una scrittrice bravissima, tra le più grandi, io ho letto molti suoi libri e vorrei opinioni da voi.
Doris Lessing
Nata nel 1919 a Kermanshah, in Iran, Doris Lessing ha vissuto fino a trent'anni nella Rhodesia meridionale; nel 1949 si è poi trasferita definitivamente in Inghilterra.
Ho letto:
1.Martha Quest,
2.Camminando nell'ombra
3.Se gioventù sapesse
4.Il diario di Jane Somers
5.Un matrimonio per bene
6.Racconti africani
7. L'erba canta
Amplio le notizie biografiche perchè vale veramente la pena conoscerla e leggerla :lol: :lol: :lol:
La sua famiglia si trasferirà nella colonia inglese della Rhodesia del Sud (l'odierno Zimbabwe) nel 1925, conducendo la difficile vita dei coltivatori di mais. Sfortunatamente i mille acri di bush africano non divennero sufficientemente fecondi, ostacolando il desiderio della madre di vivere il sogno vittoriano delle "terre selvagge". La Lessing frequentò una scuola cattolica femminile, sebbene la sua famiglia non fosse cattolica. Lasciò la scuola all'età di quindici anni, divenendo da quel momento autodidatta.
Nonostante le difficoltà e un'infanzia infelice, le opere della Lessing sulla vita nell'Africa Inglese sono piene di compassione sia per le infruttuose vite dei coloni britannici sia per le sfortune degli indigeni.
Si è sposata due volte (entrambe seguite dal divorzio) e ha tre figli. Il secondo marito fu Gottfried Lessing, un emigrante tedesco. Il suo primo romanzo, L'erba canta, fu pubblicato a Londra nel 1949, dopo il suo trasferimento in Europa, dove ha vissuto da allora.
Nel 2001 fu premiata con il Premio Principe de Asturias nella categoria Letteratura per le sue opere in difesa della libertà e del Terzo Mondo e il Premio Grinzane Cavour. Ha ricevuto inoltre il David Cohen British Literature Prize.
Per conoscerla ancora meglio, uno stralcio da una intervista. Pensate che si possa inserire materiale di questo tipo per far conoscere meglio un autore?
Doris Lessing: Non credano i potenti di oggi di essere eterni
Tratto da il Corriere della Sera, 21 maggio 2003
Oggi, quando i giovani osservano il mondo che hanno ereditato, vedono immense e spaventose strutture di potere che ci minacciano tutti - e minacciano anche loro.
Vedono gli imperi economici globali; gli Stati Uniti, un impero al vertice della sua potenza; il conflitto israeliano-palestinese; le minacce della guerra e del terrorismo - e ve ne sono molte altre.
Con quale disappunto e quale scoraggiamento i giovani che immaginiamo osservano tutto questo, chiedendosi cosa possono fare per cambiare le cose.Quando io ero giovane, le nuove generazioni si trovavano di fronte a un mondo che incuteva altrettanta paura. C'era l'Unione Sovietica, che sembrava dover durare per sempre. Hitler intendeva regnare per mille anni, e Mussolini aveva le stesse pretese. L'impero britannico era vanaglorioso e arrogante. Lo erano anche tutti gli imperi europei. Il Giappone invadeva la Cina, e ciò che all'epoca era chiamata la Barriera del Colore - il razzismo - sembrava dover esistere in eterno. Eppure, nel giro di pochi anni, tutte queste potenti strutture sono crollate. Nulla ne è rimasto, non erano più solide delle nuvole. Sono giunta alla conclusione che le grandi organizzazioni monolitiche, apparentemente indistruttibili, sono di fatto le più fragili, e quando sembrano essere al culmine della loro forza, sono in realtà nel loro momento più vulnerabile. Quando rifletto sul passato, oggi non vedo i grandi imperi e i dittatori, ma solo i piccoli individui, e le cose straordinarie che sanno realizzare.
la trama di uno degli indimenticabili libri della Lessing
L'erba canta
Nel Sudafrica degli anni Quaranta, Mary e Dick, poco più che trentenni, decidono di sposarsi più per solitudine che per amore e andare a vivere in una sperduta fattoria a coltivare la terra. Mary, abituata a vivere in città, mal sopporta il caldo e la fatica, la difficoltà di far fronte alla mancanza di agio e di benessere, lontana da tutto. Il sogno di una futura ricchezza si infrange perchè Dick si rivela un inetto e un sognatore: non sa adeguarsi alle dure leggi della lotta per la sopravvivenza in un ambiente ostile, una terra che in realtà appartiene ai neri, agli oppressi. E' proprio l'arrivo di Moses, un nero dall'espressione indecifrabile e dalla muta devozione, che provocherà la tragedia: un delitto
Doris Lessing
Nata nel 1919 a Kermanshah, in Iran, Doris Lessing ha vissuto fino a trent'anni nella Rhodesia meridionale; nel 1949 si è poi trasferita definitivamente in Inghilterra.
Ho letto:
1.Martha Quest,
2.Camminando nell'ombra
3.Se gioventù sapesse
4.Il diario di Jane Somers
5.Un matrimonio per bene
6.Racconti africani
7. L'erba canta
Amplio le notizie biografiche perchè vale veramente la pena conoscerla e leggerla :lol: :lol: :lol:
La sua famiglia si trasferirà nella colonia inglese della Rhodesia del Sud (l'odierno Zimbabwe) nel 1925, conducendo la difficile vita dei coltivatori di mais. Sfortunatamente i mille acri di bush africano non divennero sufficientemente fecondi, ostacolando il desiderio della madre di vivere il sogno vittoriano delle "terre selvagge". La Lessing frequentò una scuola cattolica femminile, sebbene la sua famiglia non fosse cattolica. Lasciò la scuola all'età di quindici anni, divenendo da quel momento autodidatta.
Nonostante le difficoltà e un'infanzia infelice, le opere della Lessing sulla vita nell'Africa Inglese sono piene di compassione sia per le infruttuose vite dei coloni britannici sia per le sfortune degli indigeni.
Si è sposata due volte (entrambe seguite dal divorzio) e ha tre figli. Il secondo marito fu Gottfried Lessing, un emigrante tedesco. Il suo primo romanzo, L'erba canta, fu pubblicato a Londra nel 1949, dopo il suo trasferimento in Europa, dove ha vissuto da allora.
Nel 2001 fu premiata con il Premio Principe de Asturias nella categoria Letteratura per le sue opere in difesa della libertà e del Terzo Mondo e il Premio Grinzane Cavour. Ha ricevuto inoltre il David Cohen British Literature Prize.
Per conoscerla ancora meglio, uno stralcio da una intervista. Pensate che si possa inserire materiale di questo tipo per far conoscere meglio un autore?
Doris Lessing: Non credano i potenti di oggi di essere eterni
Tratto da il Corriere della Sera, 21 maggio 2003
Oggi, quando i giovani osservano il mondo che hanno ereditato, vedono immense e spaventose strutture di potere che ci minacciano tutti - e minacciano anche loro.
Vedono gli imperi economici globali; gli Stati Uniti, un impero al vertice della sua potenza; il conflitto israeliano-palestinese; le minacce della guerra e del terrorismo - e ve ne sono molte altre.
Con quale disappunto e quale scoraggiamento i giovani che immaginiamo osservano tutto questo, chiedendosi cosa possono fare per cambiare le cose.Quando io ero giovane, le nuove generazioni si trovavano di fronte a un mondo che incuteva altrettanta paura. C'era l'Unione Sovietica, che sembrava dover durare per sempre. Hitler intendeva regnare per mille anni, e Mussolini aveva le stesse pretese. L'impero britannico era vanaglorioso e arrogante. Lo erano anche tutti gli imperi europei. Il Giappone invadeva la Cina, e ciò che all'epoca era chiamata la Barriera del Colore - il razzismo - sembrava dover esistere in eterno. Eppure, nel giro di pochi anni, tutte queste potenti strutture sono crollate. Nulla ne è rimasto, non erano più solide delle nuvole. Sono giunta alla conclusione che le grandi organizzazioni monolitiche, apparentemente indistruttibili, sono di fatto le più fragili, e quando sembrano essere al culmine della loro forza, sono in realtà nel loro momento più vulnerabile. Quando rifletto sul passato, oggi non vedo i grandi imperi e i dittatori, ma solo i piccoli individui, e le cose straordinarie che sanno realizzare.
la trama di uno degli indimenticabili libri della Lessing
L'erba canta
Nel Sudafrica degli anni Quaranta, Mary e Dick, poco più che trentenni, decidono di sposarsi più per solitudine che per amore e andare a vivere in una sperduta fattoria a coltivare la terra. Mary, abituata a vivere in città, mal sopporta il caldo e la fatica, la difficoltà di far fronte alla mancanza di agio e di benessere, lontana da tutto. Il sogno di una futura ricchezza si infrange perchè Dick si rivela un inetto e un sognatore: non sa adeguarsi alle dure leggi della lotta per la sopravvivenza in un ambiente ostile, una terra che in realtà appartiene ai neri, agli oppressi. E' proprio l'arrivo di Moses, un nero dall'espressione indecifrabile e dalla muta devozione, che provocherà la tragedia: un delitto
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