I classici dell'800 stranieri

elisa

Motherator
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La discussione sui Promessi sposi mi ha stimolato a pensare a quali sono i romanzi dell'800 che possono essere considerati altrettanto dei classici negli altri paesi tanto da essere letti a scuola, .
Chi ha vissuto all'estero o chi conosce le letterature straniere saprebbe soddisfare questa mia curiosità.
 

Vesper

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Per quel che riguarda la letteratura inglese, penso che sicuramente rientrano in questa categoria i seguenti autori:

-Charles Dickens (ha scritto talmente tante opere che è riduttivo citarne una sola, probabilmente le più importanti sono 'Le avventure di Oliver Twist', 'Grandi speranze' e 'Il circolo Pickwick', ma non sono sicuramente le uniche)
-Emily Bronte: 'Cime tempestose'
-Charlotte Bronte: 'Jane Eyre'
-Robert Louis Stevenson: 'Lo strano caso del Dottor Jekyll e Mister Hyde'
-Oscar Wilde: 'Il ritratto di Dorian Gray'
-William Thackeray: 'La fiera della vanità'
-George Eliot: 'Middlemarch'
-Thomas Hardy: 'Tess dei d'Urbervilles'
-Lewis Carroll: 'Le avventure di Alice nel paese delle meraviglie'
-Walter Scott: 'Ivanhoe'
-Mary Shelley: 'Frankenstein'
-Bram Stoker: 'Dracula'

Queste sono le principali, non so dirti poi quali vengano letti a scuola (come da noi si fa con 'I promessi sposi').
 

elesupertramp

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Per quanto riguarda la letteratura francese dell'800, penso che non si possa prescindere dai seguenti:

Honorè de Balzac : LA CUGINA BETTE, EUGENIE GRANDET,PAPA' GORIOT, SPLENDORI E MISERIE DELLE CORTIGIANE

Alexandre Dumas (figlio) : LA SIGNORA DELLE CAMELIE



Victor Hugo : I MISERABILI, NOTRE-DAME DE PARIS, L'ULTIMO GIORNO
DI UN CONDANNATO A MORTE


Guy de Maupassant: BEL-AMI

Stendhal : LA CERTOSA DI PARMA e IL ROSSO E IL NERO


Jules Verne : IL GIRO DEL MONDO IN 80 GIORNI e MICHELE STROGOFF



Emile Zola: GERMINALE, NANA' e TERESA RAQUIN


Sono proprio curiosa di sapere cosa leggono a scuola.
Voi che dite?
 

Vladimir

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Avendo studiato a Pietroburgo ti posso dire i classici intoccabili in Russia: l'Eugenio Onegin e i racconti di Puskin, Delitto e castigo L'Idiota e I fratelli Karamazov di Dostoevskij, Guerra e pace e Anna Karenina di Tolstoj. I poeti più studiati invece sono Fet e Tjutcev.
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Avendo studiato a Pietroburgo ti posso dire i classici intoccabili in Russia: l'Eugenio Onegin e i racconti di Puskin, Delitto e castigo L'Idiota e I fratelli Karamazov di Dostoevskij, Guerra e pace e Anna Karenina di Tolstoj. I poeti più studiati invece sono Fet e Tjutcev.

perchè non ci posti alcune poesie di Fet e Tjutcev nella sezione poesia o ci parli di loro? Grazie :)
 

Handreaar

New member
Avendo studiato a Pietroburgo ti posso dire i classici intoccabili in Russia: l'Eugenio Onegin e i racconti di Puskin, Delitto e castigo
L'Idiota e I fratelli Karamazov di Dostoevskij, Guerra e pace e Anna Karenina di Tolstoj. I poeti più studiati invece sono Fet e Tjutcev.
Mi permetto un paio di domande.
Gogol, è ancora ricordato nella sua patria?
Per quello che riguarda la letteratura del 900: chi sono gli autori più considerati?
Grazie.:)
 

elena

aunt member
Avendo studiato a Pietroburgo ti posso dire i classici intoccabili in Russia: l'Eugenio Onegin e i racconti di Puskin, Delitto e castigo L'Idiota e I fratelli Karamazov di Dostoevskij, Guerra e pace e Anna Karenina di Tolstoj. I poeti più studiati invece sono Fet e Tjutcev.

Anche io approfitto............Eugenio Onegin e i racconti di Puskin, oltre ad essere considerati intoccabili, sono anche testi scolastici?
 

Dorylis

Fantastic Member
Anche io approfitto............Eugenio Onegin e i racconti di Puskin, oltre ad essere considerati intoccabili, sono anche testi scolastici?

Certo che gli studenti russi non sono messi benissimo.. Saranno anche libri bellissimi ma leggerli tutti è un'impresa! Basta pensare alle 1000 e passa pagine di Guerra e Pace !
 

Vladimir

New member
Allora rispndo a tutti:
si Gogol' è oggetto di un rispetto sacrale e i must sono Le anime morte, Il naso e Il cappotto. Semplicemente me lo sono dimenticato:wink: . Puskin è l'inventore della lingua russa contemporanea e leggerlo è anche un esercizio per capire come scrivere in russo. Ha una lingua meravigliosa che scorre diafana e leggera. Purtroppo in italiano si riesce solo a trasmettere parte del sentimento della poesia puskiniana e perde gran parte del suo fascino: l'Eugenio Onegin in italiano è illeggibile. Nel 900 si considerano grandissimi Bulgakov, Gor'kij, Belyj (purtroppo buona parte della sua opera è intraducibile), Babel', Aleksej Tolstoj (credo sia il nipote di Lev). Per quanto riguarda i poeti del 900 dio sceso in terra è Majakovskij. Tuttavia si studiano anche i grandi simbolisti come Blok, Belyj, Solov'ev, Merezkosvkij e gli acmeisti: Achmatova, Cvetaeva, Mandel'stam, Gumljov. Non credo che Tjutcev e Fet siano mai stati tradotti e io non sono in grado di tradurre una poesia:) (è la cosa più difficile perché pone problemi teorici non indifferenti). Però riparo e vi posto qualche poesia del più grande poeta russo di sempre. Majakovskij.
 

Vladimir

New member
Certo che gli studenti russi non sono messi benissimo.. Saranno anche libri bellissimi ma leggerli tutti è un'impresa! Basta pensare alle 1000 e passa pagine di Guerra e Pace !

In Russia lo studio è una cosa molto ma mooolto seria, pensa che chi studia lingue fa 6 ore di lingua al giorno, più altre materie. Non esistono casi umani, pertanto se uno non sa all'esame non sa e viene bocciato. La società in generale è molto più severa e la disciplina è piuttosto rigida. Però se uno si impegna e fa il suo dovere viene premiato e aiutato. Penso che come servizi da studente mi abbia dato di più lo stato russo in 3 anni che quello italiano in 20. In Russia essere studente vale davvero qualcosa e hai un sacco di agevolazioni: ingresso gratutito a molti musei, libreria accademica con prezzi davvero abbordabili (si arriva al max a 20 euro per opere che in Italia ne costano 60-70), biblioteche enormi (la biblioteca Lenin di Pietroburgo ha 4 milioni di volumi in 35 lingue diverse). Io personalmente mi sono trovato benissimo lassù e non ho mai avuto problemi.
 

rhearha92

New member
In Russia lo studio è una cosa molto ma mooolto seria, pensa che chi studia lingue fa 6 ore di lingua al giorno, più altre materie. Non esistono casi umani, pertanto se uno non sa all'esame non sa e viene bocciato. La società in generale è molto più severa e la disciplina è piuttosto rigida. Però se uno si impegna e fa il suo dovere viene premiato e aiutato. Penso che come servizi da studente mi abbia dato di più lo stato russo in 3 anni che quello italiano in 20. In Russia essere studente vale davvero qualcosa e hai un sacco di agevolazioni: ingresso gratutito a molti musei, libreria accademica con prezzi davvero abbordabili (si arriva al max a 20 euro per opere che in Italia ne costano 60-70), biblioteche enormi (la biblioteca Lenin di Pietroburgo ha 4 milioni di volumi in 35 lingue diverse). Io personalmente mi sono trovato benissimo lassù e non ho mai avuto problemi.

Che bello io pure vorrei visitare la Russia e saperl parlare questa lingua!! miii perchè non sono stata così fortunata da conoscere più lingue!!! ma almeno l'inglese lo imparerò alla perfezione, poco ma sicuro!!
 

Vladimir

New member
Che bello io pure vorrei visitare la Russia e saperl parlare questa lingua!! miii perchè non sono stata così fortunata da conoscere più lingue!!! ma almeno l'inglese lo imparerò alla perfezione, poco ma sicuro!!

Se ti interessa la lingua russa puoi seguire le lezioni all'università. Sono pubbliche e aperte a tutti;)
 

Vladimir

New member
E' difficile da imparare il russo? Mi piacerebbe studiarlo un po' da autodidatta...

Come ogni lingua ha le sue difficoltà, ma ritengo che imparare l'hindi o il cinese sia più arduo. Il russo è una lingua indoeuropea e quindi alcuni schemi mentali sono simili ai nostri: è una lingua SVO (soggetto verbo oggetto), ha 6 casi (nominativo, genitivo, dativo, strumentale, accusativo, prepositivo) da applicare anche mentre si parla (primo ostacolo). Lo scoglio più grosso è il sistema verbale molto diverso dal nostro e il lessico ricchissimo. L'alfabeto è una belinata, in un pomeggio lo impari. La pronuncia è molto simile a quella italiana: non ha vocali corrotte come il tedesco o il francese, nessi consonanti difficili oppure suoni consonantici strani come la ř ceca. Esiste un buon corso per autodidatti che si chiama "Russo senza sforzo" pubblicato da Hoepli. Non fa miracoli, però si arrivano a conoscere 1500 2000 parole, che permettono di districarsi abbastanza bene nella vita quotidiana. È una lingua che necessita di molta costanza: meglio 120 minuti alla settima divisi in 20 minuti al giorno, che 120 minuti al settimana fatti come una tirata in un giorno solo.
 
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eriks

Erika
wow il russo.
solo i nomi mi mandano a male...ci ho messo almeno duecento pagine per imparare a distinguere al primo sguardo il fratello di Anna Karenina dal fratello di Levin...Io lo so come si chiamano, giuro, ma dovrei prendere il libro per sapere come si scrivono!
io ho letto poco dell'ottocento, in maggioranza autori russi. sono più tendente al moderno..(con ovvie eccezioni come Oliver Twist, Il Giro Del Mondo In Ottanta Giorni, Il Ritratto Di Dorian Gray o Lo strano Caso Del Dott. Jekyll e Mr. Hyde ad esempio...forse i russi non sono proprio la maggioranza dopotutto...eheh)
del novecento ne ho la libreria piena...per non parlare del duemila!
 

elisa

Motherator
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Credo che gli studenti inglesi a scuola leggano Grandi speranze di Dickens, almeno da quello che riferisce Nick Hornby.
 

ilfastidito

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per quanto riguarda i russi devo dire che majakowsky e' lo scrittore piu' sopravvalutato del 900 russo.....non per colpa sua ma per motivi storici e politici.con l'avvento del potere sovietico ne han fatto una sorta di stakanov della cultura.io gli preferisco esenin e cosi' gran parte della critica internazionale.blok gli e' di poco antecedente ma e' di una qualita' nettamente superiore,un po' come paragonare pascoli con trilussa....ho conosciuto diverse ragazze russe,fra le quali una docente universitaria,e mi ha stupito il fatto che nessuno in russia conosce varlam shalamov che e' come dire che da noi i ragazzi non conoscono primo levi.
 

Vladimir

New member
per quanto riguarda i russi devo dire che majakowsky e' lo scrittore piu' sopravvalutato del 900 russo.....non per colpa sua ma per motivi storici e politici.con l'avvento del potere sovietico ne han fatto una sorta di stakanov della cultura.io gli preferisco esenin e cosi' gran parte della critica internazionale.blok gli e' di poco antecedente ma e' di una qualita' nettamente superiore,un po' come paragonare pascoli con trilussa....ho conosciuto diverse ragazze russe,fra le quali una docente universitaria,e mi ha stupito il fatto che nessuno in russia conosce varlam shalamov che e' come dire che da noi i ragazzi non conoscono primo levi.

L'affermare che Majakovskij sia sopravvalutato perché sfruttato da biechi individui per scopi politici è quanto meno azzardato. Vladimir Vladimirovič è stato l'anima, il propulsore, la lira di quel bolscevismo che credeva davvero di forgiare una nuova umanità (Lenin, Lunačarskij, Sverdlov, la Kollontaj ecc...) ed è stato gettato via quando stava diventando scomodo, perché denunciava che, prima la NEP (vedi la poesia Della canaglia) e poi lo stalinismo stavano uccidendo il sogno grandioso del socialismo. Dal punto di vista artistico ha lasciato un'impronta indelebile nello straordinario fervore creativo che investì la RSFR (non era ancora URSS). La sua influenza non si limitava alla poesia: fu disegnatore di pregio, scultore, coniatore di slogan (mitico quello del Mossel'prom: Nigde krome, kak v Mossel'prome),attore e tutta la generazione si ispirò ai suoi manifesti teorici.
Paragonare Esenin a Majakovskij mi provoca un certo disagio: Esenin era un chuligan, uno scavezzacollo, un bello e maledetto, che raggiunse il suo equilibrio attraverso l'immaginismo. È un dandy che ha "il cilindro per cappello, due diamanti per gemelli, un bastone di cristallo la gardena nell'occhiello, e sul candido gilet un papillon, un papillon di seta blu". Cosa c'entra la Rus' contadina di Esenin, con l'urlo dell'industria futurista? Quali premesse comuni hanno? Dimmi, perfavore, i titoli e i nomi di quei critici così non li compro e non li consulto.
Come si può paragonare un simbolista (Blok), con un futurista (Majakvoskij)? Penso proprio che non sia possibile. Sarebbe come dire: è più bravo Marinetti o Montale? Come si fa a giudicare? Blok era tutto preso dal suo misticismo, dall'eterna bellezza che salverà il mondo di dostojevskiana memoria, dalla Bellissima Dama e dalle sue arlecchinate. Ma per spazzare via qualsiasi dubbio, credo sia sufficiente questo esempio: Blok nel 1911 scrisse un articolo sul significato del poeta, nel quale sosteneva che il suo ruolo dovrebbe essere quello di riportare l'ordine nel creato attraverso il suo canto, e indica come esempio insuperato Puškin. Cosa c'entra con la visione majakovskiana della poesia che era quella di scandalizzare, sperimentare, rompere tutte le regole e buttare a mare la vecchia arte per crearne una nuova e proletaria? Su che basi si afferma che l'uno sarebbe migliore dell'altro? Sono profondamente diversi, trasmettono messaggi differenti, e vissero in epoche che, benché fossero cronologicamente vicine, sono completamente diverse dal punto di vista storico e politico (Blok, quando scoppiò la tempesta dell'Ottobre, era un uomo distrutto dall'alcool e dall'oppio e praticamente finito come poeta).
Per quanto rigurada Šalamov: non è considerato un letterato di livello (effettivamente è interessante per ciò che racconta, ma non si distingue per la lingua particolarmente bella o per intuizioni poetiche felici), e poi c'è un fattore ancora più importante: nessuno vuole essere sospettato di essere un sovversivo in Russia, e insegnare Šalamov può attirare un certo tipo di attenzioni e far finire in qualche lista che, al momento giusto, potrebbe essere riesumata. Poi del GULag in Russia non si parla, gli anno 40 sono gli anni della lotta eroica contro il nazismo, della Grande Guerra Patriottica, non c'è spazio per i campi.
 

ilfastidito

New member
colto in castagna?

vladimir ho capito l'origine del tuo nick.e' lui,capisco e rispetto la tua ammirazione ma tu hai scritto che majakowsky e' considerato il top della letteratura russa,a me pare che sia osannato dal pubblico ma non e' certamente il poeta russo piu' importante....per gli ideali comunisti comunque gli piaceva farli applicare agli altri.cene a base di aragosta al metropolitan,occhiali d'oro,mezzi di propaganda sempre a disposizione,insomma durante il comunismo di guerra la gente muoriva di fame non mi sembra che lo si debba trattare come un martire.io ero convinto che fosse favorevole alla nep,se tu mi dici che era contrario me lo fai sembrare un po' diabolico nel suo perseverare....avevo l'opinione errata che avesse capito il vero volto del regime dopo un suo viaggio nelle campagne distrutte dalla carestia provocata dopo l'abbandono della nep.io penso che si e' suicidato perche' disgustato dal regime,non ha avuto la forza di ammettere che aveva dedicato la sua vita ad un ideale sbagliato.questa e' la mia opinione anche se dalla tua risposta ho capito che conosci l'argomento molto meglio di me.per quanto riguarda salamov e' vero non e' un innovatore o che ma e' la voce di decine di milioni di morti come si puo' ignorarlo?il problema in russia e' che la gente come dici ha paura o non si interessa a questioni del genere,cosi' si ritrovano con putin,medvedev e gli oligarchi.ho conosciuto ragazze russe e ti assicuro che non sanno niente manco della guerra patriottica come la chiamano loro....una giornalista russa da poco mi ha detto che ero un maniaco perche' mi piaceva la letteratura russa e la storia russa del 900,ha detto:ma quella italiana non ti piace?
 

Vladimir

New member
vladimir ho capito l'origine del tuo nick.e' lui,capisco e rispetto la tua ammirazione ma tu hai scritto che majakowsky e' considerato il top della letteratura russa,a me pare che sia osannato dal pubblico ma non e' certamente il poeta russo piu' importante....per gli ideali comunisti comunque gli piaceva farli applicare agli altri.cene a base di aragosta al metropolitan,occhiali d'oro,mezzi di propaganda sempre a disposizione,insomma durante il comunismo di guerra la gente muoriva di fame non mi sembra che lo si debba trattare come un martire.io ero convinto che fosse favorevole alla nep,se tu mi dici che era contrario me lo fai sembrare un po' diabolico nel suo perseverare....avevo l'opinione errata che avesse capito il vero volto del regime dopo un suo viaggio nelle campagne distrutte dalla carestia provocata dopo l'abbandono della nep.io penso che si e' suicidato perche' disgustato dal regime,non ha avuto la forza di ammettere che aveva dedicato la sua vita ad un ideale sbagliato.questa e' la mia opinione anche se dalla tua risposta ho capito che conosci l'argomento molto meglio di me.per quanto riguarda salamov e' vero non e' un innovatore o che ma e' la voce di decine di milioni di morti come si puo' ignorarlo?il problema in russia e' che la gente come dici ha paura o non si interessa a questioni del genere,cosi' si ritrovano con putin,medvedev e gli oligarchi.ho conosciuto ragazze russe e ti assicuro che non sanno niente manco della guerra patriottica come la chiamano loro....una giornalista russa da poco mi ha detto che ero un maniaco perche' mi piaceva la letteratura russa e la storia russa del 900,ha detto:ma quella italiana non ti piace?

I russi spesso citano questo detto: "In Russia ci sono due guai: gli idioti e le strade." Nel tuo caso hai parlato con i primi: è molto strano che un russo non ti abbia elencato i numerosi contributi della sua madre patria alla cultura internazionale, o che non abbia cantato le gesta eroiche dei combattenti durante la Grande Guerra Patriottica (documentati, se nonl'hai già fatto su imprese come l'assedio di Leningrado, la batttaglia di Mosca o quella di Stalingrado).
Majakovskij è il poeta russo senz'altro più importante del '900: senza di lui, ripeto, non si avrebbe avuto lo straordinario fermento culturale che la neonata URSS ha vissuto fino a metà anni 30 (poi solo Stanislavskij riuscì ad operare indisturbato). I suoi lavori teorici sono di un'importanza immensa che non solo rivoluzionarono il concetto stesso di poesia, ma in seguito furono presi d'esempio da pittori, scultori, architetti ecc... Per capire Majakovskij bisogna guardare al di là delle sue posizioni provocatorie e propagandistiche. Era un poeta colto e raffinato, e sebbene incitasse a distruggere la vecchia arte, era, in realtà, profondamente cosciente del valore di chi l'aveva preceduto. Aveva il genio di chi rompe le regole e la tradizione, non perché non la conosce, ma, al contrario, la conosce fin troppo bene e capisce che è ora di guardare il maniera nuova ai problemi dell'arte e dell'espressione poetica, perché i vecchi schemi non funzionano più e sono ormai inadeguati.
Non ti stupire troppo che i russi non conoscano Šalamov: con il loro fatalismo (spesso agli occhi di noi occidentali sconcertante) sono capaci di liquidare i milioni di vittime con un: "era destino", oppure "la storia è crudele". Sono un popolo che si porta un bagaglio di sofferenza enorme, cosa che ti spinge a diventare un fatalista. Ho visto che hai messo Bulgakov fra gli scrittori magici: lui non era forse fatalista? Dietro alla satira feroce, alle gag esilaranti, ai personaggi tragicomici, non si sente forse lo scoramento per un destino ineluttabile e governato da qualcosa che non è sotto il controllo umano? Pensa solo a ciò che dice Woland, all'inizio del romanzo, a proposito della capacità umana di pianificare il futuro. Il fatalismo fa parte di quel complesso di sentimenti, comportamenti, mentalità che viene definito come "anima russa". Io ho studiato sia a Pietroburgo che a Petrozavodsk (Repubblica di Karelija, è al nord), e convivendo con loro, mi sono abituato a non stupirmi più di niente. La vita umana conta molto meno che da noi: Tolstoj, come il nostro Verga, affermava che il progresso sarà un bene per l'umanità, ma è deleterio per il singolo: i milioni di vittime rientrano in questo muoversi della storia.
 
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