Il libri ci porta nella vecchia India di fine colonizzazione inglese e ci narra la storia di Kim, un ragazzetto figlio del suo paese e di un padre inglese ubriacone che presto lo lascia orfano.
Kim un giorno incontra un lama tibetano alla ricerca dell'Illuminazione e decide di seguirlo nel suo peregrinare per l'India.
La sua vita lentamente cambierà ed una serie di eventi lo porteranno poi ad entrare nel servizio di spionaggio indiano.
Il libro risulta essere decisamente piacevole nel complesso, in particolare Kim è il classico ragazzo di strada capace di cavarsela in qualunque situazione e risulta riuscire simpatico.
L'autore poi descrive indirettamente, presentandocela come scorci di vita nei quali i protagonisti si imbattono, l'India di quel tempo, ancora pregna di misteri, tradizioni, miti, sulla falsariga talvolta delle "mille e una notte" e talvolta dei racconti di Salgari, facendola rivivere in tutto il suo antico fascino.
Tuttavia alcuni passaggi risultano lenti e in tali circostanze si fatica ad andare avanti.
La trama, seppur interessante, non lascia mai particolarmente incuriositi sul prosieguo.
Personalmente quando mi trovo a leggere un libro a cui voglio dedicare attenzione ad ogni parola gli lascio generalmente un lasso limitato di tempo e pagine.
Molto spesso perciò cerco un libro "tappabuchi", interessante ma che non mi attiri a leggerlo a discapito del primo.
Kim è un ottimo tappabuchi.
Lucripeta dixit
Kim un giorno incontra un lama tibetano alla ricerca dell'Illuminazione e decide di seguirlo nel suo peregrinare per l'India.
La sua vita lentamente cambierà ed una serie di eventi lo porteranno poi ad entrare nel servizio di spionaggio indiano.
Il libro risulta essere decisamente piacevole nel complesso, in particolare Kim è il classico ragazzo di strada capace di cavarsela in qualunque situazione e risulta riuscire simpatico.
L'autore poi descrive indirettamente, presentandocela come scorci di vita nei quali i protagonisti si imbattono, l'India di quel tempo, ancora pregna di misteri, tradizioni, miti, sulla falsariga talvolta delle "mille e una notte" e talvolta dei racconti di Salgari, facendola rivivere in tutto il suo antico fascino.
Tuttavia alcuni passaggi risultano lenti e in tali circostanze si fatica ad andare avanti.
La trama, seppur interessante, non lascia mai particolarmente incuriositi sul prosieguo.
Personalmente quando mi trovo a leggere un libro a cui voglio dedicare attenzione ad ogni parola gli lascio generalmente un lasso limitato di tempo e pagine.
Molto spesso perciò cerco un libro "tappabuchi", interessante ma che non mi attiri a leggerlo a discapito del primo.
Kim è un ottimo tappabuchi.
Lucripeta dixit