Paasilinna, Arto - Il migliore amico dell'orso

Palmaria

Summer Member
Se la lepre di Vatanen era un richiamo alla libertà, questa volta è la presenza ben più ingombrante di un orso a catapultare il nuovo romanzo di Paasilinna tra avventure esilaranti e profonde riflessioni. L'animale, regalato al pastore protestante Oskari Huuskonen e da lui allevato, incarnerà, per quest'uomo di mezz'età incastrato tra crisi di vocazione e crisi coniugale, una via di Riga: battezzandolo Satanasso, il pastore sembra già intuire che quel curioso compagno lo invita a varcare i limiti della sua vita frustrata da religioso di provincia. Congedato dal vescovo per le sue posizioni poco ortodosse (come quando vagheggia di un Gesù "ministro del governo rivoluzionario"), per il reverendo inizia così una deriva geografica ed esistenziale: prima il letargo con l'orso e il risveglio dei sensi con la giovane etologa che lo assiste, poi il viaggio, in bilico tra sacro e profano. Paasilinna ritrova nelle vicende del pastore e del suo peloso Sancho Panza una grande felicità creativa, alternando invenzioni picaresche e interrogazioni filosofiche sulla prossimità tra naturale e soprannaturale, alla ricerca di una fede più autentica nell'uomo e nella vita.

Trovo sempre estremamente piacevoli e defatiganti i romanzi di questo autore finlandese, che, con uno stile apparentemente semplice, ma in realtà ironico e ricercato, fa sognare al lettore una vita assai meno stressante di quella che tutti noi conduciamo, veramente a contatto con la incontaminata natura nordica e continuamente votata a nuove esperienze liberatorie.

Chi di noi non ha desiderato, almeno una volta nella vita, lasciarsi alle spalle quantomeno per un anno la propria esistenza superorganizzata per dedicarsi alla scoperta del mondo vivendo alla giornata, insieme con il proprio amico a quattro zampe? In questo libro, poi, il tutto è condito con scene ai limiti dell'assurdo, veramente esilaranti!!!:D

Voto: 4/5
 

Aglaja

New member
L'orso Satanasso incarna quelle virtù di coraggio, perseveranza e lealtà che l'uomo spesso perde per strada nella società moderna. Solo grazie a lui il buon Oskari riesce a riprendere le redini della sua vita, che per avere un senso deve essere completamente stravolta.
Amo molto questo autore e Il miglior amico dell'orso è secondo me il connubio più riuscito tra uomo e natura: mette tanta allegria e tenerezza, sferza con la sua tagliente ironia, invita alla riflessione sulla possibilità di un'esistenza in armonia con se stessi e col mondo circostante.
 
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