Perrelli, Gianni - Habana Libre

lele74

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Diversa dalla Cuba sognata con Hemingway. Una Cuba forse "troppo" vera ma che realmente esiste. Vecchi che ancora credono e sperano nella rivoluzione, giovani che non ci hanno mai creduto e che vogliono solamente il benessere� dei paesi occidentali. Flotte di occidentali che arrivano a Cuba perchè credono ancora nella rivoluzione ma che imborghesiti vogliono fare affari una volta morto Fidel, e che nel frattempo si accontentano di essere i fidanzati delle centinaia di Jineteras che affollano l'aeroporto di Cuba. Un medico chirurgo che per arrotondare il misero stipendio di notte fa il taxista abusivo, un italiano deluso e schifato dal mondo in cui viveva, un americano di dubbie moralità e onestà, e due storie di ragazze completamente diverse. Un libro di appena 159 pagine che si legge in meno di tre giorni e che appassiona molto. Scritto benissimo da Gianni Perrelli (giornalista de L'Espresso) che scrive in prima persona il romanzo, ma la prima persona non è un personaggio unico, sono tre persone che si raccontano. Anzi, che riflettono sulla loro vita, su il loro avvenire e il loro passato. Cosa hanno sbagliato o cosa faranno una volta che la rivoluzione si assopirà del tutto. Niurka, Mario e Josè, si interrogano fanno riflettere su chi sta peggio o meglio. Mario (l'italiano) che crede che Cuba sia il paradiso, Josè (il chirurgo taxista) crede che Roma antica, sia il solo scopo di vita, Niurka (la jineteras) che invece ha un solo scopo. Arrivare a Miami per uccidere il padre fuggito. Le storie non saranno mai così. Tutti avranno da ricredersi, tutti riceveranno delusioni e colpi fendenti al cuore. Cuba descritta come dice Josè "il trojaio degli europei"� non è il paradiso che poi lo stesso Josè credeva, ma che non lascerà mai. Ama troppo il suo paese, la brezza del Malecon, il Rum da bere con gli amici e pescare in silenzio. Quel silenzio che ormai è perennemente interrotto dalla musica americana che arriva dalle radio portate in spiaggia da quei ragazzi che non aspettano altro che un passaggio su una lancia che li porti al di la di Cuba e della rivoluzione.

Habana Libre oltre ad essere un'analisi di Cuba, è anche un'analisi spietata dell'Italia e degli italiani. Un bel libro che ho scovato sempre su internet cercando un articolo del giornalista. Ho comprato e letto in poco tempo questi libro pubblicato da Di Renzo Editore e credo che se fosse stato pubblicato da un editore più grande (e ho il dubbio che ne avrebbero avuto il coraggio, gli editori Mondiali, puntano più ai soldi che alla qualità) sarebbe stato un Best Sellers ristampato in milioni di copie.

Unica nota stonata del libro, la quarta di copertina che non rispecchia perfettamente il libro e il suo essere.

L'autore ha scritto anche un altro libro, Professione Reporter e credo che lo comprerò sicuramente.

La recensione si trova anche sul mio sito.
 
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