Reale o Surreale?

Reale o Surreale?


  • Votanti
    9

Dory

Reef Member
C'è una questione che dai tempi del liceo mi arrovella il cervello e in certi periodi particolari della mia vita torna a tormentarmi:
perché leggere racconti inventati realistici quando la realtà è già abbastanza dura?
Non è meglio leggere storie inverosimili (non parlo di fantascienza o fantasy) che magari nascondono temi e problematiche reali, ma ne parlano utilizzando un linguaggio e dei personaggi molto coloriti e surreali (come la saga dei Malaussene di Pennac, tanto per citarne uno).

Con questo non voglio dire che i primi non mi piacciano...

Per ora mi fermo qui e non approfondisco come la penso in merito, la questione è complessa e non voglio scrivere un trattato :wink:

Aspetto i vostri commenti :?
 

oea

New member
E come faccio a votare?
Adoro sia il "realista" Carver che il "surreale" Borges :?
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Ho votato reale anche se non disdegno il surreale, quando un libro è ben scritto è ben scritto e mi piace leggerlo, qualsiasi cosa parli.
Detto questo preferisco storie che assomigliano alla realtà perchè mi piace conoscere tutti gli aspetti della vita, anche quelli a me lontani o differenti.
 

isola74

Lonely member
Reale senza dubbio.......
Anche se mi piace Pennac, ma preferisco sempre storie in cui possa immedesimarmi, o quanto meno storie che posso capire e "sentire"
 

elena

aunt member
Anche io ho votato "reale"......ma con non poche perplessità.
Ci sono autori che riescono a catturarmi nel mondo surreale, dandomi diversi spunti di riflessione e di analisi interpretativa.....e proprio questa ricerca di penetrare all'interno dei fatti narrati per tentare di trovarne una plausibile chiave di lettura........ è per me molto intrigante.
Tuttavia con il reale riesco a stabilire un più immediato rapporto empatico, anche quando la lettura è più impegnativa.
Ovviamente tutto dipende dalla profondità e qualità del libro :D
 

Vladimir

New member
Trovo che il surreale sia tremenedamente più raffinato e feroce del reale. Essere credibili sconfinando nell'irrealtà è molto più difficile che scrivere un libro, sebbene ben scritto, che racconta una storia reale. Il surreale, inoltre, fornisce una serie di strumenti come il grottesco, la buffonata, l'esagerazione, che l'estetica realista in quanto tale rifiuta a prescindere. Come sosteneva Poe in un saggio l'importante non è dipingere una cosa com'è nella realtà, ma far si che quando la si dipinge sembri reale. Pensate a libri come Gargantua e Pantagruele o Il Maestro e Margherita o i racconti della saga di Marcovaldo. Sono tutti surreali (Bulgakov addirittura sconfina nel fantastico), eppure contengono sfondi, tematiche ed episodi che racconto fin troppo duramente la realtà che questi scrittori si trovavano ad affrontare.
 
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