Terzani, Tiziano - Un altro giro di giostra

sun

b
Mi sembrava che sto topic ci fosse già , ma non lo trovo nei libri recensiti e quindi lo posto subito, visto che secondo me è assolutamente il miglior libro di Terzani.
L'ho letto proprio nei giorni in cui è morto il caro Tiziano e sinceramente sta cosa mi ha toccato parecchio.
Un libro pieno d'ispirazione, riflessioni profonde sulla vita e sul dopo.
E' l'unico libro nel quale ho evidenziato certi passaggi e ogni tanto vado a leggerli. Ognuno ha un libro che sente particolarmente "suo", un libro che smuove qualcosa ... questo è il mio; buona lettura.

Viaggiare è sempre stato per Tiziano Terzani un modo di vivere e così, quando gli viene annunciato che la sua vita è ora in pericolo, mettersi in viaggio alla ricerca di una soluzione è la sua risposta istintiva. Solo che questo è un viaggio diverso da tutti gli altri, e anche il più difficile perché ogni passo, ogni scelta - a volte fra ragione e follia, fra scienza e magia - ha a che fare con la sua sopravvivenza. Alla fine il viaggio esterno alla ricerca di una cura si trasforma in un viaggio interiore, il viaggio di ritorno alle radici divine dell'uomo. Un libro sull'America, un libro sull'India, un libro sulla medicina classica e quella alternativa, un libro sulla ricerca della propria identità.
 

lillo

Remember
Quoto in pieno Sun; in assoluto il piò bel libro di Terzani. Da rileggere.
 

elena

aunt member
Mi è piaciuto moltissimo questo libro.......e anche per me è quello in assoluto che più ho amato nonostante la tematica piuttosto triste. Attraverso questo "viaggio" particolare Terzani ci lascia molti spunti di riflessione soprattutto sui veri valori della vita!
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Un altro giro di giostra è tutto il tempo che Terzani può ancora vivere, grazie alle cure che gli vengono somministrate per il cancro all'intestino che ha scoperto di avere all'età di 59 anni e di cui morirà sette anni dopo.
Il libro parla di questo viaggio, un viaggio che ha più livelli, quello per combattere la malattia, che si svolge a New York dove farà i cicli di chemioterapia e si farà operare; quello per conoscere la malattia, che toccherà vari paesi come l'India, Honk Kong, la Thailandia, le Filippine, dove conoscerà le cure più disparate per combattere il cancro e l'approccio delle varie medicine e dei più vari guaritori; quello dentro sè stesso che approderà a Orsigno, paese dell'appennino toscano dove morirà, ma che si compie per la maggior parte in solitudine a 3000 metri sull'Himalya.
Tutti questi viaggi si intrecciano tra di loro portando Terzani ad andare a fondo al significato della vita e della morte, con lucidità e disincanto, accettando alla fine ogni giro di giostra in più che gli è dato di fare. Un libro intenso, ma anche molto documentato, critico e nello stesso tempo appassionato, su quello che è l'approccio alla vita di culture diverse, che stanno purtroppo appiattendosi a causa di una globalizzazione economica spinta. Da leggere
 

ayuthaya

Moderator
Membro dello Staff
libro meraviglioso, toccante, vero... il migliore dei suoi? non saprei, visto che è completamente diverso dagli altri e per questo non paragonabile... ma a tutti consiglio anche i suoi "classici" (soprattutto "in asia" -che ho intenzione di postare il più presto- il primo libro suo che ho letto e quello che mi ha fatto innamorare della sua scrittura)...
 

zanblue

Active member
Come è possiible che da qualche giorno questo libro sia in vetta alla classifica dei più bei libri di forumlibri? Troppi pochi voti e tutti massimi oppure merita realmente?
Grazie

Ho letto questo libro,non l'ho trovato un capolavoro letterario.
Forse il lettore si identifica troppo, nel pellegrinaggio che Terzani inizia dopo aver appreso la notizia di avere il cancro: prima per tentare di sconfiggerlo,poi per accettare l'idea della morte.Di spessore umano,più che letterario direi.
 

IreneElle

Member
Come colui che mi ha preceduto, anche io dico che non è un capolavoro nel senso stretto della letteratura. Terzani è stato un grande giornalista, un uomo che ha vissuto "dal vivo" i grandi avvenimenti accaduti in Asia. Ha viaggiato e si è mescolato alla gente del posto e ci ha vissuto, ha vissuto in India, Vietnam, Cambogia, Cina, Giappone.
Io ho letto come primo libro Un indovino mi disse e delle sue parole, della sua vita mi sono innamorata. Basta andare su youtube e trovare qualche video, guardatelo, tutto vestito di bianco, con la barba folta, occhi luminosi e risata contagiosa.
Poi ho letto Un Altro giro di giostra e sono anche qui d'accordo con chi dice che è un libro diverso dagli altri, non c'è il reportage di guerre o di imperi, c'è la storia del suo tumore, rivisata assolutamente a suo modo. Un reportage che ci porta a viaggiare con lui attraverso la medicina occidentale, quella americana e d'avanguardia, a quella orientale. Così capito che ormai non c'era nulla da fare, parte per l'ennesima ed ultima volta nei paesi dove aveva vissuto India, Filippine e così via, provando quasi tutto quello che i medici o santoni orientali li propongono. Fino al suo isolamento in cima all'Himalaya.
La malattia c'è, il senso che la morte arriverà pure, ma Terzani ti racconta il suo "ultimo giro di giostra" in giro per un mondo che non vedremo mai e con gli occhi ancora sorpresi.

Io semplicemente lo adoro.
 

Meri

Viôt di viodi
Anche questo libro mi è piaciuto, ma c'è molta rassegnazione che mi ha reso la lettura difficile.
 

Carcarlo

Nave russa, vaffanculo!
Per me è stata una delusione, al punto che a metà l'ho abbandonato.

L'idea di sfruttare la malattia per compiere un viaggio dentro di se per capire di cosa si abbia bisogno in quei momenti, per poi farne un altro in giro per il mondo per capire cosa quest'ultimo offra, mi sembra eccezionale.
Il fatto che a volte sia molto lento e ripetitivo è perdonabile, davvero.

Trovo però illeggibili alcuni capitoli in cui, per esempio:
1. ripete come un mantra che la scienza occidentale fornisce una risposta su ogni particolare trascurando quella sul tutto, come invece fa la saggezza orientale; peccato però che non voglia rendersi conto che i saggi orientali che incontra non sono altro che dei gran cialtroni, luridi e ignoranti.
2. difende la teoria della memoria dell'acqua (alla base della medicina omeopatica) con delle argomentazioni degne di facebook.
3. mette sullo stesso piano problemi di salute e loro soluzioni completamente diversi (cancro / frattura ossea....) senza sapere nulla di medicina
A un certo punto, verso pag. 340, per dimostrare non so quale panzana antiscientifica se ne esce fuori con un basti immaginare...

Mi dispiace, ma fu la goccia che fece traboccare il vaso.
Stimo Terzani e trovo che abbia scritto libri bellissimi, perciò vederlo andare giù così mi è dispiaciuto talmente tanto che ho preferito chiuderla lì e far finta di non aver mai letto nè questo libro nè Un indovino mi disse.
 
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