Quanto "si perde" a non leggere un libro in lingua originale?

Fabio

Altro
Membro dello Staff
Pensando agli esercizi di stile di Ququeuenneuenuenanua mi chiedevo se si perde "qualcosa" quando non si legge un libro in lingua originale. giochi di parole e figure metaforiche non sempre sono traducibili.
 

gio84

New member
Domanda da un milione di dollari!!!!
Non per niente si dice "traduttore traditore".
Credo che ogni traduttore abbia un modo personale di lavorare.

Passerei la palla direttamente ad Alfredo.
 

elydark

New member
Secondo me si perde davvero tanto, non solo le figure retoriche o le frasi poetiche ma anche lo stile dell'autore, le parole ricercate per esprimere una determinata emozione o un concetto particolare.
Inoltre la cosa che mi fa inorridire di certi libri tradotti è che a volte si trovano parole inesistenti(tipo fintò al posto di finse :W) e frasi che conoscendo un pò l'inglese si capisce che sono state tradotte letteralmente senza un minimo di interpretazione.
Sicuramente il più esperto in materia è Alfredo ;)
 

swann

New member
Credo che la perdita sia enorme. Qualche anno fa ho letto Madame Bovary in italiano dopo averlo studiato a scuola in francese...C'è un passo abbastanza famoso in cui il medico, riferendosi al possibile avvelenamento di monsieur Bovary, dice "Il l'ouvrit et ne trouva rien", un modo elegante dell'autore per suggerire che il personaggio in questione era un uomo vuoto. La mia traduzione invece riportava :"il medico fece l'autopsia e non trovò niente", il che rovina completamente il senso della frase.
Sicuramente esistono anche traduzioni valide, se non eccellenti (es. Moby Dick di Pavese) ma in generale l'opera tradotta è per molti aspetti "un'altra" opera.
 

franzecta

dilettante
recentemente ho provato a tradurre una poesia di Derek Walcott per un concorso di traduzione...
è un impresa non indifferente...forse ancora più complicata che per un romanzo...
posso solo dire che un passo recitava
"and a sea pinned by the arrow of a quivering sunset"
letteralmente
"e un mare fissato dalla freccia di un orrizzonte tremolante"
il verbo quiver significa tremare....ma the quiver è anche la faretra....che quindi ha un legame molto stretto con the arrow-la freccia....

come era possibile rendere in italiano questo sottile gioco di parole?????
 

Lauretta

Moderator
Pensando agli esercizi di stile di Ququeuenneuenuenanua mi chiedevo se si perde "qualcosa" quando non si legge un libro in lingua originale.

secondo me per esercizi di stile può valere il discorso che si perde molto...ma per tanti altri libri per me non è così...molte traduzioni sono estremamente fedeli...
 
Ultima modifica di un moderatore:
Secondo me non si perde molto, non quanto si perde guardando un film doppiato. Certo, l'idea dello stile dell'autore si sfuma un po' troppo, ma se il traduttore è bravo, penso che non si siano affatto problemi.
 

gcbmp

New member
spesso ai licei, i professori di inglese assegnano ai ragazzi di tradurre opere intere di Shakespeare come "La tempesta" o "Otello" o ancora "Il mercante di Venezia". Probabilmente la bellezza delle operesi perde molto in queste traduzioni, ma in questo caso si parla di traduzioni di ragazzi. Se invece si tratta di traduzioni fatte da un traduttore con un minimo di esperienza e bravura, allora credo che non ci sia alcun problema ( dipende appunto dal traduttore ).
 

Ugly Betty

Scimmia ballerina
ma....dipende...oggi come oggi, a 15 anni nn leggerei mai un libro nn in italiano..non capirei molto..dovrei tradurre...e ci metterei molto......alla fine il libro lo leggo,lo stesso!!!
 

Palmaria

Summer Member
Non diamo troppo addosso ai traduttori!!! Ovviamente, come in ogni categoria, ce ne sono di bravissimi e di mediocri, e la differenza sta tutta lì, nella loro capacità di rendere il più possibile le sfumature della lingua madre volute dall'autore nella lingua di traduzione!!!

Per il resto beato chi si può permettere di apprezzare un libro in lingua originale...io non ce la farei, quindi W i TRADUTTORI!!!:D
 

Vladimir

New member
Di solito si qualcosa si perde. Tuttavia se la traduzione è buona non si riscontrano grandi differenze. Ci sono anche casi in cui la traduzione è migliore dell'originale come per esempio nel caso di Pavese che traduce Melville, Vittorini che traduce Poe o Pasternak che traduce Shakespeare. Il problema vero si presenta nella poesia: tradurre le parole perdendo la musicalità, o tradurre in maniera un po' più libera conservando le rime? Oppure cercare una via di mezzo fra le due? La mia prof di traduzione russa mi ha sempre detto :" o uno o altro. Via di mezzo è cazzata". Fate voi le conclusioni;)
 

Alfredo_Colitto

scrittore
Traduttore traditore direi che è un detto veritiero. Qualcosa si perde, c'è poco da fare. Del resto la traduzione è un modo di rendere fruibile un libro a chi non conosce la lingua, ed è un lavoro che amo.
 
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