Boyne, John - Il bambino con il pigiama a righe

Blueberry

Chocoholic Libridinosa
"Leggere questo libro significa fare un viaggio. Prendere per mano, o meglio farsi prendere per mano da Bruno, un bambino di nove anni, e cominciare a camminare. Presto o tardi si arriverà davanti a un recinto. Uno di quei recinti che esistono in tutto il mondo, uno di quelli che ci si augura di non dover mai varcare. Siamo nel 1942 e il padre di Bruno è il comandante di un campo di sterminio. Non sarà dunque difficile comprendere che cosa sia questo recinto di rete metallica, oltre il quale si vede una costruzione in mattoni rossi sormontata da un altissimo camino. Ma sarà amaro e doloroso, com'è doloroso e necessario accompagnare Bruno fino a quel recinto, fino alla sua amicizia con Shmuel, un bambino polacco che sta dall'altro lato della rete, nel recinto, prigioniero. John Boyne ci consegna una storia che dimostra meglio di qualsiasi spiegazione teorica come in una guerra tutti sono vittime, e tra loro quelli a cui viene sempre negata la parola sono proprio i bambini."

Iniziato questa mattina, i primi due capitoli sono scorrevoli, già mi immagino questo bimbo di nove anni...
 

Blueberry

Chocoholic Libridinosa
no no Blue...continua pure qui tranquillamente!!!!

:? :? no ma Lauretta... io intendevo magari se intanto che avete organizzato anche la "piccola cineteca" magari nel thread relativo al film ci fosse un "collegamento" che indirizzasse al libro (e viceversa). Sarebbe utile no?
Spero di essermi stata spiegata. :wink:
 

Lauretta

Moderator
:? :? no ma Lauretta... io intendevo magari se intanto che avete organizzato anche la "piccola cineteca" magari nel thread relativo al film ci fosse un "collegamento" che indirizzasse al libro (e viceversa). Sarebbe utile no?
Spero di essermi stata spiegata. :wink:

ok ora si..beh nella piccola cineteca o nella piccola biblioteca si può dare riferimento al film o al libro se si vuole fare un confronto!!! ma è indifferente dove farlo! per quanto riguarda invece il link diretto che da libro si linka film e viceversa non ci abbiamo ancora pensato!
 

Blueberry

Chocoholic Libridinosa
ok ora si..beh nella piccola cineteca o nella piccola biblioteca si può dare riferimento al film o al libro se si vuole fare un confronto!!! ma è indifferente dove farlo! per quanto riguarda invece il link diretto che da libro si linka film e viceversa non ci abbiamo ancora pensato!

Da suggerire al grande capo allora.... :wink:
 

Blueberry

Chocoholic Libridinosa
“Bruno sgranò gli occhi e spalancò la bocca in una grossa O”.
Questa è l’immagine iniziale con cui impariamo a conoscere il piccolo Bruno e che ci accompagnerà per tutto il libro. Ed è l’immagine che intravedo ora, con gli occhi pieni di lacrime.Viene spontaneo quasi associarlo al bambino de La Vita è bella, a quella “beata” innocenza che solo i bambini hanno, nella loro pura spontaneità e non conoscenza dei fatti della vita.E così è anche il piccolo amico aldilà del reticolato. Forse.
Due bambini uguali e diversi nello stesso tempo, con una cosa in comune. No due.
La scrittura è semplice, perfetta perché narrata dal punto di vista di un bambino di 9 anni. Ironici i commenti verso la sorella “Caso Disperato”. O i giudizi nei confronti del Tenente Kotler. Mi fa riflettere il comportamento della madre e della nonna, evidentemente non del tutto in linea con le ideologie dell’epoca.
Un bel libro, che evoca una storia che tutti dovrebbero conoscere, per non ripeterla mai più.
 

legionofdoom

New member
Bella storia di un'amicizia vera tra due bambini di 9-10 anni sullo sfondo della guerra e dei campi di concentramento nazisti visti con gli occhi di un bambino. Il finale è stato triste ma forse un po' prevedibile.
 

Sibyl_Vane

Fairy Member

Riprendo anche qui quanto ho scritto a proposito del film, che ho visto per caso in televisione, poco fa.
Davvero bello, molto molto triste...
Avrei voluto leggere il libro prima di vedere il film, perchè di solito è così che faccio, ma gli eventi mi hanno portato a fare il contrario, questa volta. Non so se leggerò anche il romanzo, anche se immagino sarà bellissimo... ma sono particolarmente sensibile a queste cose e, per il momento, credo mi sia bastato così...
Comunque, film consigliatissimo!
 

moroelisa

New member
Fuori dal coro probabilmente, ma il libro non mi ha entusiasmato. A parte l'argomento che non può lasciare insensibili non ci ho trovato nient'altro di bello e/o interessante; soprattutto il modo in cui è scritto non mi ha colpito particolarmente. Mi ha lasciato addosso la sensazione che abbia quasi sminuito l'accaduto, il contesto ecc.
 

°Siobhan°

°LA STREGA°
Mi è piaciuto il libro... non ho ancora visto il film... forse...forse avrei scritto qualche pagina in più... però lo consiglio :wink:
 

skitty

Cat Member
Questo libro mi è piaciuto moltissimo... La sua peculiarità è proprio la narrazione con le parole ed i punti di vista di un bambino... Non ho percepito sminuiti i terribili fatti storici, anzi sono stati presentati come li possono aver visti i bimbi: inconcepibili ed inspiegabili. Questa innocenza nel vedere i fatti, è semmai ancora più sconvolgente di una narrazione di particolari dolorosi che troviamo in altri libri.
 

silviadellinter

New member
Ho visto prima il film purtroppo (non nel senso che il film sia brutto anzi, ma perché preferisco sempre fare il contrario)...
Che dire, contrariamente a quello che mi aspettavo visto che sapevo già come sarebbe finito, qual era l'ambientazione ecc ecc, ho letto tutto il libro (in qualche ora) passando a una modalità Silvia_estraneaalmondo e quando l'ho finito ho pensato, ho pensato davvero.
Studiando storia all'università ho incontrato davvero persone che vedono ancora l'Olocausto come una soluzione realisticamente applicabile ai giorni nostri ad altre tipologie di persone, ed è una cosa che mi sconvolge davvero.
Scusate l'OT, ho scritto questa riflessione perché era partita anche dalla lettura di questo libro.
 

mame

The Fool on the Hill
Un libro molto bello. Per le mie tempistiche, praticamente divorato. Avevo già visto il film e ho faticato a mantenermi obiettiva nell’osservare la costruzione del dramma finale. Oltre tutto, a mia memoria, il finale nel film è molto più melodrammatico. Ricordo l’urlo straziante della mamma, mentre nel libro resta una situazione sospesa, di una comprensione quasi soffocata e un dolore quasi rimandato a notizie certe. È stato costruito molto bene il punto di vista dei bambini, Bruno e Shmuel, che non si rendono mai veramente conto di ciò che sta accadendo loro intorno. Vedono la stranezza delle cose, il recinto per Bruno e la scomparsa del padre per Shmuel, ma non arrivano mai a capire fino in fondo. Come difficilmente i bambini riescono a capire fino in fondo le situazioni incomprensibili create dagli adulti.
Solo due cose mi sono rimaste un po’ dubbie: il gioco di parole tra Fury e Führer e tra Out-With e Auschwitz. In teoria il bambino parla in tedesco, per cui si fatica a trovare credibile un malinteso tra una pronuncia tedesca riportata in inglese. E poi mi torna strano che nell’infinita minuziosità e pignoleria dei nazisti, non venisse redatta una lista dettagliata delle persone portate quel tal giorno nella camera a gas con relativo appello, tanto più che il libro si conclude nel 1943, quando non era ancora iniziato lo sterminio disordinato che aveva spinto i nazisti all’affrettato annientamento di persone e all’occultamento dei cadaveri per l’avanzata degli alleati. Ma come scrive l’autore stesso, questa è una favola. Come lettrice devo prescindere dalle precisazioni storiche.
Consigliato.
 
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