La pensione Eva è un romanzo "semi-autobiografico" di Andrea Camilleri. Lo scrittore siciliano lascia da parte le indagini di Montalbano per dedicarsi ad una scrittura più leggera e con degli aspetti amari, crudi di un periodo che sicuramente ha lasciato il segno a chi lo ha vissuto.
Sono gli anni della seconda guerra Mondiale e a Vigata, c'è una casa d'appuntamenti chiamata appunto Pensione Eva. Nenè il protagonista del romanzo ha otto anni ed è incuriosito dal poco movimento intorno a quel piccolo albergo. Ma non è solamente una casa chiusa la pensione Eva, è anche un ritrovo per persone che ormai non hanno più niente da raccontare o che ne hanno troppo. Un posto dove possono accadere miracoli, dove sembra che tutto possa passare e non intaccare minimamente le mura della pensione. Un posto quasi "sacro" come anche Nenè riuscirà poi a scoprire. Una storia alle volte toccante, alle volte soft-erotica, alle volte divertente come tutti i romanzi di Camilleri.
Nenè con i suoi due amici Jacolino e Ciccio vivranno la loro infanzia e adolescenza sempre girando intorno e dentro la pensione, amici per la pelle si racconteranno vicende ed emozioni provate andando con la loro prima donna, si confesseranno davanti alla paura dei bombardamenti, si ritroveranno dopo essersi persi per pochi giorni. Si ricorderanno delle persone che sono scomparse e poi davanti alle macerie della loro infanzia si metteranno seduti e si accenderanno la loro prima sigaretta.
Camilleri colpisce ancora e come ogni volta mi lascia sempre a bocca aperta, per la semplicità con qui riesce a farmi immaginare le scene, per come descrive i luoghi sembra sempre di esserci dentro. E' un dato di fatto che ogni romanzo di Camilleri riesca a leggerlo in pochi giorni.
Sono gli anni della seconda guerra Mondiale e a Vigata, c'è una casa d'appuntamenti chiamata appunto Pensione Eva. Nenè il protagonista del romanzo ha otto anni ed è incuriosito dal poco movimento intorno a quel piccolo albergo. Ma non è solamente una casa chiusa la pensione Eva, è anche un ritrovo per persone che ormai non hanno più niente da raccontare o che ne hanno troppo. Un posto dove possono accadere miracoli, dove sembra che tutto possa passare e non intaccare minimamente le mura della pensione. Un posto quasi "sacro" come anche Nenè riuscirà poi a scoprire. Una storia alle volte toccante, alle volte soft-erotica, alle volte divertente come tutti i romanzi di Camilleri.
Nenè con i suoi due amici Jacolino e Ciccio vivranno la loro infanzia e adolescenza sempre girando intorno e dentro la pensione, amici per la pelle si racconteranno vicende ed emozioni provate andando con la loro prima donna, si confesseranno davanti alla paura dei bombardamenti, si ritroveranno dopo essersi persi per pochi giorni. Si ricorderanno delle persone che sono scomparse e poi davanti alle macerie della loro infanzia si metteranno seduti e si accenderanno la loro prima sigaretta.
Camilleri colpisce ancora e come ogni volta mi lascia sempre a bocca aperta, per la semplicità con qui riesce a farmi immaginare le scene, per come descrive i luoghi sembra sempre di esserci dentro. E' un dato di fatto che ogni romanzo di Camilleri riesca a leggerlo in pochi giorni.
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