Cameron, James - Titanic

Lauretta

Moderator
Principali attori
Kate Winslet: Rose Dewitt Bukater
Leonardo DiCaprio: Jack Dawson

Premi
11 Oscar 1998: "miglior film", "miglior regia", "miglior scenografia", "migliori costumi", "migliori effetti sonori", "migliori effetti speciali", "miglior suono", "miglior canzone" (My Heart Will Go On di Celine Dion), "migliore colonna sonora", "miglior montaggio", "miglior fotografia"
4 Golden Globe 1998: "miglior film", "miglior regia", "miglior colonna sonora", "miglior canzone originale" (My Heart Will Go On di Celine Dion)
2 MTV Movie Awards 1998 Miglior film, miglior performance maschile (Leonardo DiCaprio)

Film che ha letteralmente sbancato e che nel corso degli anni viene sempre più criticato da persone poco competenti del cinema. Il pregiudizio diffuso nasce dal successo di Leonardo Di Caprio e dalle teenagers impazzite per questo attore, nel lontano 1997 (mi ci metto in mezzo!!!:mrgreen:).
A mio parere 11 premi Oscar non vengono dati proprio a tutti i film (solo Ben-Hur e Il ritorno del Re hanno avuto lo stesso successo in questa premiazione). Trovo che sia un ottimo film, ottimi gli attori, drammatico e romantico il giusto. tra le critiche che gli sono state mosse c'era quella dell'improbabile love story che realmente avrebbe potuto nascere a quell'epoca tra una donna di prima classe e un artista di terza classe; a mio parere, girato senza l'amore impossibile, sarebbe stato noioso, tanto che poi il regista decide di far morire uno dei due protagonisti ( non svelo chi, non si sa mai che qualcuno non l'abbia ancora visto!), forse per sottolineare l'impossibilità di quell'amore. Da Titanic secondo me ha poi preso spunto Michael Bay per il film Pearl Harbor.

piccola chicca: mi sono sempre chiesta di chi fossero le mani che dipingevano il ritratto. Bene, no erano di Di Caprio, ma di James Cameron, il regista!


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Ultima modifica di un moderatore:

Masetto

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<< [...] Il filmone della 20th CenturyFox è tante cose insieme [...] E' probabile che ciascun spettatore si ritaglierà il suo Titanic, chi palpitando per la melodrammarica storia d'amore senza lieto fine, chi meravigliandosi di fronte alla prodigiosa ricostruzione in tempo reale del naufragio, chi apprezzando il versante ammonitorio/simbolico del disastro, chi infine inchinandosi alla supremazia tecnologica dell'odierno cinema americano. Il quale, checché se ne dica (e molto se ne può dire: è pigro, spompato, ripetitivo), non sembra per ora destinato a inabissarsi come il mitico piroscafo costruito dalla White Star Line. [...] Cameron punta a firmare una sorta di Ultimate Movie, un film definitivo: per la ricchezza scenografica dell'impianto, per la complessità degli effetti speciali. [...] L'agonia al rallentatore del transatlantico, squarciato dal cuneo di ghiaccio sono la linea di galleggiamento, viene impaginata da Cameron con potente realismo, in una sinfonia di sinistri cigolii, lamiere sbullonate, torrenti d'acqua, mentre lo scafo comincia a inclinarsi prima di spezzarsi e il quartetto d'archi, come vuole la leggenda, continua a eseguire in coperta musiche allegre. Insieme all'«inaffondabile» piroscafo colano a picco in quel mare gelato anche le «magnifiche sorti e progressive» della tecnica, la fiducia in una scienza capace di evitare le imboscate del destino. La Grande Guerra è alle porte e quel naufragio sembra quasi annunciare la mattanza, come suggerisce una delle scene più «forti» del film: quella folla di cadaveri a galla, irrigiditi dal ghiaccio e dalla morte, presenze spettrali lambite da un pietoso Caronte notturno in cerca di superstiti. I quali, su 2200 passeggeri, furono appena 700: per lo più i ricchi che trovarono accoglienza nelle poche scialuppe di salvataggio predisposte dall'incauto armatore. La tragica assurdità non sfugge a Cameron, che ne fa quasi il sottotesto «politico» del suo film, in una chiave di denuncia sociale dell'ingiustizia di classe rispecchiante la love-story tra i due protagonisti. [...] Barocco e ultraromantico, Titanic non è esente da qualche scivolata di gusto (l'avido «cacciatore» dei mari che si redime ascoltando la vecchina) ed è probabile che gli esperti rintracceranno nella partitura qualche sfrondone storico; ma nell'insieme il film si impone per la magniloquenza dell'impianto, la ricchezza dei dettagli scenografici, la dimensione allegorica della catastrofe. Novella Rossella O'Hara, la Winslet porta il suo volto ottocentesco in questa tragedia dalle risonanze contemporanee; mentre Di Caprio è inventivo e sbarazzino come richiesto dalla parte. Anche se il vero divo della situazione è il modello a grandezza naturale del Titanic fatto costruire dallo scenografo Peter Lamont e «affondato» lentamente nelle piscine della Fox. >>
Michele Anselmi

<< [...] L'itinerario di questo modernissimo kolossal, con tutte le sue ambizioni di metafora sociopolitica e l'impressionante apparato di allestimenti miliardari e truccherie elettroniche, è tracciato secondo la sperimentata logica della drammaturgia hollywoodiana. Senza paura di cadere in semplificazioni eccessive: con i buoni di qua, i cattivi di là e amor vincit omnia: ma non è così anche nel «Trovatore»? Aggiungo che è difficile tener viva l'aspettativa raccontando una di quelle storie di cui si sa come vanno a finire. Nessuno tra il pubblico ignora che il «Titanic» colò a picco e quindi l'autore sceglie di giocare a carte scoperte, ricostruendo in prima battuta l'incidente al computer: e accettando la sfida sulle proprie capacità di ricostruire l'evento con la necessaria verosimiglianza, inclusi i mai risolti interrogativi sulle responsabilità. [...] Se il disastro risulta fotogenico al massimo grado e ci emoziona è perché al seguito del travolgente Di Caprio e dell'appassionata Kate Winslet (sempre di corsa e tallonati dal moroso tradito Billy Zane e dal suo sgherro David Warner), Cameron ha già fatto percorrere la nave in lungo e in largo, di sopra e di sotto. Per cui quando si rovesciano le cascate d'acqua, noi conosciamo gli ambienti uno per uno e possiamo vivere la tragedia in una dimensione nota. Secondo una perfetta simmetria narrativa, perfino il salto della salvezza che Kate è costretta a fare da poppa appare il contrappasso del salto suicida che Leonardo le ha impedito di fare da prua al momento dell'incontro. [...] >>
Tullio Kezich

<< [...] Quello dei due protagonisti è un amore assoluto raccontato benissimo, con gli slanci, l'indifferenza verso gli altri, l'eros, i dispetti, la gioia e l'ineluttabilità ispirati dal primo modello, "Romeo e Giulietta" di Shakespeare. [...] Gli attori sono perfetti, e il film grandioso. >>
Lietta Tornabuoni

Tra tutte le opinioni che ho sentito o letto su Titanic nessuna si soffermava sugli ultimissimi minuti, dopo che Rose (in una delle poche scene esageratamente romantiche e del tutto inverosimili del film) ha gettato il diamante nell’oceano. Si vede svanire il relitto nell’oscurità, poi Rose va a letto e sogna Jack e se stessa, giovani, applauditi dagli altri personaggi della storia.
Forse è solo una trovata del regista per ringraziare il cast, ma a me questi pochi minuti sono rimasti molto impressi. Il grandioso transatlantico è appena tornato nell’eterna oscurità degli abissi, lentamente ingoiato dinanzi ai nostri occhi come era accaduto al corpo di Jack, ed ecco che la telecamera indugia sul volto vecchissimo, devastato dalle rughe, di Rose dormiente: il volto di una persona cui resta poco da vivere. La morte appare dunque come dominatrice assoluta: il Titanic è finito per sempre, Jack con lui, e l’unica persona che lo ricordi sta per morire anche lei. Le nostre più grandiose ambizioni, i nostri più appassionati amori, sono destinati a svanire nel nulla, come se mai fossero stati.
Ma proprio per questo, perché il nostro destino è di non durare, il sogno di Rose, che sul limite dell’abisso che presto inghiottirà anche lei ricorda ancora il suo grande amore, è toccante, per me addirittura poetico. Non vale la pena di vivere, benchè dopo nulla rimanga di noi, se incontriamo qualcuno che ci ispira un sentimento così potente da riempire tutta la nostra esistenza? “Comunque vada a finire [e cioè anche se sto per morire], io sono contento di essere salito su questa nave, perché ho conosciuto te” dice Jack a Rose: non avrà, in fondo in fondo, ragione? E quando Rose salta dalla scialuppa che la stava portando in salvo perché intuisce che Cal non ha alcuna intenzione di salvare davvero Jack, fa davvero una sciocchezza?
Non so se l’amore ha davvero tutta questa importanza, e probabilmente molti altri, nel tempo, hanno già detto cose simili, ma trovo molto bello che Cameron ci suggerisca questa possibilità, ci faccia vedere che può essere anche così. A me sembra un modo profondo, o almeno non ingenuo, di trattare questo tema.
 

gcbmp

New member
L'ho visto la prima volta a spezzoni a casa di una mia amica quando ero piccola: soprattutto certe parti, poi sono tornata a casa sua e l'ho visto quasi tutto finchè l'hanno dato su sky e lì ho deciso di non vedermelo tutto perchè c'erano 10 finali. Nel senso che il film sembrava finito e invece continuava per 10 volte! e quindi ad un certo punto sono andata a letto perchè non ce la facevo più!
 

darida

Well-known member
Che dire Lauretta, più del film ho il ricordo della massa di ragazzine urlanti all'interno della sala-ero lì in qualità di accompagnatrice di ragazzina urlante, mia figlia :mrgreen:- Poi è arrivata la cassetta, e in quel periodo l'ho visto e rivisto, più o meno consapevolmente, non so quante volte, ma sempre a pezzi. Il mio preferito? l'affondamento, in tutti i sensi :wink:
 
Terribile. Non si respira la tragedia, nè la storia d'amore. Solo miele, effetti speciali e inconsistenza.
Della colonna sonora poi è meglio non parlarne, diciamo che Cèline Dion toglierebbe la speranza anche ai naufraghi sopravvissuti :mrgreen:
Voto 1 su 5.
 

Masetto

New member
Non si respira la tragedia
Nei passeggeri di terza classe rinchiusi nella parte bassa della nave perchè prima potessero salvarsi i "ricchi", nella gente morta di freddo in acqua perchè le scialuppe non si avvicinarono prima, nel vecchio Guggenheim immobile e terrorizzato dall'acqua che lo sommerge, tu non vedi nessuna tragedia? :?

Non si respira la storia d'amore.
Finisce in maniera tutt'altro che banale e mielosa.

Solo effetti speciali
Quando con gli effetti speciali un regista riesce a ricreare con impressionante realismo un disastro come questo (devo ancora sentire uno spettatore che non sia rimasto incollato alla poltrona durante l'ora e più del naufragio) gli effetti speciali sono una gran cosa e aiutano a fare cinema di qualità. Come tutti gli "strumenti" dell'arte si possono usar bene o usar male: qui sono stati usati benissimo.

Della colonna sonora poi è meglio non parlarne, diciamo che Celin Dion toglierebbe la speranza anche ai naufraghi sopravvissuti
Non sarà Il barbiere di Siviglia, ma non è una brutta canzone. Il guaio è che poi l'hanno trasmessa millemila volte.

Ti sta antipatico Di Caprio per caso? :mrgreen:
 
Nei passeggeri di terza classe rinchiusi nella parte bassa della nave perchè prima potessero salvarsi i "ricchi", nella gente morta di freddo in acqua perchè le scialuppe non si avvicinarono prima, nel vecchio Guggenheim immobile e terrorizzato dall'acqua che lo sommerge, tu non vedi nessuna tragedia? :?

no, non la respiro. In un film,a mio avviso, i fatti in sè hanno poca importanza, la fotografia, la regia, le scelte stilistiche fanno di un film un capolavoro o un flop. Il fatto che sussistano degli elementi tragici non significa che il film ha reso la tragedia. Al massimo caos, thò.


Masetto ha scritto:
Finisce in maniera tutt'altro che banale e mielosa.

Non mielosa? Dal de mauro, Mieloso: che denota una dolcezza eccessiva, talora falsa e ambigua. Invece qui la dolcezza non è eccessiva (come tutto in questo film!), vero? E soprattutto non ambiagua. Insomma, tutto noi possiamo dire di aver incontrato, almeno una volta nella vita, un perfetto sconosciuto che si suicida per salvare la nostra bella faccia di estranei fascinosi!


Masetto ha scritto:
Quando con gli effetti speciali un regista riesce a ricreare con impressionante realismo un disastro come questo (devo ancora sentire uno spettatore che non sia rimasto incollato alla poltrona durante l'ora e più del naufragio) gli effetti speciali sono una gran cosa e aiutano a fare cinema di qualità. Come tutti gli "strumenti" dell'arte si possono usar bene o usar male: qui sono stati usati benissimo.

Non fraintendermi, io non assumo una posizione contraria agli effetti speciali, ci mancherebbe. Dico però che qui c'è solo questo.


Masetto ha scritto:
Non sarà Il barbiere di Siviglia, ma non è una brutta canzone. Il guaio è che poi l'hanno trasmessa millemila volte.

E' bruttissima invece. Rimanendo nell'ambito pop credo sio uno dei peggiori filoni esistenti attualmente. Cercando, per mia magnanimità :mrgreen:, di sorvolare sul testo e concentrandomi sulle musiche non trovo un assolo, un pezzo, una sestina innovativa o decente. Insomma vecchio, sdolcinato e anonimo.

Masetto ha scritto:
Ti sta antipatico Di Caprio per caso? :mrgreen:

Sbagli. Come attore mi piace. In buon compleanno mr grape io gli avrei dato l'oscar. Ma qui neanche la bravura dei due protagonisti ha potuto salvare il film da un affondamento certo.
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
è un buon film, nello stile hollywoodiano certo, ma fatto molto bene tecnicamente e ottimi sono gli interpreti, è una macchina cinematografica come sanno fare bene loro. Ci si diverte
 

Masetto

New member
In un film,a mio avviso, i fatti in sè hanno poca importanza, la fotografia, la regia, le scelte stilistiche fanno di un film un capolavoro o un flop.
Vero.

(Tra parentesi, a proposito di flop, guarda che questo film è piaciuto sia al pubblico che ai critici.)

Il fatto che sussistano degli elementi tragici non significa che il film ha reso la tragedia.
Gli affogati, i morti congelati, i poveri lasciati ad annegare sono stati la tragedia del Titanic. Mi spieghi cosa altro avrebbe dovuto fare Cameron, a livello di stile, per "renderla" più di così? Fammi un esempio.

Invece qui la dolcezza non è eccessiva, vero?
Lo è, ma non alla fine: Jack muore; Rose è vecchissima e morirà presto; fra poco nessuno si ricorderà più di loro. Lo trovi dolce?

E soprattutto non ambigua.
Perchè ambigua?

tutti noi possiamo dire di aver incontrato, almeno una volta nella vita, un perfetto sconosciuto che si suicida per salvare la nostra bella faccia di estranei fascinosi!
E allora? Non capisco; vuoi dire che la storia è inverosimile?

non trovo un assolo, un pezzo, una sestina innovativa o decente. Insomma vecchio, sdolcinato e anonimo.
Sì, qui mi sa che hai ragione. Dovevo dire che è bella la voce. Su questo sei d'accordo? :)
 

Fabio

Altro
Membro dello Staff
Se ci allontaniamo dal pregiudizio di film per teenager ululanti che si è creato, secondo me il film è carino. Certo non da rivedere 1000 volte... ma non è nemmeno quella schifezza che il gusto comune ci ha portato a credere.

Se guardato e giudicato con la propria testa si salva.
 

Palmaria

Summer Member
L'ho visto una sola volta a vent'anni e mi era piaciuto molto. Ciò che più mi è rimasto impresso di questa pellicola, comunque, è stato l'affondamento, le scene di panico, i musicisti che continuavano a suonare, le scialuppe arrivate tardi, troppo tardi, a cercare i sopravvissuti, e poi, vabbè, la scena finale, per cui ho versato la lacrimuccia!!!
Sia Di Caprio che Kate Winslet erano perfetti per questi ruoli, a mio avviso, e la voce splendida di Celine Dion sottolineava i momenti più tragici e forti del film, facendo aumentare la partecipazione ed il coinvolgimento dello spettatore!!!

Voto 4/5!!!:D
 
Masetto, se sapessi farti degli esempi probabilmente farei il regista. Cmq Bergman riesce a trasmettere tragicità anche con un'inquadratura di un volto umano, capisci che intendo? Cameron invece racconta, nulla di più.
Fabio, la critica e il pubblico (quindi il gusto comune) non lo hanno distrutto, come vedi ad allontanarmi dal pensiero comune sono io. A me non piace, non è un film x ragazzine, è brutto, tutto qua.
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Masetto, se sapessi farti degli esempi probabilmente farei il regista. Cmq Bergman riesce a trasmettere tragicità anche con un'inquadratura di un volto umano, capisci che intendo? Cameron invece racconta, nulla di più.
Fabio, la critica e il pubblico (quindi il gusto comune) non lo hanno distrutto, come vedi ad allontanarmi dal pensiero comune sono io. A me non piace, non è un film x ragazzine, è brutto, tutto qua.

Bergman e Cameron hanno obiettivi completamente diversi anche se trattano lo stesse genere espressivo, uno è un regista geniale, un Maestro, che ha fatto la storia del cinema, l'altro è un onesto cineasta di prodotti cinematografic e nulla piùi, non è possibile compararli semplicemente perchè secondo me non fanno la stessa cosa, uno è un regista e l'altro fa il regista che sono due cose completamente diverse.
Darkay dice bene, uno rappresenta la vita e l'altro racconta una storia, certo di Bergman c'è solo Bergman e di Cameron ce n'è tanti, ma mica è colpa sua :boh::mrgreen:

Vedere Bergman e poi vedere il Titanic diciamo che il secondo affonda per la seconda volta :mrgreen: se poi non piace, non piace suvvia, mica deve piacere o essere brutto per forza :wink:
 

Masetto

New member
Masetto, se sapessi farti degli esempi probabilmente farei il regista. Cmq Bergman riesce a trasmettere tragicità anche con un'inquadratura di un volto umano, capisci che intendo? Cameron invece racconta, nulla di più.
Come esempio questo di Bergman va bene: mi par di capire che rimproveri a Cameron di non aver saputo fare anche lui qualcosa del genere.
Ma questa considerazione si può applicare solo alla storia di Jack e Rose, e in tal caso hai pienamente ragione: è una storia d'amore che solo alla fine, secondo me, prende una piega non banale, ma per il resto è melodrammatica e manca di spunti veramente artistici. Qui tra i due registi non c'è paragone.
Riguardo all’affondamento però non si poteva pretendere di vedere la tragedia sui volti di chi stava annegando, perché in questo non c’è un dramma interiore, c’è solo una brutta morte. La tragedia del Titanic è stata invece nelle negligenze ed errori di armatori ed ufficiali della nave: tutte cose che Cameron ci fa vedere. Insomma Bergman affronta drammi individuali, introspettivi, cui riesce a dare un valore universale: è lirico, si potrebbe dire. Cameron si muove su un terreno diverso, ha di fronte una tragedia collettiva e in questo caso contava denunciare le responsabilità, come lui ha fatto. Artisticamente il suo è stato un compito assai più facile, ma non lo ha svolto male: un altro regista magari avrebbe messo in scena solo l’ “hollywoodiana” storia d’amore.

Cameron è un onesto cineasta di prodotti cinematografici e nulla più
Non sono d’accordo: Cameron è più che un regista onesto: nel suo genere, è molto bravo. In Titanic:
- la storia d’amore, anche se non eccezionale, è “raccontata bene, con gli slanci, l'indifferenza verso gli altri, l'eros, i dispetti, la gioia e l'ineluttabilità”: insomma è al di sopra della comune sciatteria di Hollywood;
- gli effetti speciali sono eccellenti;
- “Il disastro risulta fotogenico al massimo grado e ci emoziona perché al seguito del travolgente Di Caprio e dell'appassionata Kate Winslet, Cameron ci ha già fatto percorrere la nave in lungo e in largo, di sopra e di sotto. Per cui quando si rovesciano le cascate d'acqua, noi conosciamo gli ambienti uno per uno e possiamo vivere la tragedia in una dimensione nota. Secondo una perfetta simmetria narrativa, perfino il salto della salvezza che Kate è costretta a fare da poppa appare il contrappasso del salto suicida che Leonardo le ha impedito di fare da prua al momento dell'incontro.” Questi sono accorgimenti degli d’un regista che sa il fatto suo. Inoltre la fuga dei protagonisti attraverso i corridoi invasi dall’acqua, a volte al buio, con momenti di silenzio rotto solo dai rumori della nave che affonda, è davvero eletrizzante;
- sono indicati con nomi e cognomi i colpevoli del disastro, armatore compreso.
Direi che ce n’è abbastanza per dire che Cameron, anche se non sarà mai Bergman ma sempre un figlio di Hollywood, è stato bravo :)

Bergman è finito sui libri di storia del cinema non a caso!!!!!!!!!!!! Cameron non so se ci finirà!!!!!!
Invece potrebbe proprio finirci, anche se non certo al livello di Bergman. Cito da Wikipedia:
Titanic […] dispiega un'immaginazione e una ricchezza d'inventiva visiva e narrativa fuori degli schemi, al punto da porsi tra i film tecnicamente più riusciti ed affascinanti d'ogni tempo.”
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Concordo con Masetto che Cameron è bravo ma secondo me più dal punto di vista tecnico, per cui il Titanic è un'opera d'effetto e divertente ma che resta un po' in superficie, risulta un po' fredda rispetto ad altri kolossal come Via col vento ad esempio
 

Masetto

New member
Cameron è bravo ma secondo me più dal punto di vista tecnico, per cui Titanic è un'opera d'effetto e divertente ma che resta un po' in superficie, risulta un po' fredda rispetto ad altri kolossal
Vero.



Te mi piaci perchè in queste discussioni rispondi punto per punto ;)
 

Lauretta

Moderator
Titanic […] dispiega un'immaginazione e una ricchezza d'inventiva visiva e narrativa fuori degli schemi, al punto da porsi tra i film tecnicamente più riusciti ed affascinanti d'ogni tempo.”

ci finiscono per due motivi diversi...per questo dico che non sono paragonabili...e a me titanic piace moltissimo
 
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