunkie

New member
nel caso specifico intendevo che la pubblicazione dei primi libri di Roveredo prevedeva una distribuzione limitata a poche librerie regionali e a pochi volumi quindi con aspettative di vendita basse e quindi destinato ad un tipo di lettore interessato a quel genere di argomento.
Roveredo ha sempre continuato a scrivere lo stesso genere di libri e a trattare gli stessi argomenti, solo che adesso è distribuito in tutte le librerie, in tutta Italia, la qualità dei suoi libri non è cambiata ma mentre prima lo leggevano pochissime persone e di lui non si parlava, se non nella stratta cerchia dei parenti, adesso lo conoscono in tutta Italia.
Roveredo è un autore molto interessante, di grande carisma e di grande valore umano e letterario, vale la pena di conoscerlo perchè il suo percorso di vita è unico.

:wink: grazie, e' interessante perche' dal termine usato sarei partita da una "distribuzione limitata" non per poche aspettative ma per pochi "eletti" interessati......e questo non sempre e' detto :wink:intanto mi segno il nome per le mie prossime incursioni in librerie in italia :)

dal sunto il libro di marea mi piace :YY spero che l' editore sia stato o lungimirante o fortunosamente interessato :mrgreen: ma qualsiasi caso utile da portarne un bene all' autore :wink:
 
Ultima modifica di un moderatore:

pennadoro

scrittore
Vorrei portare un esempio che conosco di un autore sconosciuto fino a pochissimi anni fa che è arrivato a vincere il Campiello che è Pino Roveredo.
Il suo primo libro viene pubblicato nel 1996 ed il Campiello lo vince nel 2005.
Roveredo pubblicava i suoi libri di nicchia in una piccola casa editrice e portava la sua esperienza personale e i suoi libri a conoscenza delle persone tramite conferenze nelle biblioteche e nei piccoli comuni della Regione, comunicando grande passione ed amore in quello che faceva.
Quando l'ho sentito la prima volta non lo conosceva nessuno, adesso è conosciuto in tutta Italia.
La capacità e la voglia di comunicare, la determinazione e la passione hanno fatto di un illustre sconosciuto uno scrittore letto ed apprezzato.
Penso che mettersi in gioco e crederci fino in fondo dia dei risultati, ci vuole fatica sicuramente, ma come diceva qualcuno il genio è 99% sudore.


Non conoscendo l'Autore da te citato, mi hai incuriosito ed ho dato uno sguardo su Wikipedia:

Pino Roveredo (Trieste, 16 ottobre 1954) è uno scrittore e giornalista italiano.
Pino Roveredo (all'anagrafe Giuseppe) è nato a Trieste il 16 ottobre 1954. La sua infanzia è segnata da gravi problemi familiari e sociali seguiti in gioventù dalla piaga dell'alcolismo. La forza d'animo gli è stata però indispensabile per uscire dal vortice e poter oggi considerare il tutto come un'esperienza da sfruttare in favore dei bisognosi. Il suo esordio letterario giunge nel 1996 con il testo autobiografico "Capriole in Salita" (Lint Editoriale, Trieste), che narra in prima persona le avventure e le disavventure, le cadute e le ricadute dell'autore e dei suoi compagni di bevute meno fortunati di lui. Il romanzo ottiene subito un grosso successo a livello nazionale e Roveredo acquista notorietà grazie a vari passaggi televisivi nel popolare talk-show di Maurizio Costanzo. Nel 1997 esce la raccolta di racconti "Una Risata piena di Finestre" (Lint Editoriale, Trieste) dove l'autore con ironia e tenerezza racconta le storie di quei personaggi comuni che tutti guardano ma nessuno vede, seguito l'anno successivo dal romanzo "La Città dei Cancelli" (Lint Editoriale, Trieste), romanzo duro ma realistico che narra i fatti crudi e le vicende quotidiane dei carcerati. Sempre nel 1998 e sempre per la casa editrice Lint di Trieste, esce il testo teatrale "La Bela Vita" dove l'autore in un atto unico mette in scena la dura vita del penitenziario. L'anno 2000 vede la nascita di un altro toccante romanzo: "Ballando con Cecilia" (Lint Editoriale, Trieste). Qui Roveredo racconta la storia di Cecilia un'anziana rinchiusa da oltre sessant'anni nel Padiglione I dell'Ospedale Psichiatrico dove gli altri ospiti, (tutti accomunati da un'unica e semplicistica etichetta: "pazzi") fanno da contorno ad una vita il cui destino ha tolto la libertà. Sempre nel 2000 Pino Roveredo pubblica il testo teatrale "Centro diurno/La fa male qui?" (LInt Editoriale, Trieste) dove in due atti l'autore mette in scena il problema dell'emarginazione sociale e della tossicodipendenza. Nell'anno 2000, a cura di Stefano Bianchi, la casa editrice Lint pubblica il volume "San Martino al Campo - Trent'anni", dove Pino Roveredo racconta le tappe più importanti nei trent'anni di storia del centro di recupero per tossicodipendenti fondato da don Mario Vatta. Il volume ospita testimonianze di illustri cittadini come Angelo Baiguera, il Senatore Roberto Antonione, Claudio Magris, Daniela Lucchetta (vedova del compianto giornalista RAI assassinato a Mostar), oltre alle foto di Giovanni Montenero, noto fotografo di Trieste. Con la raccolta di racconti "Mandami a Dire" (Bompiani, Milano) Pino Roveredo vince a settembre il Premio Campiello 2005 come miglior romanzo dell'anno e nel 2006 pubblica assieme all'on.Ettore Rosato il volume Andar per Fodere. Sempre nel 2006 ha riscosso notevole successo la ristampa di "Capriole in salita" (Bompiani, Milano).
Il 6 giugno 2007 esce in tutta Italia il nuovo romanzo "Caracreatura" edito da Bompiani, romanzo che narra le vicende di una madre di un tossicodipendente, che sta ora per uscire anche in Francia.

Beh! Da qui non mi sembra di poter dedurre che il suo inizio nè il suo percorso letterario siano stati così travagliati. Addirittura più volte ospite del Maurizio Costanzo show!
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Non conoscendo l'Autore da te citato, mi hai incuriosito ed ho dato uno sguardo su Wikipedia:

Pino Roveredo (Trieste, 16 ottobre 1954) è uno scrittore e giornalista italiano.
Pino Roveredo (all'anagrafe Giuseppe) è nato a Trieste il 16 ottobre 1954. La sua infanzia è segnata da gravi problemi familiari e sociali seguiti in gioventù dalla piaga dell'alcolismo. La forza d'animo gli è stata però indispensabile per uscire dal vortice e poter oggi considerare il tutto come un'esperienza da sfruttare in favore dei bisognosi. Il suo esordio letterario giunge nel 1996 con il testo autobiografico "Capriole in Salita" (Lint Editoriale, Trieste), che narra in prima persona le avventure e le disavventure, le cadute e le ricadute dell'autore e dei suoi compagni di bevute meno fortunati di lui. Il romanzo ottiene subito un grosso successo a livello nazionale e Roveredo acquista notorietà grazie a vari passaggi televisivi nel popolare talk-show di Maurizio Costanzo. Nel 1997 esce la raccolta di racconti "Una Risata piena di Finestre" (Lint Editoriale, Trieste) dove l'autore con ironia e tenerezza racconta le storie di quei personaggi comuni che tutti guardano ma nessuno vede, seguito l'anno successivo dal romanzo "La Città dei Cancelli" (Lint Editoriale, Trieste), romanzo duro ma realistico che narra i fatti crudi e le vicende quotidiane dei carcerati. Sempre nel 1998 e sempre per la casa editrice Lint di Trieste, esce il testo teatrale "La Bela Vita" dove l'autore in un atto unico mette in scena la dura vita del penitenziario. L'anno 2000 vede la nascita di un altro toccante romanzo: "Ballando con Cecilia" (Lint Editoriale, Trieste). Qui Roveredo racconta la storia di Cecilia un'anziana rinchiusa da oltre sessant'anni nel Padiglione I dell'Ospedale Psichiatrico dove gli altri ospiti, (tutti accomunati da un'unica e semplicistica etichetta: "pazzi") fanno da contorno ad una vita il cui destino ha tolto la libertà. Sempre nel 2000 Pino Roveredo pubblica il testo teatrale "Centro diurno/La fa male qui?" (LInt Editoriale, Trieste) dove in due atti l'autore mette in scena il problema dell'emarginazione sociale e della tossicodipendenza. Nell'anno 2000, a cura di Stefano Bianchi, la casa editrice Lint pubblica il volume "San Martino al Campo - Trent'anni", dove Pino Roveredo racconta le tappe più importanti nei trent'anni di storia del centro di recupero per tossicodipendenti fondato da don Mario Vatta. Il volume ospita testimonianze di illustri cittadini come Angelo Baiguera, il Senatore Roberto Antonione, Claudio Magris, Daniela Lucchetta (vedova del compianto giornalista RAI assassinato a Mostar), oltre alle foto di Giovanni Montenero, noto fotografo di Trieste. Con la raccolta di racconti "Mandami a Dire" (Bompiani, Milano) Pino Roveredo vince a settembre il Premio Campiello 2005 come miglior romanzo dell'anno e nel 2006 pubblica assieme all'on.Ettore Rosato il volume Andar per Fodere. Sempre nel 2006 ha riscosso notevole successo la ristampa di "Capriole in salita" (Bompiani, Milano).
Il 6 giugno 2007 esce in tutta Italia il nuovo romanzo "Caracreatura" edito da Bompiani, romanzo che narra le vicende di una madre di un tossicodipendente, che sta ora per uscire anche in Francia.

Beh! Da qui non mi sembra di poter dedurre che il suo inizio nè il suo percorso letterario siano stati così travagliati. Addirittura più volte ospite del Maurizio Costanzo show!

Purtroppo da anni non guardo la televisione ed ho conosciuto Roveredo in un incontro in biblioteca alcuni anni fa, prima non sapevo neanche che esistesse, lui non ha parlato dei passaggi televisivi e quindi io mi ero fatta un'idea forse più romantica di quanto effettivamente sia stato il suo percorso letterario che risultava in effetti più difficile di quello descritto su wikipedia :W non era l'esempio adatto, scusatemi :MM
 

pennadoro

scrittore
Purtroppo da anni non guardo la televisione ed ho conosciuto Roveredo in un incontro in biblioteca alcuni anni fa, prima non sapevo neanche che esistesse, lui non ha parlato dei passaggi televisivi e quindi io mi ero fatta un'idea forse più romantica di quanto effettivamente sia stato il suo percorso letterario che risultava in effetti più difficile di quello descritto su wikipedia :W non era l'esempio adatto, scusatemi :MM




Non hai di che scusarti, anzi, l’esempio è prezioso perchè conferma ancor di più il mio pensiero: il lettore generalmente tende ad orientare le proprie scelte su chi ( parlo di autori sconosciuti dei quali ancora non si ha sapere del proprio talento ) riesce ad avere buona visibilità mediatica. Amen agli esordienti che non se la possono permettere e dimostrazione ulteriore che il lettore subisce inevitabilmente l’influenza della pubblicità. Un po’ come la casalinga per la propria spesa al supemarket. Il libro è un prodotto commerciale come tutti gli altri? Sarò un po’ romantico, ma mi da fastidio questa associazione. Il libro è cultura, è espressione del genio dell’autore e come tale è arte!
 

pennadoro

scrittore
Traggo spunto da quanto sopra per estendere la discussione in corso.
Fabio ci pone la domanda:
Sembra che il lettore medio abbia quasi paura di leggere un autore emergente o sconosciuto. Come possono i "nuovi autori" far loro leggere il proprio libro?
Pongo la domanda in modo diverso: esistono lettori disposti a leggere un libro ed un autore esordiente, edito da una piccola casa editrice e presente nelle diverse librerie on line, ma sprovvisto di eco mediatico? oppure prevale il luogo comune che oggi sono presenti in rete tanti pseudo scrittori e non vale la pena di rischiare?
 

Alfredo_Colitto

scrittore
Secondo me prevale il luogo comune. Però se una casa editrice è seria (anche se piccola) nelle librerie in qualche modo deve essere presente. Io per vendere i miei libri faccio presentazioni in una quantità di librerie, in città dove non mi conoscono e quindi spesso non hanno il mio libro. Poiché faccio la presentazione devono ordinarlo per forza, poi mi conoscono, magari gli piace e ordinano anche i precedenti. E' una fatica, ma ho scoperto che mi piace molto parlare direttamente con i lettori e i librai, quindi non mi pesa.
Inoltre le case editrici piccole spesso sono in grado di farti invitare a festival letterari e simili, altra ottima cassa di risonanza.

Pochi scrittori fortunati partono dal top già con il primo romanzo, come per esempio Paolo Giordano con "La solitudine dei numeri primi" (libro bello e meritevole, peraltro), ma sono eccezioni che non incidono sulla media. Per la maggior parte di noi la gavetta è d'obbligo. L'importante, lo ripeto ancora una volta, è credere in quello che fai ed essere determinato.
 

Fabio

Altro
Membro dello Staff
Usate i Social Network

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Grazie a Myspac moltissimi gruppi musicali "domestici" sono riusciti a finire con i loro cd non solo nei negozi ma addirittura nelle classifiche musicali più famose.

Create il vostro social network, primo su tutti, Facebbok che da qualche settimana ha superato Myspace. Create un "gruppo" sul vostro libro, distribuite con quel canale vostri testi "da mucca viola".

Distribuite i vostri brani più strepitosi, non abbiate paura di "mangiarvi il pezzo forte". Su internet dovete farvi conoscere, quindi mandate in giro gratuitamente i vostri capitoli e brani migliori. Non abbiate paura, se avete fatto una mucca viola una volta riuscirete a farne altre se siete mossi dal passione e da un sogno.

Quindi sotto con Myspace ma sopratutto Facebook!
 

ElisAlice

New member
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Grazie a Myspac moltissimi gruppi musicali "domestici" sono riusciti a finire con i loro cd non solo nei negozi ma addirittura nelle classifiche musicali più famose.

Create il vostro social network, primo su tutti, Facebbok che da qualche settimana ha superato Myspace. Create un "gruppo" sul vostro libro, distribuite con quel canale vostri testi "da mucca viola".

Distribuite i vostri brani più strepitosi, non abbiate paura di "mangiarvi il pezzo forte". Su internet dovete farvi conoscere, quindi mandate in giro gratuitamente i vostri capitoli e brani migliori. Non abbiate paura, se avete fatto una mucca viola una volta riuscirete a farne altre se siete mossi dal passione e da un sogno.

Quindi sotto con Myspace ma sopratutto Facebook!

Condivido pienamente... io ad essere sincera sono partita proprio da Myspace dove ho postato i primi capitoli, quando il mio libro... ancora non era un libro. :)
E devo dire che proprio i ragazzi che mi hanno letta lì, mi hanno incoraggiata a proporre il testo ad un editore e sento di avere un debito verso di loro che in qualche modo mi hanno aiutata, e mi stanno ancora aiutando, a realizzare un piccolo sogno!
 

pennadoro

scrittore
Secondo me prevale il luogo comune. Però se una casa editrice è seria (anche se piccola) nelle librerie in qualche modo deve essere presente. Io per vendere i miei libri faccio presentazioni in una quantità di librerie, in città dove non mi conoscono e quindi spesso non hanno il mio libro. Poiché faccio la presentazione devono ordinarlo per forza, poi mi conoscono, magari gli piace e ordinano anche i precedenti. E' una fatica, ma ho scoperto che mi piace molto parlare direttamente con i lettori e i librai, quindi non mi pesa.
Inoltre le case editrici piccole spesso sono in grado di farti invitare a festival letterari e simili, altra ottima cassa di risonanza.

Pochi scrittori fortunati partono dal top già con il primo romanzo, come per esempio Paolo Giordano con "La solitudine dei numeri primi" (libro bello e meritevole, peraltro), ma sono eccezioni che non incidono sulla media. Per la maggior parte di noi la gavetta è d'obbligo. L'importante, lo ripeto ancora una volta, è credere in quello che fai ed essere determinato.


Quoto quanto dici. La mia casa editrice, anche se piccola, ha un ottimo distributore che assicura la presenza, o quantomeno l'immediata reperibilità del libro richiesto, su tutto il territorio nazionale.
Ma, per restare nel tema della domanda proposta, aggiungo che ovviamente bisogna tenere presente il contesto demografico nel quale vive l’autore e il potenziale bacino di utenza che il territorio offre. In Sardegna per esempio, oltre Cagliari, la città nella quale abito, vi sono poche altre città che hanno un significativo numero di abitanti, quindi l’handicap è notevole.
 
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Alfredo_Colitto

scrittore
Quoto quanto dici. La mia casa editrice, anche se piccola, ha un ottimo distributore che assicura la presenza, o quantomeno l'immediata reperibilità del libro richiesto, su tutto il territorio nazionale.
Ma, per restare nel tema della domanda proposta, aggiungo che ovviamente bisogna tenere presente il contesto demografico nel quale vive l’autore e il potenziale bacino di utenza che il territorio offre. In Sardegna per esempio, oltre Cagliari, la città nella quale abito, vi sono poche altre città che hanno un significativo numero di abitanti, quindi l’handicap è notevole.

Capisco il problema. Io infatti qualche anno fa ero andato a vivere in una zona bella e isolata della toscana, e sono dovuto tornare a Bologna... tuttavia all'isolamento si può ovviare molto bene con i social network, come dice fabio: myspace, facebook e naturalmente i forum!. Non so perché non ne ho parlato nel mio primo intervento su questo thread, deve essere l'arterio che incalza. In realtà sono elementi della massima importanza!
 

skunkie

New member
a proposito di lettura online, ho una domanda....a parte pubblicare alcuni capitoli o tutto un libro su myspace e simili, soprattutto da parte di esordienti :)YY che bello questo mi ha fatto rivalutare questo strumento, che finora mi era sembrata solo una gigantesca vetrina per trovare persone fortemente bisognose di far sapere al mondo che esistono ed intasando le pagine di glittering e materiale, si' a loro gradito, ma non proprio -e mi erano venuti a noia :boh: non mi ero mai imbattuta in scritture piu' interessanti di una promessa di chat :wink: )
gli e-book di cui si parlava anni fa (ricordo un esperimento di Stephen King che pero' non mi e' piaciuto) si usano ancora?
qualcuno di voi lettori riuscirebbe a leggere un e-book, magari addirittura di un esordiente? e gli scrittori ad inizio carriera lo trovano un mezzo da tenere in considerazione?

personalmente amo toccare il libro di carta e poco importa se lo scrittore e' sconosciuto :wink: se la 4a di copertina e' attraente spesso per me il gioco e' fatto, mi sono capitate piu' volte sorprese piacevoli!
anzi spesso sono curiosa dell' esordiente anche in base a quanto lascia intravedere della propria vita personale.

cosa n pensate degli e-book, sempre che esistano ancora :?
 

elena

aunt member
a proposito di lettura online, ho una domanda....a parte pubblicare alcuni capitoli o tutto un libro su myspace e simili, soprattutto da parte di esordienti :)YY che bello questo mi ha fatto rivalutare questo strumento, che finora mi era sembrata solo una gigantesca vetrina per trovare persone fortemente bisognose di far sapere al mondo che esistono ed intasando le pagine di glittering e materiale, si' a loro gradito, ma non proprio -e mi erano venuti a noia :boh: non mi ero mai imbattuta in scritture piu' interessanti di una promessa di chat :wink: )
gli e-book di cui si parlava anni fa (ricordo un esperimento di Stephen King che pero' non mi e' piaciuto) si usano ancora?
qualcuno di voi lettori riuscirebbe a leggere un e-book, magari addirittura di un esordiente? e gli scrittori ad inizio carriera lo trovano un mezzo da tenere in considerazione?

personalmente amo toccare il libro di carta e poco importa se lo scrittore e' sconosciuto :wink: se la 4a di copertina e' attraente spesso per me il gioco e' fatto, mi sono capitate piu' volte sorprese piacevoli!
anzi spesso sono curiosa dell' esordiente anche in base a quanto lascia intravedere della propria vita personale.

cosa n pensate degli e-book, sempre che esistano ancora :?

Io la penso come te in fatto di approccio alla lettura......nel senso che anche io ho necessità del contatto con la carta, di sfogliare e sentire il rumore delle pagine........e on-line, oltre a non avere questo innegabile piacere, non riesco a leggere se non brevissimi racconti. Sulla scelta del libro anche io non mi faccio assolutamente condizionare dalla notorietà dell'autore (a parte i classici, ovviamente) o dai veri premi sbandierati in copertina...... a volta è sufficiente, come per te, leggere la quarta di copertina .....ma spesso utilizzo il "passa-parola".....nel senso che basta sia un libro consigliato da una persona con gusti simili ai miei o meglio che reputo abbia conoscenze molto più approfondite su alcuni generi.

Comprendo in pieno le difficoltà che possano incontrare gli autori-esordienti.......come farsinotare, come stimolare una persona a provare i loro testi senza un apparato alle spalle che li possa sostenere e possa dal loro visibilità......ma penso anche che spesso la scintilla di curiosità nel lettore possa essere innescata dallo stesso autore (a me è successo così)........con una buona presentazione dei contenuti e delle tematiche affrontate nel testo.......e campo ideale per questo tipo di comunicazione non è solo un'invidiabile intervista in TV o una ben costruita campagna sui mass-media.....ma anche gli strumenti che l'incredibile mondo internet offre: e penso che questo forum ne possa essere un concreto esempio.
 
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