Inarritu, Alejandro Gonzalez

elisa

Motherator
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Nato a Città del Messico nel 1963, lavora nelle principali radio e tv messicane e nel 1999 dirige Amores perros che riscuoterà enorme successo, arrivando anche alla nomination negli Oscar come miglior film straniero e vincerà il premio della Settimana della Critica a Cannes. Amores perros è un film molto duro, ambientato in una Città del Messico infernale e violenta.
Nel 2003 girerà 21 grammi, il peso dell'anima, sempre imperniato sulla morte con una grande interpretazione di Sean Penn. Concluderà la trilogia Babel, film sceneggiato sempre con Guillermo Arriaga, che vincerà il premio alla miglior regia a Cannes nel 2006 e con un Brad Pitt in grande forma.
 
Filmografia

* Amores perros (Amores perros) (2000)
* 11 settembre 2001 (11'09''01 - September 11) (2002) - Episodio Messico (Mexico)
* 21 grammi (21 Grams) (2003)
* Babel (Babel) (2006)
* Chacun son cinéma (2007) - Episodio Anna


Bravo nel cogliere le angosce e presentarle in modo così umano da essere imperfetto. Ho visto sia la trilogia che il corto sull'11 sett e mi ha sempre colpito positivamente. 21 grammi ha un cast eccellente ed è un buon film ma è in Amores Perros e Babel che il regista si esprime al meglio. Sia il primo, ansiogeno e violento, che il secondo, crudo e triste descrivono il senso tragico del mondo.
Triste e malinconica la colonna sonora di babel, bellissima.

Cito da Wikipedia:

La sofferenza e la solitudine fanno da elementi unificatori della diversità etnica e geografica dei vari personaggi. Il Marocco, gli Stati Uniti, il Messico e il Giappone, quattro paesi distanti tra loro si avvicinano per la stessa esperienza del reale: il dolore e la solitudine. Da qui il significato del titolo, Babel. La Torre di Babele è per Iñárritu la metafora di una diversità apparente, di distanze vicine. Tutti parliamo lingue diverse ma tutti ci ritroviamo a parlare con le parole della sofferenza.

Babel non è un film sull'incomunicabilità del mondo post-moderno, Babel è il film sulla comunicabilità attraverso il linguaggio del dolore. C'è una visione assolutamente universalistica che traspare nel film che non può venir capita se si pensa a questo come un ennesimo prodotto artistico sulla difficoltà di comunicare.
 

elisa

Motherator
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nei tre film che ho visto Amores perros, 21 grammi e Babel la cosa che mi ha colpito è stata la tecnica che sovrappone le storie dei personaggi come in un puzzle fino ad arrivare alla tessera in cui si comprendono i legami casuali tra le varie storie che condizionano il destino di tutti.

Poi c'è la presenza dell'alcol, del suo abuso, che è una miccia, un detonatore di situazioni di violenza che poi diventano inarrestabili fino alla conclusione più tragica.

La recitazione e la fisicità degli attori, con una maschera sempre tragica, mai rilassata, con una recitazione sempre sofferta ed intensa, bravissimo il messicano Gael García Bernal, che si vede sia in Amores perros che Babel, rivisto anche ne L'arte del sogno di Michel Gondry, un volto che difficilmente si dimentica
 
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