De André, Fabrizio

Musiche d'altri tempi - leggere, sognanti - non certo adatte ai giorni nostri,
al trambusto quotidiano, all'affannarsi per poi nulla stringere.

Musiche "oniriche" a fare da colonna a testi di spessore magistrale,
inneggianti alla libertà, all'uguaglianza, alla giustizia.
Testi spesso colmi di sagace ironia, ma anche di sconfinato amore.
Per una donna, per il mondo, per i piccoli, per i soli.

Fabrizio è stato il cantore degli ultimi, dei derelitti,
di coloro che non si adeguano alla massa.
Ha visto in loro la salvezza.

Perché la salvezza è racchiusa nell'essere spontanei,
autentici, e non uniformati ad una società ipocrita.
Salvezza è tenere alta la propria identità,
senza mischiarla o perderla nel giogo del potere.

E' stato un peccato non poterlo conoscere.
Non credo si troverà un altro della sua tempra.
E' stato, quanto meno per me, il più grande tra tutti.
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Fabrizio De Andrè è stata la colonna sonora della mia adolescenza, le mie compagne ascoltavano Claudio Baglioni e io mi trastullavo con Non al denaro, non all'amore, né al cielo.
Imparavo a memoria tutte le sue canzoni dopo averle trascritte parola per parola da un registratore a cassette, e chi l'ha fatto sa cosa vuol dire.
Un amore adolescenziale, immenso, assorbivo la malinconia e l'impegno giorno dopo giorno.
Ho avuto modo di conoscerlo alla fine di un suo concerto, nel 1980 perché siamo andati insieme a cena con gli organizzatori ed insieme a lui c'era Dori Ghezzi. Si è dimostrato scostante e particolarmente "antipatico", Dori Ghezzi era invece deliziosa.
L'ho rivisto in veste di uomo "problematico" e non più di mito, credo mi sia servito a ridimensionare tante aspettative e a viverlo come cantante ed autore, distinguendo il bello dal brutto, la canzone valida da quella che non lo era.
De Andrè per me rimane il chansonnier dei bassifondi, il traduttore di Leonard Cohen e di tanti grandi cantautori francesi, l'interprete delle canzoni dell'Antologia di Spoon River, un grande cantautore.
 
Alcuni suoi album mi accompagnano costantemente in determinati periodi della mia vita. La buona novella e Non al denaro non all'amore nè al cielo sono quelli che preferisco.
 

isola74

Lonely member
Lo adoro! alcune delle sue canzoni fanno da colonna sonora alla mia vita da anni ormai, e penso che resteranno lì per sempre....
 

Zanna

Re Shulgi di Ur
Non avere avuto la possibilità di andare a vederlo dal vivo è un rimpianto che mi portero dietro per tutta vita.
IL cantautore italiano per me.
 

Dory

Reef Member
Ho ascoltato proprio ieri l'album Anime Salve: in una parola CAPOLAVORO!!
Ma mi ha lasciata del tutto a bocca aperta "Non al denaro, non all'amore né al cielo" dove la sua riscrittura in musica dell'antologia di Spoon River è poesia pura!!
 

supersimo06

New member
Mi hanno detto che la mostra che c'è a Genova dedicata a De Andrè è molto bella...interattiva, moderna e interessantissima... Credo che Sabato andrò a Savona alla libreria Ubik all'incontro con Soriga (da quando ho letto "L'amore a Londra e in altri luoghi" mi sono appassionata tantissimo a questo giovane autore) e domenica andrò alla mostra di DeAndrè al Palazzo Ducale! un week end di cultura!
 

Meri

Viôt di viodi
Ho iniziato ad ascoltarlo negli anni '90 e sono riuscita ad andare anche ad un suo concerto nel '92. Era l'anno delle grandi manifestazioni x il Columbus day e ricordo che in uno degli interventi tra una canzone e l'altra disse che più che festeggiare forse saremmo dovuti andare là ( America) a scusarci x tutta la violenza usata dai conquistatori. Una frase che ancora oggi mi fa pensare.
 

SALLY

New member
Sono riuscita ad andare ad un suo concerto poco prima che morisse,magnifico,che dire?
un grande poeta,un grande cantautore,la voce degli ultimi,un'esploratore dell'animo umano nel bene e nel male.:ad:
 
P

ParallelMind

Guest

ogni volta che ascolto questa canzone mi commuovo, penso a me quand'ero solo un ragazzo pieno di sogni e di speranze, e a tutti quei ragazzi di oggi che come geordie nessuno può salvare,
il tempo e la società gli aspettano al varco, con la scure in mano
penso sia tra le canzoni più tristi mai scritte
seguita da 'La marcia di Piero'
 

Denni

New member
aggiungerei anche " La canzone di Marinella" .. la storia di una prostituta uccisa, buttata via come uno scarto, a cui lui ricostruisce la morte.. "ma il vento che la vide così bella dal fiume la portò sopra una stella.
 

SALLY

New member
Per non dimenticare ciò che la cavalleria del Colorado fece in tempo di pace,un massacro di vecchi, donne e bambini.


 
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