Roth, Philip - Il fantasma esce di scena

elena

aunt member
La penna pungente di Roth fa emergere anche in questo romanzo il mondo interiore di un personaggio decadente: lo scrittore Zuckerman (già protagonista di precedenti romanzi) ormai anziano, colpito da incontinenza ed impotenza, torna a New York dopo un lungo periodo di isolamento e trova la società del tutto cambiata, frenetica, vuota e profondamente scossa dagli eventi dell’11 settembre. L’occhio del protagonista, anche se centrato principalmente sul disprezzo per se stesso, riesce comunque ad analizzare con cinismo la convulsa vita dei newyorkesi che accompagnano le loro incertezze per il futuro con uno sfrenato arrivismo: ed è proprio grazie al desiderio di contrastare le velleità un giovane cronista (interessato solo a scrivere una biografia scoop su un vecchio scrittore dimenticato) che Zuckerman riesce a sfogare tutta la sua frustrazione e rabbia repressa. L’incontro con una giovane donna, poi, gli consente di lasciarsi andare a pensieri e desideri erotici che gli permettono di vivere una sorta di realtà parallela, probabile spunto per un futuro romanzo. Questi due eventi scuotono il protagonista facendolo sentire, per un breve momento, di nuovo “vivo”, partecipe in prima persona agli eventi della vita, e non solo un vago “fantasma”.
Il romanzo ripropone il tema dell’analisi interiore, con particolare attenzione ai lati oscuri dell’animo umano, ed è realizzato con un inconfondibile stile crudo, tipico di Roth: il limite, a mio parere, è proprio questo. Non ho trovato alcuna particolarità in questo libro che potesse in qualche modo differenziarlo dai precedenti: nonostante sia stata sempre una fan di questo autore, devo ammettere che questa volta mi ha decisamente deluso.
 

Wilkinson

Member
concordo con Elena: per quanto sia scritto nella solita meravigliosa maniera questo romanzo di Roth manca il bersaglio. Del resto non si può scrivere un romanzo all'anno e far si che sia un capolavoro. Discretamente Roth si giustifica indirettamente nel corso del romanzo raccontando di come uno scrittore in età avanzata abbia due scelte : fare come Hemingway che accorgendosi che i suoi ultimi romanzi per quanto completi non erano all'altezza della sua precedente produzione li metteva nel cassetto o fare come Faulkner che pretese nonostante i pareri contrari la pubblicazione di un paio di opere non consone alla sua grandezza. Roth ci dice di non riuscire a non seguire la seconda via.
 
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