Forster, E.M. - Casa Howard

Dorylis

Fantastic Member
"Casa Howard" è ormai considerato il capolavoro di Edward M. Forster, ed è certamente uno dei "classici" della letteratura del ventesimo secolo.
Il mancato fidanzamento tra il ricco Paul Wilcox e l'estrosa intellettuale Helen Schlegel provoca la rottura dei rapporti tra le due famiglie. Helen e sua sorella maggiore Margaret fanno la conoscenza del giovane e squattrinato Leonard Best. Svaniti col tempo i motivi di attrito, la madre di Paul diviene molto amica di Margaret, tanto che, in punto di morte, affida ad un biglietto la volontà di lasciarle Casa Howard, un cottage di sua proprietà.

E' un romanzo superbo e ricco di tensione, ma a mio parere irrisolto. La conclusione, a cui si è giunti dopo un affannoso tragitto, lascia malinconici e scoraggiati. E' la dimostrazione che non sono possibili rapporti fra le varie classi sociali. Molto interessanti le due protagoniste, le ragazze Schlegel, centro dell'universo forsteriano. Lo consiglio comunque e spero di vedere presto anche il film con Emma Thompson e Anthony Hopkins.
 
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Minerva6

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Mi sono stupita di non aver trovato commenti a questo romanzo :roll:.
Ho deciso di leggerlo perchè,pur avendo visto il film,non ricordavo granchè la trama,anzi poi mi sono resa conto di averlo inizialmente confuso con un altro film interpretato dalla stessa coppia di attori,diretto dallo stesso regista e sempre tratto da un romanzo,"Quel che resta del giorno" :mrgreen:.
La storia inizia bene,ma poi si perde un po',o meglio diventa difficile da seguire e a tratti noiosa,ma con l'avanzare delle pagine e nelle ultime 50 in particolare ci sono parti intense e appassionanti che spingono il lettore a terminare la lettura,anche per scoprire (finalmente) chi erediterà la famosa Casa Howard.
Ho trovato dei punti di contatto con la Austen,pur mancando a Forster la sua particolare ironia nel descrivere i personaggi,ma avendo a suo favore un più marcato stile poetico.Mi ha fatto piacere scoprire nell'introduzione alla mia edizione che anche la Woolf era dello stesso parere :wink:.
Margaret non è completamente indipendente come Emma o Elizabeth Bennet,o meglio,all'inizio lo sembra per poi invece cambiare carattere in seguito al fidanzamento e successivo matrimonio con Henry,anche se alla fine ritorna a prendere decisioni da sola per la sua vita e per quella delle persone che ama.
Ci sono molti riferimenti personali che coinvolgono il lettore e lo spingono a riflettere su temi delicati quali la Vita e la Morte.Si possono trovare diversi aspetti filosofici,sociologici e poetici nel racconto,tutti uniti per rendere migliore il fluire della narrazione.
Sembra una storia statica a volte,ma poi ci sono dei colpi di scena che rendono avvincente la lettura.Certamente il finale non apre speranze alla parità tra classi sociali auspicata dal socialismo delle sorelle protagoniste.
A breve rivedrò la trasposizione cinematografica perchè sono sicura che per questo genere di romanzo mi piacerà e non me ne pentirò,come spesso accade per film tratti da libri.
 

ayuthaya

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Credo che avrei apprezzato questo romanzo maggiormente se lo avessi letto anziché ascoltato, e questo perché si tratta di un libro abbastanza complesso e non la "storia d'amore" che (senza informarmi meglio) avevo immaginato. Non che fossi interessata a una storia d'amore, tutt'altro; è solo che forse avrei dovuto affrontare Casa Howard fin dall'inizio con una soglia di attenzione più alta.
I temi affrontati sono diversi, ma in quasi tutti i casi si tratta di un "confronto" fra elementi opposti fra loro: inglesità versus germanicità, classi ricche versus classi povere (laddove per povere si intende anche solo chi non vive di rendita ed è costretto a lavorare), atteggiamento intellettuale e quasi moraleggiante versus atteggiamento pratico e cinico. Alla base di tutto, potremmo dire: invisibile versus visibile.

Una serie di eventi, appartenenti alla sfera del "visibile", rischiano di compromettere il rapporto di completa fiducia, comprensione e affetto profondo che lega fra loro due sorelle, Helen e Margaret Schlegel, che insieme al fratello minore Tiby appartengono a una classe più che benestante e perciò, pur avendo perso entrambi i genitori, possono permettersi di vivere senza particolari preoccupazioni, dedicandosi a coltivare un ideale di uguaglianza e filantropia nel quale soprattutto le ragazze credono fortemente. La pratica è però un'altra faccenda e se ne renderanno conto nel momento in cui cercheranno di aiutare il giovane Leonard Bast, conosciuto per caso durante uno spettacolo teatrale e che sempre più, nel bene e nel male, entrerà a far parte della loro vita. L'amicizia fra i Bast e le sorelle Schlegel, malgrado le buone intenzioni di entrambe le parti, è uno degli elementi che, come dicevo, rischieranno di separare le due sorelle, ma più ancora "colpevoli" in questo senso saranno i componenti della famiglia Wilcox, in particolare dopo la morte della signora, divenuta da poco amica di Margaret.

Al centro di tutti questi conflitti, perlopiù spirituali, ma che non mancheranno di determinare conseguenze anche molto concrete, domina Casa Howard, che fin dall'inizio mi ha messo in crisi: se il suo protagonismo in quanto "luogo in cui si svolgono i fatti" dura poche pagine, perché elevarla a titolo dell'intera opera? È vero che la signora Wilcox, sua legittima proprietaria, la considera molto più che una semplice abitazione e, proprio per questo suo volerla rivestire di un significato più profondo, che ha a che fare con la Bellezza e con la Vita, alla sua morte vorrebbe lasciarla a Margaret anziché alla sua famiglia, ma questo tentativo maldestro e non legalmente giustificato non ha alcun seguito e, passato il funerale, la cosa sembra finire lì. In realtà Casa Howard resta il silenzioso filo conduttore della storia, l'ideale di armonia mai raggiunto e anzi oggetto di contese e liti, le quali sembrano ignorare la sua essenza fisica: nessuno in realtà desidera questa casa, nessuno è disposto ad accogliere l'eredità materiale ma soprattutto spirituale della signora Wilcoks, ed è proprio questa continua tensione fra ideale e realtà a dare forza al romanzo, fino all'epilogo per me inaspettato (e che non svelo).

Un libro che sicuramente non fa parte del genere che prediligo, ma dal valore indubbio.
 
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