Brandreth, Gyles - Oscar Wilde e il gioco della morte

Blueberry

Chocoholic Libridinosa
"Londra 1892. Ogni domenica Oscar Wilde è solito riunirsi al club Socrate fra vecchi amici come Conan Doyle e Bram Stoker e una sera, per sconfiggere la noia, propone un gioco. Ognuno dovrà scrivere in segreto il nome della persona che vorrebbe uccidere fra i presenti. Ma quando gli invitati iniziano a morire davvero, Wilde dovrà scoprire l'assassino prima che arrivi al tredicesimo nome della lista: il suo."

Bella e divertente questa nuova avventura di Oscar Wilde. Trovo molto ironico come gioca a fare lo Sherlock Holmes della situazione, non perdendo mai il suo fantastico modo di essere un po' stravagante e originale e diventando altresì un acuto osservatore. Aggiungiamo nell'insieme personaggi famosi come Arthur Conan Doyle, Bram Stoker e altri. Un giallo "classico" che si svelerà soltanto nelle ultime pagine.
 
Questo romanzo ha un'architettura scorrevole e piacevolissima. Tutta la vicenda degli omicidi è infarcita dell'umorismo di Wilde, che è provato avesse l'abitudine di sperimentare i suoi famosi aforismi con gli amici, prima di inserirli nelle proprie opere.
Questo libro potrebbe essere un semplice giallo, ma il protagonista lo rende un romanzo assolutamente piacevole e di un'arguzia fuori dal normale.
I personaggi sono tratteggiati in maniera impeccabile, da Bram Stoker descritto come un omone di due metri ossessionato dalla paura di morire, a Conan Doyle dottore espertissimo e grande osservatore delle scene del delitto.
E' una storia ben costruita, mai scontata, e con una leggerezza che rende piacevole la lettura anche a chi non ama i romanzi gialli.
Una lettura che consiglio a tutti quelli che apprezzano il personaggio di Oscar Wilde. Per riviverlo nella sua estrema intelligenza e ironia. :wink:
 
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