Kipling, Rudyard - Kim

Lucripeta

New member
Il libri ci porta nella vecchia India di fine colonizzazione inglese e ci narra la storia di Kim, un ragazzetto figlio del suo paese e di un padre inglese ubriacone che presto lo lascia orfano.

Kim un giorno incontra un lama tibetano alla ricerca dell'Illuminazione e decide di seguirlo nel suo peregrinare per l'India.
La sua vita lentamente cambierà ed una serie di eventi lo porteranno poi ad entrare nel servizio di spionaggio indiano.


Il libro risulta essere decisamente piacevole nel complesso, in particolare Kim è il classico ragazzo di strada capace di cavarsela in qualunque situazione e risulta riuscire simpatico.
L'autore poi descrive indirettamente, presentandocela come scorci di vita nei quali i protagonisti si imbattono, l'India di quel tempo, ancora pregna di misteri, tradizioni, miti, sulla falsariga talvolta delle "mille e una notte" e talvolta dei racconti di Salgari, facendola rivivere in tutto il suo antico fascino.

Tuttavia alcuni passaggi risultano lenti e in tali circostanze si fatica ad andare avanti.
La trama, seppur interessante, non lascia mai particolarmente incuriositi sul prosieguo.

Personalmente quando mi trovo a leggere un libro a cui voglio dedicare attenzione ad ogni parola gli lascio generalmente un lasso limitato di tempo e pagine.
Molto spesso perciò cerco un libro "tappabuchi", interessante ma che non mi attiri a leggerlo a discapito del primo.
Kim è un ottimo tappabuchi.

Lucripeta dixit
 

elena

aunt member
Kim è a mio parere uno splendido libro sui costumi, usanze e spiritualità indiana.
L'ho letto da giovanissima e mi sono entusiasmata per l'atmosfera "esotica" e il senso di avventura che lo caratterizza: penso comunque che sia limitativo considerarlo solo un libro per ragazzi (come in genere vengono catalogati tutti i libri di Kipling) e penso sarebbe interessante rileggerlo oggi :D
 

Spilla

Well-known member
Lo sto leggendo ora, alla bella età di cinquant’anni e passa, e mi pare un libro affascinante. È magico eppure solidamente ancorato alla realtà indiana dell’epoca, almeno per come la poteva leggere un profondo osservatore europeo di allora. Se lo avessi letto da giovane ne sarei rimasta incantata, oggi, con maggiore disincanto, lo trovo un libro bellissimo, avvincente, molto ben scritto. Kipling era molto moderno nella sua capacità di dare valore alle caratteristiche specifiche di etnie così lontane dagli usi europei. Ecco, diciamo che oggi ne traggo soprattutto un piacere... “intellettuale”. Da leggere¡
 
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