De Santis, Giuseppe - Riso amaro

Appassionante e complesso melodramma a sfondo sociale, dove la campagna vercellese è lo scenario di lotte personali e sociali. Spettacolo e tradizione sono fusi “ad arte” nella pellicola, che non ha nulla da invidiare ai prodotti cinematografici americani del tempo. Nominato all’Oscar nel 1951, per il Miglior soggetto, è dedicato alla semplicità delle mondine che con il loro sacrifici e le loro lotte raccontano temi come il duro lavoro, la lealtà, e l’amore per la terra. “Riso amaro” è un film di ribellione in cui le mondine, ricurve per tante ore nell’acqua, difendono i loro diritti di lavoratrici. Il film è condito con alcuni colpi di scena che tengono viva l’attenzione dello spettatore.

Trailer Riso amaro
http://www.mymovies.it/trailer/?id=20835
 

El_tipo

Surrealistic member
Ennesimo capolavoro del realismo, questo film è ambientato nelle risaie del nord Italia, dove viene a delinearsi la figura delle mondine. La storia è molto appassionante, scorrevole e originale se si pensa che il film è uscito nel lontano 1949. La regia è molto sofisticata, soprattutto se lo si paragona agli altri film di questa sempre più appassionante sfida cinematografica.
In conclusione bellissimo film, anche questo da vedere

PS: impossibile non innamorarsi di Silvana Mangano
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Film ambientato nelle risaie piemontesi, mi ha molto colpito soprattutto per le scene corali, per la sensualità e la presenza fisica di Silvana Mangano, per l'uso della musica e per l'intrecciarsi di denuncia sociale e storia d'amore.
Anche in questo film si vede un'Italia povera, dove le condizioni delle donne sono durissime e dove già emergono i temi che porteranno poi al boom economico, quali la migrazione, il desiderio di una vita più agiata, un ruolo diverso della donna nel mondo del lavoro, i miti americani. La musica poi ha un triplo ruolo, di colonna sonora quella classica, nelle scene corali quella popolare delle mondine, nei momenti di svago quella jazz. Rispetto ai registi e ai film precedenti potrei dire che è meno letterario di Visconti, meno documentaristico di Rossellini, meno poetico di De Sica ma forse più cinematografico, le inquadrature e le scene sono tutte molto accurate e tecnicamente ineccepibili. Meritatamente considerato un capolavoro del neorealismo.
 

Gian

New member
Bene Eisa, scrivo con piacere qualcosa su Riso amaro, anche se avete già detto tutto voi. Ora in realtà ho molto sonno quindi non riesco a pensare bene ad una critica, in ogni caso se hai/avete qualche curiosità potete chiedere e se posso risponderò.:wink:
L'unia cosa che mi viene in mente ora che non abbiate già scritto riguarda le inquadrature. Nel cinema e soprattutto nella televisione di oggi c'è l'abitudine di usare lenti monofocali, che mettono a fuoco solo una parte del campo, in questo modo il regista decide nettamente dove portare l'attenzione dello spettatore. In questo il neorealismo si differenzia nettamente, ed in particolare De Santis studia questo aspetto dando una nuova concezione di campo. Questo si può vedere nella scena iniziale di Riso amaro, dove troviamo moltissimi soggetti, moltissime azioni sia in primo piano che sullo sfondo, e in questo caso il regista decide in qualche modo di dare piena libertà allo spettatore di guardare quello che vuole. Lui curava molto gli sfondi, già quando fece l'aiuto regista in Ossessione il suo ruolo era proprio quello di lavorare sugli sfondi. e questo aspetto è presente in tutto il suo cinema. così come in Riso amaro.
:wink:
 
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