De Sica, Vittorio - Umberto D

Lauretta

Moderator
Un mite, silenzioso pensionato, ridotto a non essere più (economicamente) in grado di sopravvivere, rifiuta la tentazione del suicidio per non abbandonare il proprio cane.

Attori principali:

Carlo Battisti: Umberto Domenico Ferrari
Maria Pia Casilio: Maria, la servetta
Lina Gennari: Antonia, la padrona di casa
Alberto Albani Barbieri: amico di Antonia

Premi:

Miglior film al Festival di Punta del Este
Miglior film straniero per i critici di New York (1955)

Un film che non lascia indifferenti. Uno dei capolavori del cinema neorealista..lascia una vena di tristezza incredibile. Il film non dura molto, ma è un continuo decadere sempre di più nella miseria, nella tristezza del protagonista. Terribile la scena in cui Umberto cerca, ma non riesce, a allungare la mano per chiedere la carità. Il sentimento di solitudine dovuto alla quasi nulla disponibilità economica e alla mancanza di amicizie profonde, fa di questo film un capolavoro drammatico. Anche il finale è assolutamente ambiguo..non si sa che fine farà il protagonista.
Spero che qualcun'altro lo abbia visto..
 

Masetto

New member
Uno dei capolavori del cinema neorealista.. lascia una vena di tristezza incredibile. Terribile la scena in cui Umberto cerca, ma non riesce, a allungare la mano per chiedere la carità. Il sentimento di solitudine dovuto alla quasi nulla disponibilità economica e alla mancanza di amicizie profonde, fa di questo film un capolavoro drammatico.
Quoto.
E' un film di forte denuncia sociale (il protagonista, pur avendo lavorato onestamente tutta la vita, ha una pensione da fame!) e che non indulge mai al sentimentalismo.
A me è piaciuto soprattutto il finale, quando in Umberto si alternano, con notevole realismo psicologico secondo me, prima un impulso autodistruttivo e poi un ritorno, bellissimo nella sua naturalezza, all'affetto per il suo cane (che per lui è tornare ad amare in qualche modo il mondo), che tuttavia porta solo un barlume di speranza per il loro futuro.
Nel complesso però la psicologia di Umberto è poco approfondita (un limite quasi intrinseco del Neorealismo): non ci viene mostrato come mai quest'uomo è così egoista, solitario, pochissimo incline agli affetti (eccetto che per il cane). Questo gli toglie "universalità" secondo me, ne fa più un "tipo" che una persona vera e propria...
 

Roberto53

Roberto53
Visto qualche mese fà sulla 7: Molto bello, "toccante", bravi tutti.. regista e attori.....una cosa mi ha colpito: l'avere rappresentato in modo così veritiero così " realistico" , l'indifferenza con cui, quelli che prima erano( tu pensavi...) amici, pur potendo fare qualcosa per aiutare il sig.D.( e apparentemente senza doversi sforzare più di tanto ) fanno finta di non capire le sue richieste di aiuto e ...se ne vanno......questo film neorealista tra i vari messaggi che invia c'è: ricorda tu hai forse tanti "conoscenti"...ma i veri amici....
quindi una visione pessimistica della vita e dei rapporti sociali.....
 

Alfredo_Colitto

scrittore
Bello, anche a me è piaciuto molto. Per me la scelta di non mostrare come mai il signor Umberto è diventato così, di non farci conoscere il suo passato, in un film è vincente. Se Umberto D fosse stato un romanzo, sarei stato d'accordo con Masetto.
 

darida

Well-known member
Piaciuto anche a me,certo non siamo nel filone cinema d'evasione, la tristezza che ti butta addosso guardandolo non è di immediato smaltimento, fa pensare...
 

Lauretta

Moderator
oh ma pensavo di esser l'unica ad aver visto questo film...e invece che successone..sono porprio contenta!!!! pensate che quasi quasi non volevo postarlo!!!!!
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Uno dei film mitici del nostro cinema e del grande De Sica.

Un film che commuove e indigna sia per la situazione personale del protagonista sia per come la dignità delle persone venga calpestata senza che nessuno faccia niente per impedire la discesa agli inferi di un pensionato statale sull'orlo del suicidio, che cercherà di lottare fino in fondo per sopravvivere, unici affetti un bastardino e una servetta, tutto il resto è ostile, indifferente, assente.
Grande film.
 
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El_tipo

Surrealistic member
film molto bello ed emotivo...tuttavia non me la sento di giudicarlo tra i capolavori del neorealismo.
Sa un po già di già visto...in me ha suscitato le stesse emozioni di ladri di biciclette, una tristezza tenera e senza speranza. A pensarci bene di ladri di biciclette ha anche qualcosaltro, sembra ricalcarne un po lo schema: la triade vecchio - pensionato - cane ha lo stesso aspetto di uomo - precario - bambino, pur non avendone lo stesso impatto.
 

Ondine

Logopedista nei sogni
Il film si apre con la manifestazione di pensionati che chiedono una pensione più equa, dopodiché la macchina da presa segue i movimenti del protagonista e del suo tenero cagnolino Flik, il rapporto tra l'uomo e il suo fedele amico è commovente, i primi piani di Umberto e di Flik non hanno bisogno di parole. C'è tutta la poesia di De Sica che ha dedicato questo film a suo padre Umberto. Il finale rimane aperto su una condizione sociale attualissima.
 
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