Yoshimoto, Banana - Ricordi di un vicolo cieco

Blueberry

Chocoholic Libridinosa
"Cinque racconti per cinque personaggi che, in seguito a eventi improvvisi e dolorosi, si interrogano sul significato della propria vita e sulla possibilità di essere felici. Nel primo racconto, due compagni di università, Setsuko e Iwakura, sono legati da un'intensa amicizia destinata a trasformarsi in un amore profondo. Il secondo racconto, parla di un tentativo di avvelenamento ai danni di Matsuoka, una ragazza che lavora in una casa editrice. Matsuoka rimette in discussione il legame con le persone che credeva di amare e decide di tornare per un po' di tempo nel paese natale dove, grazie alla quiete e alle attenzioni della nonna, recupera la fiducia in se stessa e nei rapporti umani. Il terzo racconto è una tragica storia di amicizia tra bambini. Mitsuyo, una scrittrice affermata, ricorda il suo rapporto con Makoto, un amico d'infanzia con il quale trascorreva tutti i pomeriggi dopo la scuola. Il quarto racconto narra le vicende di una ragazza ingenua che nonostante le avversità riesce a vivere in armonia con se stessa, sempre accompagnata e protetta da uno sguardo soprannaturale. L'ultimo racconto, che dà il titolo al libro, ha come protagonista Mimi, una ragazza che scopre il tradimento del fidanzato. Decide allora di cambiare città per cercare di dimenticarlo e incontra Nishiyama, la felicità: un piatto di riso al curry buonissimo fatto mescolando per caso alcuni ingredienti avanzati, tragicamente impossibile da ripetere una seconda volta con lo stesso, identico sapore."

Avevo voglia di una lettura leggera e questi 5 racconti di Yoshimoto han colto proprio nel segno. Mi sono piaciuti, in particolar modo “La luce che c’è dentro le persone” e “Ricordi di un vicolo cieco”. Ormai ho capito che questa autrice la devo assaporare con il tempo, i suoi libri non vanno letti uno dietro l’altro, non si gusterebbe il suo stile. Questi racconti, che hanno tutti una base di tristezza e malinconia, han però come comun denominatore il rapporto dell’amicizia e dell’affetto che ti possono dare le persone, che siano queste parenti amici consolidati o semplici persone che per un breve periodo ci regalano qualcosa di importante per il nostro animo. Quanto è importante nella vita sapere di non essere mai soli? Dalle scelte più semplici a quelle che daranno uno scopo per vivere. Io senza amici e senza scambio di emozioni non mi sentirei parte del mondo.
 

Sandy

New member
Mi dispiace dirlo....ma il libro per me è stato veramente noioso......:boh:niente di particolare.......:confused:
 

qweedy

Well-known member
Ho letto il racconto "Vicolo cieco" e inaspettatamente (non amo particolarmente questa scrittrice) mi è piaciuto molto.

Smarrite in un “Fukurokoji”, il vicolo cieco che è il nome del locale di Nishiyama e dà il titolo alla raccolta e all’omonimo racconto,
le anime dei giovani protagonisti si perdono in una strada senza uscita per poi ritrovarsi, magari dopo una delusione amorosa o un evento traumatico. Viene evidenziata l’importanza dei legami, anche solo una conoscenza del tutto casuale può risvegliare dal torpore chi sta soffrendo. La protagonista, Mimi, finisce per essere ingannata dal fidanzato che sparisce all’improvviso e stenta a crederlo o ad accorgersene a causa della sua troppa ingenuità. Ma è dalle crepe di quel precedente rapporto che entra la luce: ancora destabilizzata dalla fine del suo grande amore, Mimi va a vivere a casa dello zio e fa una conoscenza che cambierà per sempre la sua percezione delle cose e di sé stessa.

Banana Yoshimoto riflette sulla capacità dell’essere umano di rigenerarsi attraverso il dolore. “(…) Non avevo idea che invece guarire è un lavoro lentissimo, come staccare uno alla volta dei veli di carta sottilissima, fatto di miglioramenti e ricadute”.
Riesce così a far affiorare la poesia delle piccole cose, quella nascosta in un brodo di miso preparato con cura e amore.
“(…) nel rileggerlo riaffiorano in me vividi i momenti più difficili della mia vita”.
 
Alto