Lumet, Sidney - Quinto potere

Lauretta

Moderator
Un noto commentatore televisivo, in calo di popolarità, annuncia il suo imminente suicidio in diretta. Pubblico elettrizzato. Una giornalista cerca di sfruttare fino in fondo l'avvenimento.

Attori principali:

Faye Dunaway: Diana Christensen
William Holden: Max Schumacher
Peter Finch: Howard Beale
Robert Duvall: Frank Hackett
Faye Dunaway: Diana Christensen

Premi:

Oscar al miglior attore protagonista a Peter Finch
Oscar alla migliore attrice a Faye Dunaway
Oscar alla miglior attrice non protagonista a Beatrice Straight
Oscar alla migliore sceneggiatura originale a Paddy Chayefsky

"Studiato" in storia del cinema in quarta superiore per apprifondire il tema della televisione come mezzo socializzazione, di intensa manipolazione e di forte impatto sociale. l'ho trovato un buon film, non così particolare. Chiaramente il titolo riprende quello di Quarto Potere che parlava della stampa come medium.

carino. Tutto qui.
 
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Shoofly

Señora Memebr
I'm as mad as hell, and I'm not going to take this anymore!

Carino??

E' un fottutissimo capolavoro!!! Un film infuriato contro le aberranti "logiche" del potere dell'informazione, attualissimo in maniera sconcertante (è del 1976) per come presenta una realtà che ha da un pezzo perso ogni contatto con la realtà.

La vicenda è ispirata a un fatto di cronaca: una donna, un paio di anni prima, si era suicidata davanti alle telecamere prima che il personale televisivo potesse intervenire.


Uno dei momenti topici del film è senz'altro l'udienza di Howard Beale, il "pazzo profeta", convocato al cospetto del presidente del suo network (un impareggiabile Ned Beatty, ve lo ricordate in Un tranquillo week-end di paura?:paura:):

<< Lei è un vecchio che pensa in termini di nazioni e di popoli.
Non vi sono nazioni, non vi sono popoli, non vi sono russi, non vi sono arabi, non vi sono terzi mondi, non c'è nessun Ovest!
Esiste soltanto un unico, un solo sistema di sistemi: uno, vasto, immane, interdipendente, intrecciato, multivariato, multinazionale, dominio dei dollari, petro-dollari, elettrodollari, multidollari, sterline, rubli, franchi: è il sistema internazionale valutario, che determina la totalità della vita su questo pianeta. Questo è l'ordine naturale delle cose, oggi, questa è l'atomica! [...]
Lei si mette sul suo piccolo schermo da 21 pollici e sbraita parlando d'America e di democrazia...
Non esiste l'America, non esiste la democrazia! Esistono solo IBM, ITT, TNT, Dupont, Texo.
Sono queste le nazioni del mondo, oggi.
Di cosa crede che parlino i russi ai loro consigli di Stato? Di Carlo Marx?
Tirano fuori diagrammi di programmazione lineare, le teorie di decisione statistica, le probabili soluzioni, e computano i probabili prezzi e costi delle loro transazioni e dei loro investimenti: proprio come noi.
Non viviamo più in un mondo di nazioni e di ideologie, signor Beale: il mondo è un insieme di corporazioni, inesorabilmente regolato dalle immutabili spietate leggi del business.
Il mondo è un business, signor Beale: lo è stato fin da quando l'uomo è uscito dal magma. E i nostri figli vivranno, signor Beale, per vedere quel mondo perfetto, in cui non ci saranno né guerra né fame né oppressione né brutalità: una vasta ed ecumenica società finanziaria per la quale tutti gli uomini lavoreranno per creare un profitto comune, nella quale tutti avranno una partecipazione azionaria, e ogni necessità sarà soddisfatta, ogni angoscia tranquillizzata, ogni noia superata.>>

:OO
 
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G

giovaneholden

Guest
Concordo con Shoofly,la storia del pazzo profeta dell'etere è di quelle che si ricordano per sempre! Uno dei rarissimi casi di oscar alla memoria per il grandissimo Peter Finch. Ritmo serrato,cinema politico nel significato più alto del termine,ci prospetta un mondo,quello dei network americani,che all'epoca sembrava fantascienza da noi,ma che poi è stato maledettamente profetico.
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
un film incredibile per attualità e lucidità sociologica del fenomeno televisivo e della sua capacità di indurre le persone a fare quello che dice il tubo catodico asservito alle grandi multinazionali. Siamo nel 1976 ed ha già previsto tutto, pazzi dell'etere, cinici produttori televisivi, donne anafettive per le quali conta solo l'audience. Un film da non lasciarsi assolutamente sfuggire. Senza dubbio ancor oggi un capolavoro.
 
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