risus
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Il romanzo si ispira ad un episodio della cronaca siciliana di fine '800 riportato da Raimondo Franchetti nel saggio "Politica e mafia in Sicilia".
Protagonista è il ragionier Bovara, siciliano trasferitosi in Liguria da bambino.
Corruzione, morti sospette, omertà mafiosa, tasse evase e contestate dal popolo (la famosa tassa sul macinato, per esempio) costituiscono lo scenario dell'isola di quell'epoca... ed è qui che è chiamato a muoversi Bovara,
siciliano ma ormai genovese d'adozione, nominato Ispettore a Montelusa.
C'è un morto ammazzato, la vittima in punto di morte rivela l'identità dell'assassino al suo primo soccorritore, l'Ispettore Bovara, ancora ignaro di quello che gli capiterà.
Sarà lui stesso, incorruttibile, inflessibile uomo di legge, ligio al dovere fino a quel momento, ad essere accusato dell'omicidio... e quando
tutto sembra portare ad una inevitabile condanna, ecco che
l'Ispettore gioca la sua "mossa del cavallo" per tirarsi fuori dalla trappola in cui è caduto...
Sono un "camilleriano" e adoro soprattutto i suoi romanzi storici...
prendendo spunto da fatti realmente accaduti, Camilleri sforna delle storie spassose, squisite come questa... ne vien fuori un romanzo storico-politico che ha tutta l'aria di essere una tragedia-farsa molto divertente, molto arguta... durante la lettura di questo "giallo storico" nasce istintiva
una riflessione sulla realtà, quella di allora ma anche quella odierna,
spesso manipolata tanto da rendere difficile l'accertamento della verità
e arrivare a situazioni paradossali.
"Nella Mossa del cavallo metto l'accento sul rovesciamento dei ruoli (il testimone che viene fatto passare per colpevole); insisto su un gioco delle parti che mi sembra essere sempre più consueto nell'Italia d'oggi." (Andrea Camilleri)
Protagonista è il ragionier Bovara, siciliano trasferitosi in Liguria da bambino.
Corruzione, morti sospette, omertà mafiosa, tasse evase e contestate dal popolo (la famosa tassa sul macinato, per esempio) costituiscono lo scenario dell'isola di quell'epoca... ed è qui che è chiamato a muoversi Bovara,
siciliano ma ormai genovese d'adozione, nominato Ispettore a Montelusa.
C'è un morto ammazzato, la vittima in punto di morte rivela l'identità dell'assassino al suo primo soccorritore, l'Ispettore Bovara, ancora ignaro di quello che gli capiterà.
Sarà lui stesso, incorruttibile, inflessibile uomo di legge, ligio al dovere fino a quel momento, ad essere accusato dell'omicidio... e quando
tutto sembra portare ad una inevitabile condanna, ecco che
l'Ispettore gioca la sua "mossa del cavallo" per tirarsi fuori dalla trappola in cui è caduto...
Sono un "camilleriano" e adoro soprattutto i suoi romanzi storici...
prendendo spunto da fatti realmente accaduti, Camilleri sforna delle storie spassose, squisite come questa... ne vien fuori un romanzo storico-politico che ha tutta l'aria di essere una tragedia-farsa molto divertente, molto arguta... durante la lettura di questo "giallo storico" nasce istintiva
una riflessione sulla realtà, quella di allora ma anche quella odierna,
spesso manipolata tanto da rendere difficile l'accertamento della verità
e arrivare a situazioni paradossali.
"Nella Mossa del cavallo metto l'accento sul rovesciamento dei ruoli (il testimone che viene fatto passare per colpevole); insisto su un gioco delle parti che mi sembra essere sempre più consueto nell'Italia d'oggi." (Andrea Camilleri)