Campagna, Steven - Il Popolo degli Specchi

Nevets

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Salve, volevo presentare il mio romanzo dal titolo:

Il popolo degli specchi
ZONA EDITRICE

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Un incredibile viaggio
alla ricerca di un antico sapere
Inquietanti verità sul passato
e il futuro dell'uomo
Un'umanità piccola e impotente
che disconosce le sue vere radici​

Julian Derfini è un giovane ricercatore dell'università di Siena, un tipo carismatico, coraggioso, orgoglioso, a volte impulsivo, ma dal cuore nobile. Alla morte dello zio Enrico, celebre archeologo, riceverà una lettera che gli sconvolgerà la vita. L'intero mondo fino ad allora conosciuto crollerà, per dar spazio a una realtà oscura, dalle sembianze malvagie seppur rivoluzionarie. Nella sua caccia sempre più frenetica alla verità, Julian dovrà destreggiarsi tra delitti, spietate congregazioni e arcaici enigmi. Suoi compagni d'avventura saranno la bellissima Daria, l'ambiguo David e il Professore, studioso sofisticato che dietro la scorza nasconde la delicatezza di un fiore. Guidati da una mappa e da tre crani di cristallo dagli straordinari poteri, si ritroveranno nei più remoti angoli della terra, a esplorare luoghi segretamente collegati tra loro...

E' solo una meravigliosa coincidenza che il nome del protagonista del mio romanzo coincida con quello dell'opera di Laura.
 
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Nevets

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Il popolo degli specchi - Opinioni

Ciao a tutti,
se qualcuno ha letto il mio libro e vuole esprimere il suo parere sarò ben felice di corrispondere e discutere sul testo.

Grazie
 

gio84

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Comincio con le domande:

- cosa ti ha spinto a scrivere questa storia in particolare?
- quanto tempo hai lavorato sul libro? E' stato un lavoro lungo e meditato, oppure hai scritto di getto una storia che avevi già in mente?
 

Nevets

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- La storia in sé è nata da una personale esigenza di comunicare agli altri un modo di vedere e vivere la vita lontano dalla moderna mentalità.
Quando si parla di avventure, di fantasie, di speranze oggi si è soliti sorridere quasi a voler schernire queste pulsazioni umane che io considero necessarie per essere felici.
Certamente ha poi giocato un ruolo fondamentale la passione per la scrittura e per la storia, la forte pretesa di dedicare il testo ad un amico prematuramente scomparso e l'idea di poter lasciare un "segno" in questo mondo: come dice Buddha per essere grandi uomini bisogna piantare un albero, fare un figlio e scrivere un libro.

- Ho impiegato quasi un anno esclusivamente per reperire le informazioni ed i dati storici necessari alla stesura del testo. Il resto del tempo è stato invece dedicato, in una prima fase, alla creazione di una struttura guida del romanzo, uno schema formale, ma non rigido della trama; in una seconda fase ho poi proceduto con l'epopea della "scrittura vera e propria".
Sinceramente ho scritto di getto i dialoghi, per meglio favorire la fluidità anche se, trattandosi spesso e volentieri di discussioni inerenti misteri, enigmi e storia, l'immediatezza risulta comunque relativa.
La storia del "Popolo degli specchi" nasce da una concezione della esistenza elaborata lungo lo stesso percorso narrativo che mi ha portato al completamento del romanzo; non si può parlare di una vicenda che avevo già in mente, ma di un'avventura cresciuta con la scrittura.
 
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