Jebreal, Rula - La sposa di Assuan

Sonia

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La storia ha inizio i primi anni del Novecento.
Narra delle vicende di una famiglia di cristiani copti in Egitto, ai tempi del protettorato inglese. Accusati di collaborazionismo, il capofamiglia Mazen decide di emigrare in Palestina con la moglie Iman e la figlia Saula.
La speranza di un futuro migliore è grande, la Palestina a quei tempi è considerata una terra tollerante, dove musulmani, cristiani ed ebrei vivono in pace e nel reciproco rispetto.
Purtoppo gli avvenimenti sono molto diversi dalle aspettative: Mazen viene ucciso per aver consegnato una lettera ad un ufficiale inglese, e Saula viene rifiutata dal promesso sposo.
Madre e figlia si trasferiscono ad Haifa, dove la giovane si rifà una vita con un giovanotto musulmano del luogo e la madre stinge una bellissima amicizia con una donna ebrea, Irina.
Seguono anni sereni, ma nel 1948 inizia la guerra con Israele.
Saula, rimasta vedova, è costretta ad abbandonare la casa con le due figlie e una terza in arrivo, vivendo di stenti; la madre e l'unico figlio maschio rimangono bloccati a Damasco e purtoppo la famiglia si divide.
Finale a sorpresa!


La mia opinione: contrariamente alle critiche entusiaste, questo libro non mi è piaciuto molto.
La storia in sè e bella, significante e fa riflettere su quello che è successo e che sta succedendo tuttora, ma mentre lo leggevo non mi ha dato alcuna emozione. Poteva essere scritto diversamente........
Questo racconto ha rafforzato al mia convinzione che le cose non sempre sono come si pensa...
 
Ultima modifica di un moderatore:

zaratia

Sideshow
Mi ricorda un po' "Vai e Vivrai". Credo che leggerò questo libro, tengo il titolo da parte anche se a te non è piaciuto... grazie!
 
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