non so se sono fusa dal troppo studio e mi metto a sparare cavolate.. ma pensavo.. che quando si è molto felici, quando tutto -o quasi- nella nostra vita ci va bene, non si è così ispirati come quando si soffre.
quando si è felici è come se il cervello si svuotasse, di colpo, per respirare.
il dolore soffoca, ci riempie i polmoni di aria viziate, ci occlude il respiro, così per liberarci, dobbiamo trovare un modo alternativo: e usiamo l'arte.
certo, non è che la fantasia, l'immaginazione, o la capacità di scrivere bene spariscano di colpo, ma -almeno per quanto mi riguarda- credo che il dolore, il disagio, la sofferenza siano sempre stati e siano tuttora un modo per approfondire al meglio ciò che sentiamo.. cosa di cui forse non sentiamo l'esigenza se stiamo bene con noi stessi e con gli altri.
quando stiamo bene, quando nessuna preoccupazione ci sfiora, nè alcuna angoscia ci opprime, siamo in grando di essere altrettanto profondi?
e la cosa buffa è che il mio libro io l'ho scritto in un momento in cui effettivamente non avevo grandi problemi personali.
o forse si soffre sempre, ma non sempre consciamente.
Forse, per ritrovare l'arte, basterebbe scavare un poco più a fondo.
non lo so.
sto cominciando a perdere il filo dei miei pensieri.
non so se sono riuscita a farvi capire ciò che intendo.. nel caso.. che ne pensate di questi folli pensieri notturni?
quando si è felici è come se il cervello si svuotasse, di colpo, per respirare.
il dolore soffoca, ci riempie i polmoni di aria viziate, ci occlude il respiro, così per liberarci, dobbiamo trovare un modo alternativo: e usiamo l'arte.
certo, non è che la fantasia, l'immaginazione, o la capacità di scrivere bene spariscano di colpo, ma -almeno per quanto mi riguarda- credo che il dolore, il disagio, la sofferenza siano sempre stati e siano tuttora un modo per approfondire al meglio ciò che sentiamo.. cosa di cui forse non sentiamo l'esigenza se stiamo bene con noi stessi e con gli altri.
quando stiamo bene, quando nessuna preoccupazione ci sfiora, nè alcuna angoscia ci opprime, siamo in grando di essere altrettanto profondi?
e la cosa buffa è che il mio libro io l'ho scritto in un momento in cui effettivamente non avevo grandi problemi personali.
o forse si soffre sempre, ma non sempre consciamente.
Forse, per ritrovare l'arte, basterebbe scavare un poco più a fondo.
non lo so.
sto cominciando a perdere il filo dei miei pensieri.
non so se sono riuscita a farvi capire ciò che intendo.. nel caso.. che ne pensate di questi folli pensieri notturni?