Dorylis
Fantastic Member
Trama:
Un viaggio fantastico nell'immane tragedia dell'Olocausto rivissuta attraverso la sensibilità dei protagonisti. Un mondo segnato dal dolore e dalla distruzione che cerca di reinventare con la forza dell'immaginazione la realtà della vita. "'Vedi alla voce: amore' racconta di una storia perduta, andata in frantumi. Molti personaggi sono alla ricerca di un racconto, spesso di una fiaba, perché, raccontandola ancora, possano tornare alla vita. Non vogliono raccontare una storia da bambini per ingenuità - in loro non c'è più innocenza - bensì per mantenere la propria umanità e forse un pizzico di nobiltà. Per credere nella possibilità di essere bambini in questo mondo e porsi così di fronte al cinismo assoluto. Raccontando quella storia con gli occhi di un bambino possono raccogliere brandelli di identità e ricomporre i cocci di un mondo distrutto..."
Il libro è diviso in tre parti, Momik (il protagonista del racconto), Bruno (dove viene narrata la palingenesi del mondo attraverso la trasformazione dell'autore Bruno Schulz in pesce) e infine Wasserman (l'assurdo racconto che Momik ha sentito raccontare dallo zio) e infine un'Enciclopedia dove attraverso lemmi viene ordinato l'intero romanzo. Devo dire che la prima parte mi è piaciuta molto, è un reale tentativo di spiegazione dell'Olocausto da parte di un bambino di nove anni ancora ignaro del mondo che lo circonda. Dalla seconda parte in poi mi sono persa un po', erano pagine troppo simboliche dei miei gusti, temo di non aver saputo cogliere pienamente il significato intrinseco. La terza parte è molto bella ma quantomai assurda e non ho saputo collocarla con precisione nell'ottica che mi ero fatta del romanzo nella prima parte. E' sicuramente un libro molto profondo ma temo di non averlo saputo cogliere pienamente.. A chi vuole tentare tenti, chissà che non scopra un tesoro sommerso!
Un viaggio fantastico nell'immane tragedia dell'Olocausto rivissuta attraverso la sensibilità dei protagonisti. Un mondo segnato dal dolore e dalla distruzione che cerca di reinventare con la forza dell'immaginazione la realtà della vita. "'Vedi alla voce: amore' racconta di una storia perduta, andata in frantumi. Molti personaggi sono alla ricerca di un racconto, spesso di una fiaba, perché, raccontandola ancora, possano tornare alla vita. Non vogliono raccontare una storia da bambini per ingenuità - in loro non c'è più innocenza - bensì per mantenere la propria umanità e forse un pizzico di nobiltà. Per credere nella possibilità di essere bambini in questo mondo e porsi così di fronte al cinismo assoluto. Raccontando quella storia con gli occhi di un bambino possono raccogliere brandelli di identità e ricomporre i cocci di un mondo distrutto..."
Il libro è diviso in tre parti, Momik (il protagonista del racconto), Bruno (dove viene narrata la palingenesi del mondo attraverso la trasformazione dell'autore Bruno Schulz in pesce) e infine Wasserman (l'assurdo racconto che Momik ha sentito raccontare dallo zio) e infine un'Enciclopedia dove attraverso lemmi viene ordinato l'intero romanzo. Devo dire che la prima parte mi è piaciuta molto, è un reale tentativo di spiegazione dell'Olocausto da parte di un bambino di nove anni ancora ignaro del mondo che lo circonda. Dalla seconda parte in poi mi sono persa un po', erano pagine troppo simboliche dei miei gusti, temo di non aver saputo cogliere pienamente il significato intrinseco. La terza parte è molto bella ma quantomai assurda e non ho saputo collocarla con precisione nell'ottica che mi ero fatta del romanzo nella prima parte. E' sicuramente un libro molto profondo ma temo di non averlo saputo cogliere pienamente.. A chi vuole tentare tenti, chissà che non scopra un tesoro sommerso!
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