Coppola, Francis Ford - Dracula

TRAMA:
L'immortale storia dell'affascinante e multiforme Principe di Transilvania, Vlad, l'uomo più assetato di sangue di tutti i tempi, che, dopo secoli di solitudine, giunge a Londra per ritrovare il suo grande amore perduto.

Un'unica parola per descriverlo: Straordinario..*.*
Guardatelo è bellissimo!!!!! e poi è stato realizzato molto bene e rispecchia il romanzo.
Voto: 5 / 5
 
Ultima modifica di un moderatore:

Masetto

New member
<< Qualche anno fa, su “Calibano”, Franco Moretti, un giovane e brillante professore di letteratura inglese (e, si dà il caso, anche fratello di Nanni Moretti) sostenne che Dracula è un ossimoro. Un modo prezioso per dire contraddizione in termini. Perché cos’è infatti Dracula se non un morto-non-morto (Nosferatu), un ricco aristocratico sì, ma costretto a rifarsi i letti da solo, e via elencando?
Totalmente, assolutamente “di” Francis Ford Coppola anche Dracula il film, il duecentocinquantesimo, forse, che al Principe delle tenebre il cinema ha dedicato, è un ossimoro. Perché è un film sicuramente d’autore, che concentra tutte le passioni, la voglia di invenzioni, l’avventurosità nello sperimentare le infinite possibilità del mezzo cinematografico care - e costate care - al grande Coppola.
Ma al tempo stesso è un blockbuster hollywoodiano, con un cast di stelle, un budget di 45 milioni di dollari, e l’evidente e preponderante progetto di stupire. Perché promette - appunto - di voler essere filologicamente fedele al testo di Stoker, e invece va a rileggerselo a modo suo, innestando i riferimenti e le paure dell’età dell’Aids nella storia immortale scritta cent’anni fa (nel 1897) da Bram Stoker in risposta alle ossessioni e alle fobie sessuali dell’età vittoriana, e inventandosi una storia d’amore tra il conte Dracula e Mina Murray con tanto di catarsi finale. Perché è un film pieno di invenzioni di stile, ma a tratti sembra un’antologia di centoni del peggiore horror. Perché è un film che dovrebbe procurare pelle d’oca e far scorrere adrenalina, e invece annulla gli eccessi di climax con una stuporosa ripetizione di meraviglie. Perché è un bel film brutto (ma il gioco finisce qui: non è un brutto film bello).
Certo, non c’è nessuno bravo come Coppola. I prodigi tecnici che lui e la squadra capitanata dal figlio Roman riescono a squadernare non hanno paragone con le algide meraviglie dei vari Terminator. Coppola guarda a Méhiès con la sapienza dei computer. Così l’occhio della coda di un pavone si trasforma nella galleria dentro cui scorre il treno che porta Jonathan Harker verso la Transilvania. I paesaggi transilvanici rimandano a Friedrich. Il castello e le sue criptealcove sembrano la materializzazione a tre dimensioni dei disegni usciti dalla penna di Satty che illustrano la vecchia edizione Longanesi di Dracula. L’ombra del conte, grazie alla sapienza dell’illuminazione di Michael Ballhaus, può tranquillamente e angosciosamente lasciare il suo corpo e vivere di vita propria con tutti gli effetti inquietanti del caso. L’orripilante amplesso di Lucy - l’amica di Mina che si agita e si scalmana come un’isterica pronta per il dottor Freud - con il lupo ha la bellezza angosciosa di un Fussli. Le mogli di Dracula - tra cui è mescolata la nostra Monica Bellucci, irriconoscibile - hanno un’eleganza da Gustave Moreau (ma una libido da Madonna). E c’è da scommettere che nessuno spettatore minimamente cinefilo potrà fare a meno di pensare a Ombre rossedurante l’inseguimento in carrozza verso il castello di Dracula. Anche perché Coppola nel lussuoso libro americano che accompagna il film lo dice apertamente.
Ironizza Coppola, mentre in quel di Londra porta Mina e il suo vorace corteggiatore ad ammirare i prodigi del cinema neonato che rievoca con l’aiuto di una vecchia Pathé a manovella: “Se cercate la cultura, visitate un museo”. Tolta l’indubitabile cultura e la meraviglia, il suo film è un’addizione di putrescenze e di sangue, di kitsch gotico, di scene madri e di climax che non portano a nulla [...].
Certo [...] le scene di battaglia e di impalamento alla Kagemusha che costituiscono la cornice in cui si muove Vlad Tepes, il Dracula sterminatore di turchi della storia hanno una grandiosa cupezza. In compenso, nonostante l’eleganza dei costumi di Eiko Ishioka, è difficile restare seri di fronte all’acconciatura alla Pampurio del vampiro Gary Oldman e al suo accento gorbacioviano, di fronte al Van Helsing di Anthony Hopkins che, forte del suo passato come Hannibal the Cannibal, può fregarsene di recitare e limitarsi a dire "la”, e alla Lucy di Sadie Frost che si agita e si offre come una starlet porno.
Si salvano giusto Winona Ryder e Tom Waits, che nel ruolo del folle Renfield mangia disinvoltamente mosche e ragni. Keanu Reeves, nei panni inamidati del ligio Harker, è come se non ci fosse. Coppola ha sacrificato una delle metafore più sconvolgenti e insinuanti dell’età moderna alle necessità di un lavoro su commissione, al divertimento del suo superartigianato e al gusto più facile del pubblico, che in America ha accolto questo blob dell’orrore con tale entusiasmo da far sperare che presto tutte le sue difficoltà finanziarie saranno risolte. Ce lo auguriamo di tutto cuore per lui e per noi suoi ammiratori: vuol dire che la prossima volta potrà tornare a lavorare in assoluta libertà. >>
Irene Bignardi



<< Un'orgia di effetti speciali, realizzati con gusto un po' magniloquente. D'altronde, perché doveva andare in modo diverso? Non si può cavare sangue dalle rape. Dal Dracula di Bram Stoker al Dracula di Bram Stoker di Francis Ford Coppola, certo, il sangue gronda dalle pareti, schizzi incontenibili di sangue, fontane di sangue: ma Dracula resta quello che è, un simbolo che puoi riempire come vuoi, ma non è un personaggio, non è un'immagine poetica.
Coppola ci si è messo d'impegno. Ci dice: Dracula non è un qualsiasi vampiro, non sopravvive alle sue antiche sciagure per sete del male, ma per un dolore che non si può rimarginare, sopravvive a se stesso per amore, perché «l'amore non muore mai». [...] Solo che ridurre questa furibonda passione all'azzannare qualsiasi giugulare capiti a tiro è soltanto ovvio.
Bram Stoker ricavò il proprio fantoccio, un po' alla brava, dal fondo maleodorante dei cosiddetti «Other Victorians», quei narratori d'età vittoriana di solito messi in cantina o nei retroscaffali, gli scrittori di storie porno che hanno fatto il controcanto ai sublimi e agli eleganti di quella stessa età, i Dickens e gli Stevenson, i George Eliot o gli Hardy, i Moore, i Meredith, eccetera. [...]
Ed eccoci a Francis Ford Coppola. Ma sì, «fichissimo» il suo film, direbbero i ragazzi. Perciò, proprio per il tono che hanno nel dirlo, il film è un po' balordo, un po' decorativo, un po' sazievole, anche se la scenografia (il tutto è realizzato in studio), o i costumi, gli effetti speciali, gli improvvisi velari di colore, i verdi, i viola, i rossi che spallidiscono in color salmone, le maschere convulsive e la guida degli attori, denunciano la mano del regista che sappiamo quanto bravo sia. Coppola, nel divertirsi, ha preso però un po' tutto sul serio. Ci ha detto: questo è il vero Dracula, il Dracula innamorato. Va be', d'accordo. Ma: cui bono?, come chiedevano i vecchi professori di liceo. >>
Enzo Siciliano
 
Locandina Film:
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ayla

+Dreamer+ Member
Bello bello bello(anche se xò secondo me nn rispecchia molto il libro) e i 2 protagonisti specialmente la Rider sono stati proprio bravi!!
 

Lauretta

Moderator
Bello bello bello(anche se xò secondo me nn rispecchia molto il libro) e i 2 protagonisti specialmente la Rider sono stati proprio bravi!!

ho avuto la stessa impressione. Molto bello devo ammere, ma mi sembra che ci si abbia ricamato un po' troppo sopra. questa bramosia e lussuria di Lucy nel libro non è assolutamente contemplata, parlo di prima che viene morsa dal vampiro. Poi tutti queste contorsioni nei vari letti, nel libro venivano descritti come pura sofferenza, qui si è guardato molto a eroticizzare la cosa. Infine completamente tagliata la spiegazione delle casse...se dovevano farlo così potevano evitare di far vedere che dalla Transilvania le portavano a Londra. Uno che non ha letto il libro a mio parere non coglie la loro importanza.
comunque bel film!!! lo consiglio!
 

swann

New member
Il film è godibile e ricco di invenzioni stilistiche, la mano di un grande regista è evidente. Anche per me la sceneggiatura si distacca troppo dal libro, concedendosi alcune libertà che lo rendono più appetibile come blockbuster.
Nota negativa: l'interpretazione di A.Hopkins, sempre sopra le righe e per nulla corrispondente al Van Helsing del romanzo.
 

Dorylis

Fantastic Member
Il film è tecnicamente riuscito, il contorno è sontuoso e affascinante, è il film sul Vampiro per eccellenza! Ho apprezzato ma allo stesso tempo odiato l'adattamento melodrammatico all'opera di Stoker, da un lato è molto profondo il tema dell'amore che va oltre alla morte, dall'altro se il titolo è "Dracula di Bram Stoker" esigo che ci sia più verosimiglianza con il libro, no? :??
Bella la fotografia, anche avrei preferito uno stile più gotico rispetto allo stile vittoriano privilegiato, ma gli attori sono stati bravissimi!
Pecca di tensione, ma del resto privilegiare la love story alla lotta fra bene e male non poteva non avere conseguenze! Lo consiglio comunque, anche se preferivo il Coppola del Padrino!
 

ayla

+Dreamer+ Member
Il film è tecnicamente riuscito, il contorno è sontuoso e affascinante, è il film sul Vampiro per eccellenza! Ho apprezzato ma allo stesso tempo odiato l'adattamento melodrammatico all'opera di Stoker, da un lato è molto profondo il tema dell'amore che va oltre alla morte, dall'altro se il titolo è "Dracula di Bram Stoker" esigo che ci sia più verosimiglianza con il libro, no? :??
Bella la fotografia, anche avrei preferito uno stile più gotico rispetto allo stile vittoriano privilegiato, ma gli attori sono stati bravissimi!
Pecca di tensione, ma del resto privilegiare la love story alla lotta fra bene e male non poteva non avere conseguenze! Lo consiglio comunque, anche se preferivo il Coppola del Padrino!

Ottima recensione!!!!:D
 

Meri

Viôt di viodi
Un film che a suo tempo mi ha intrigata tantissimo, l'attore principale catturava, proprio come nella trama. La Ryder, che a me piace come attrice, era perfetta nel ruolo di vittima.
 
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