L'inglese è veloce, l'italiano ha troppo colore

Fabio

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Per imparare, informarsi e comunicare: inglese
Per il piacere di leggere: italiano
(non è una moltiplicazione)

La lingua più usata per molti campi della scienza, business e per comunicare nel mondo è l'inglese.

Moltissimi libri, specialmente di argomenti specifici sono solamente in lingua inglese. Leggere anche la lingua inglese permette di accedere a molte più informazioni. Lo conosco male e non riesco ad impararlo. Sto iniziando a leggerlo con scioltezza e sto trovando una infinità di libri interessanti sugli argomenti specifici di cui mi interesso.

La lingua inglese però è troppo sintetica. Questo per i libri di scienza e comunicazione è un vantaggio. Per un romanzo forse no.

Per i libri scritti per raccontare una storia, per il lettore che non cerca nozioni ma piacere di lettura l'inglese non è la lingua migliore. L'italiano permette un numero infinitamente maggiore di sfumature e colori. Con la lingua italiana puoi dire i concetti scritti in una pagina in lingua inglese in 5 pagine. I romanzi scritti in lingua italiana sono secondo me di più piacevole lettura.

Ora che inizio a leggere con piacere la lignua inglese posso accedere a dei libri di ottima qualità su argomenti di nicchia. Libri importanti ma su argomenti di nicchia non vengono tradotti in italiano.

Brevemente: leggere senza difficoltà la lingua inglese apre le porte verso una miniera di informazioni altrimenti interdette al lettore italiano. La lingua inglese però è meno Bella per scrivere i romanzi in quanto permette meno sfumature rispetto la lingua italiana.

Caro lettore, TU che ne pensi?
:)
 

vada

New member
Premetto che non ho una conoscienza così perfetta dell'inglese per riuscire a leggere un romanzo o meglio riuscirei anche a leggerlo ma avendo sempre in mano il vocabolario e comunque non conoscerei tanti modi di dire e giochi di parole che vengono usati. Però le poesie in inglese di poeti di lingua inglese le ho lette e le leggo e devo dire che nulla manca loro. Non trovo la lingua inglese povera per scrivere romanzi o poesie, inoltre la storia della letteratura ne è la prova.
 

reader

New member
Non so risponderti perché conosco l'inglese a livello di "poco più che sopravvivenza".

Ma vorrei approfittare di questo interessante topic per entrare in un dettaglio specifico:

ho letto da qualche parte, e ammetto di essere rimasto di stucco, che la lingua inglese è quella che ha un numero maggiore di vocaboli rispetto a tutte le altre lingue europee.
Ho pensato che con le (quasi) infinite combinazioni dei verbi frasali... ma sono tuttora dubbioso.

Cosa sapete a questo proposito?
 

swann

New member
ho letto da qualche parte, e ammetto di essere rimasto di stucco, che la lingua inglese è quella che ha un numero maggiore di vocaboli rispetto a tutte le altre lingue europee.
Ho pensato che con le (quasi) infinite combinazioni dei verbi frasali... ma sono tuttora dubbioso.

Cosa sapete a questo proposito?

E' vero, mi pare che l'inglese abbia 3 o 4 volte il numero di vocaboli della lingua italiana.
Secondo me oggi per "lingua inglese" si intende in realtà una lingua comune che permette di comunicare più o meno efficacemente con chiunque ma che non ha molto a che fare con la lingua di Shakespeare (ad esempio). In pratica è una lingua facile da parlare male. Ho letto che gli stessi madrelingua hanno un vocabolario alquanto limitato, per cui moltissimi termini sono caduti in disuso.
Poi essendo la seconda lingua più parlata al mondo è ricca di contaminazioni, nascono nuove parole ogni giorno...

Personalmente mi piace tantissimo
 

elena

aunt member
Il mio inglese è talmente arruginito che non mi consente più di leggere testi in questa lingua:anche con l'utilizzo costante di un vocabolario non riuscirei a cogliere la vera essenza di un romanzo p altra opera non prettamente tecinca.
Mi ha sopreso l'informazione sulla ricchezza dei vocaboli:avrei ipotizzato il contrario :boh: Sicuramente, come dice, Swann questa sensazione deriva dall'utilizzo generalizzato dell'inglese per comunicare e, vistola funzione per lo più pratica, si è perso sicuramente molto della bellezza di questa lingua.
Personalmente ho sempre preferito il francese: lo trovo molto più musicale e mi da l'idea che sia ancora una delle lingue più idonee ad esprimere la bellezza delle sfumature del mondo culturale.
 

lillo

Remember
Adoro la lingua inglese e proprio studiandola e per molti anni dovendola parlare ogni giorno ho scoperto la sua ricchezza; ma certamente non sapevo che fosse una lingua così piena di vocaboli. Ma del resto, a parte la sua struttura di origine sassone, è una lingua che ha subito tante influenze dal latino, al greco, all'arabo al hindi.
Credo che sia difficile che le sfumature di un racconto possano essere colte in una lingua imparata e questo forse può spiegare perchè un romanzo si apprezza completamente solo nella propria lingua.
 

annaluna

New member
Poter leggere ogni cosa in originale,

questo sarebbe uno dei tre desideri che esprimerei se avessi di fronte il genio della lampada,

soprattutto la poesia...
 

Fabio

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Gli stessi concetti sono esprimibili in italiano con 5 pagine con l'inglese 1. L'inglese permette di sintetizzare meglio, ha più vocaboli. Ma quando si tratta di scrivere o leggere per il puro piacere di farlo, probabilmente l'italiano offre più sfumature. In inglese, ma parlo da ignorantissimo, a me sembra che sia facile comprimere mentre in italiano mi sembra sia facile "espandere".
 

skunkie

New member
:wink: non sono d' accordo.....a parte che un libro ambientato in Italia e scritto da un italiano, preferisco leggelo in italiano, lo stesso dicasi per un libro in inglese.
Leggo entrambe le lingue allo stesso livello, quasi: a volte mi capita di cercare termini mai sentiti in inglese, proprio perche' non sono comuni nel parlato. Di sinonimi e sfumature letterarie ce ne sono in quantita', dipende appunto da cosa si legge.
Spesso chi legge abbastanza inglese, ma non troppo, puo' pensare a come scriverebbe una frase e la puo' scrivere diciamo in uno o due modi, sicuramente corretti come grammatica, ma poveri come lessico. Ci sono moltissime parole che a chi non e' di madrelingua non vengono neanche in mente. Fra gli autori con maggio vocabolario direi che ci sono vari classici inglesi della fine dell' ottocento e primi novecento.
Detto questo trovo entrambe le lingue belle, ognuna nel proprio contesto :wink:
 

Vladimir

New member
Io non credo che sia questione di lingua, ma piuttosto di scrittori e di stile. Chi ha un bel modo di scrivere, lo ha indipendentemente nella lingua in cui scrive. Per esempio: l'inglese di Wilde è una goduria da leggere. Il ritratto di Dorian Gray è immensamente più bello letto in lingua che in italiano; lo stesso dicasi per scrittori come Melville, Raymond Chandler o Poe con le sue poesia (in prosa è più deboluccio). Un esempio al contrario potrebbe essere Pirandello che, personalmente, trovo abbia uno stile pesantissimo benché scriva cose bellissime. Il russo di Dostoevskij è addirittura raccapricciante:OO. Lo stile di Angelo Maria Ripellino è funambolico e personalmente non ho mai letto niente di simile. Potrei andare avanti per ore. Come vedi non è la lingua, ma lo scrittore che fa la differenza.
 

skunkie

New member
condivido parecchio Vladimir....Pirandello mi e' piaciuto nonostante la pesantezza, quando l' ho letto al liceo (eh! :mrgreen:calcola che in quegli anni non mi regolavo a pesantezza di letture :wink:) sarei curiosa di leggerlo tradotto in inglese pero' :D

fra gli inglesi assolutamente meravigliosi in lingua originale, ma illeggibili in italiano: Samuel Taylor Coleridge, William wordsworth, William Blake, James Joyce...non mi viene in mente altro al momento :wink:
 

Alfredo_Colitto

scrittore
condivido parecchio Vladimir....
fra gli inglesi assolutamente meravigliosi in lingua originale, ma illeggibili in italiano: Samuel Taylor Coleridge, William wordsworth, William Blake, James Joyce...non mi viene in mente altro al momento :wink:

Quoto. io leggo molto in inglese e i colori li trovo anche lì. Gli inglesi sono sintetici e diretti, noi indiretti e ed esteti, e in entrambe le lingue c'è una personalità, che forse non ha senso paragonare ad altre personalità. Ognuna è a sé.
 
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