resoconto puntuale di questa edizione di Pordenonelegge
quest'anno sono riuscita a seguire tantissimo e sono molto soddisfatta dell'esperienza
sabato 19 settembre
Danilo Mainardi ha parlato di un suo giallo etologico,
Un innocente vampiro, una verve divulgativa notevole, sempre molto interessanti le spiegazioni del comportamento animale, in questo caso dei pipistrelli.
A seguire ho assistito a un incontro sull'opera del poeta serbo
Milo Crnjanski, Lamento per Belgrado, scritta nel 1956, un'opera straordinaria che è stata pubblicata adesso in Italia a cura di
Massimo Rizzante, ch eha fatto un'analisi molto interessante sulla cecità degli intellettuali occidentali che non hanno compreso l'importanza della letteratura dell'est etichettandola solo come letteratura del dissenso, perdendo delle importanti occasioni come quella di Danilo Kis e dello stesso Crnjanski. Presente al dibattito anche lo studioso di Sarajevo Božidar Stanišić.
Bella l'esperienza con lo scrittore marocchino-francese
Tahar Ben Jelloun, che ha parlato del suo ultimo libro,
L'uomo che amava troppo le donne, dove si analizza il significato di tradimento, fedeltà, possesso. Lo scrittore, di cui io ho letto Creatura di sabbia e L'albergo dei poveri, ha un'esposizione molto vivace e anche politicamente impegnato, un protagonista nel panorama culturale francese e anche da noi visto che scrive su Repubblica.
Un confronto tra scrittrici l'incontro con la scrittrice albanese che scrive in italiano,
Anilda Ibrahimi, con il suo libro
L'amore e gli stracci del tempo, ambientato a Pristina e che narra la storia d'amore tra un serbo e una kosovara. Mentre
Francesca Melandri ha parlato di
Eva dorme, storia d'amore tra un carabiniere calabrese e una donna altoatesina negli anni del terrorismo in Alto Adige.
Con
Innamoramenti,
Esther Freud, figlia del pittore Lucian e pronipote del padre della psicanalisi Sigmund, ci ha parlato di una adolescente che raggiunge in Toscana il proprio padre che non vede da tempo.
Gran finale con
Art Spiegelman, colui che ha realizzato quel capolavoro della graphic novel che è
Maus. Una lectio magistralis in piena regola sull'origine dei fumetti ed in particolare delle graphic novel.