Bassani, Giorgio - Il giardino dei Finzi Contini

Dorylis

Fantastic Member
Alla vigilia delle persecuzioni razziali contro gli ebrei un gruppo di giovani si riunisce nel giardino della villa ferrarese della famiglia Finzi-Contini. Qui fiorisce il delicato, effimero amore di Giorgio per Micol. Un nostalgico, appassionato ricordo della giovinezza alle soglie del conflitto mondiale.

E' un libro di una bellezza e delicatezza unica, adatto a coloro che non hanno la necessità di leggere una storia dal ritmo martellante e ossessivo. L'atmosfera del giardino come unico luogo di pace in un' Italia devastata dal fascismo si configura come il teatro dei ricordi del giovane protagonista che vive un intenso rapporto con Micòl, ragazza ebrea di condizione sociale superiore. Indimenticabili i personaggi! Da leggere.. 5/5
 

Masetto

New member
<< All’affievolirsi della tensione civile [ben altrimenti viva nelle precedenti Storie Ferraresi], subentrano qui il compiaciuto abbandono all’elegia, il lamento sulla condizione umana e sul paradiso perduto dell’innocente puerizia o della fiduciosa giovinezza, l’ostinato, torturante e pur gradito scavo nel passato. E così la vita della comunità ebraica di Ferrara, i sogni giovanili, l’amore del protagonista-narratore per Micol Finzi-Contini (personificazione di un inattingibile e suggestivo eterno femminino), lo stesso giardino che assurge a simbolo di paradiso perduto, la vita dignitosa e schiva dei Finzi-Contini, sono narrati con la dolente consapevolezza del dopo, del loro “finire all’apparir del vero”: e tutto il romanzo diventa una meditazione sulla inesorabile legge di distruzione e di morte che domina nel destino degli uomini. […] Che all’interno della sua ideologia e della sua poetica Bassani ci abbia dato con questo romanzo una raffinata e commossa elegia dell’umano vivere, nessuno – crediamo – può mettere in dubbio; ma è altrettanto vero che il successo del romanzo segnava il ritorno [dopo il Neorealismo] a una narrativa che si rifugiava nei conflitti interiori e nella raffinata malinconia delle anime belle. >>
Da S. Guglielmino, Guida al Novecento.

Pur nei suoi limiti, è un romanzo scritto molto bene; è coinvolgente l’atmosfera malinconica, i personaggi sono ben costruiti e la trama non annoia :)
 

RosaT.

Leghorn Member
Questo libro pur essendo piacevole da leggere, è uno di quelli che mi è piacuito meno sull'argomento delle leggi raziali, forse perchè troppo lento ed il personaggio protagonista non è così incisivo come mi aspettavo che fosse.
Comunque cerdo che non debba mancare nella libreria di ogniuno di noi.
 

swann

New member
A me è piaciuto moltissimo come "romanzo di formazione". Il dialogo finale tra il protagonista e il padre è stupendo, così come anche la passeggiata notturna rivelatrice...
 

pigreco

Mathematician Member
In questo libro non c'è una virgola di più e una virgola di meno. Scorrevole, delicato, ben scritto. Quel che di più vicino c'è alla poetica di Pavese.
 

Ugly Betty

Scimmia ballerina
Questo libro è STUPENDO! L'atmosfera del giardino è davvero magica. Dovete assolutamente leggerlo! :wink:
5/5 (con lode :mrgreen:)
 

nitina

New member
Devo leggerlo per la mia sfida letteraria...
qualche commento mi ha spaventato. Spero non sia pesante come qualcuno di voi dice... :W
 

Des Esseintes

Balivo di Averoigne
Devo leggerlo per la mia sfida letteraria...
qualche commento mi ha spaventato. Spero non sia pesante come qualcuno di voi dice... :W

Macchè, leggero come una brezza primaverile, con una storia ed una protagonista, Micol, che ricorderai tutta la vita.. Questi sono esattamente i libri che chiunque dovrebbe leggere o aver letto :) :D
 

nitina

New member
Il giardino dei Finzi Contini è narrato da un io narante che tenderei ad associare allo stesso Bassani. Un ebreo medio borghese della Ferrara della fine degli anni trenta. E’ un personaggio timido ed impacciato con l’amore per la letteratura e un’attrazione per la famiglia dei Finzi-Contini, nello specifico per Micol, la figlia minore.
Il romanzo fa diversi salti temporali, iniziando con l’io narrante che racconta di una gita al cimitero di Cerveteri. Evento che gli fa tornare alla mente il cimitero israelitico di Ferrara, in paricolare la tomba dei Finzi-Contini.
Le vicende sono incentrate sulla vita del protagonista durante gli anni del liceo e in seguito dell’università in una Bologna ben poco vissuta, che ruota attorno a questa ricchissima famiglia alto borghese della comunità israelitica ferrarese, composta dal prof Ermanno, dalla moglie Olga, dalla vecchia signora Regina, da Micol e Alberto coetanei del protagonista e suoi compagni di scuola.
I Finzi Contini escono da un isolamento iniziale offrendo il loro giardino per le partite di tennis dei giovani studenti amici dei loro figli, quando al club di tennis Eleonora d’Este viene vietato l’ingresso agli ebrei in seguito all’emanazione delle leggi razziali nel 1938.
Il protagonista inizia a stringere un rapporto un po’ più che d’amicizia con Micol, finisce per innamorarsene, pensando di essere ricambiato. In realtà Micol non contraccambia e fugge a Venezia dove si laurea al Ca’ Foscari col massimo dei voti.

E’ un romanzo che comunica la tragedia della discrimiazione ebraica in un modo diverso da tutti gli altri romanzi che ho letto a riguardo.
E’ un romanzo d’amore e d’amicizia, che non trascura l’aspetto della famiglia. L’importanza di avere accanto persone che ti conoscono per quello che realmente sei. Troviamo anche la tragedia della malattia di Alberto, che muore giovanissimo per un linfogranuloma; senza dimenticare l’analisi che Bassani fa del rapporto padre-figlio nel caso del protagonista e del rapporto tra il Prof Ermanno e la figlia Micol.
Sono rimasta affascinata anche dal modo che l’autore ha di descrivere la città. Mi è venuta proprio voglia di rivedere Ferrara, fra l’altro in questi giorni in cui l’Emilia è devastata dalle scosse di questo terremoto così inaspettato per quelle zone.
Sono contenta di averlo letto, perché mi ha insegnato che a volte non si deve lasciare andare il treno, che bisogna tentare di prenderlo anche quando è in corsa. Mi ha insegnato che i veri affetti sono quelli che non ti abbandonano quando ti allontani per poi tornare, sono quello che trovi lì ad aspettarti.
Mi ha insegnato a cercare a fondo tra le righe.
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Ho visto il film,ma non sono ancora riuscita a leggere il romanzo.
Lo farò sicuramente (anche se non subito),mi avete fatto venire voglia :wink:.
 

Holly Golightly

New member
L'ho divorato negli ultimi tre giorni e ancora non mi sento di dare un giudizio definito.
Sul piano "pubblico" mi è parso ben chiaro cosa volesse dire, la passività degli ebrei, il loro sottovalutare quel che stava accadendo in quegli anni. Sembra chiaro...
E' proprio sul piano "privato" che sono perplessa. Normalmente direi che è inconcludente, che non capisco a quale punto debba portare la storia fra il protagonista e Micòl. In realtà, invece, mi sono data una spiegazione soltanto considerando che è probabilmente una storia autobiografica, che quelle cose siano in parte davvero successe.
Il finale del libro (soprattutto il dialogo conclusivo con il padre) vale tutto il libro.
Fra l'altro, altra nota positiva è il modo fantastico di descrivere Ferrara. Io non ci sono mai stata, ma leggendo mi è sembrato di conoscerla da sempre.
 

gamine2612

Together for ever
:Dsuperfluo dire che l'ho letto da ann , visto il film ed ho tutti romanzi di Bassani.
Avete fatto una presentazione degna di nota:wink:

....solo qui nella mia e sua città si può sentire lo spirito aleggiante dello scrittore negli angoli e scorci dove le storie sono ambientate.
Scusate il piglio fanatico
 

ila78

Well-known member
L'ho finito ieri sera: bello-bello-bello-bello, delicato, mai banale con delle descrizioni accurate ma mai pesanti degli ambienti, in particolare del meraviglioso giardino dei Finzi Contini (ma dove abitavano questi?!?!?!? :paura:). Adoro Micol anche nel suo lieve snobismo, adoro il Malnate.
La parte finale con il dialogo con il padre e l'ultima visita in notturna del giardino lascia a bocca aperta. Assolutamente 5/5.
 

Nidice

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L'avevo cominciato a leggere perchè me lo avevano assegnato per scuola e forse proprio per questo non l'ho mai letto...

-Niccolò
 

Grantenca

Well-known member
In questo libro non c'è una virgola di più e una virgola di meno. Scorrevole, delicato, ben scritto. Quel che di più vicino c'è alla poetica di Pavese.

In effetti concordo sulla perfezione stilistica di questo capolavoro, da cui è stato tratto un film che riesce, almeno in parte, a ricreare l'ambiente magico di quella Ferrara di Bassani.
Questa straordinaria perfezione e vena narrativa l'ho trovata anche in altre opere dello stesso scrittore, meno note: cito "L'airone" e "gli occhiali d'oro", ma anche in altre "storie ferraresi". Veramente un grande autore.
 

Apart

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Cosa si nasconde dietro le mura di Giorgio Bassani? In quel giardino incantato, quale felicità, possibile o impossibile? Il giardino dei Finzi Contini per me è un libro indimenticabile. Scritto con sobrietà, leggerezza, eleganza. Così è la scrittura Bassaniana: una brezza leggera, che la senti addosso perchè nuova, improvvisa, originale, che ti accarezza e ti lascia i brividi sulla pelle.
Il libro è la storia di un innamoramento, di un presente in cui si avverte continuamente la paura per l'avvenire, la possibilità del tragico, la caducità delle cose. E' come un bellissimo quadro destinato a scomparire. Il presente è già un passato, permeato di nostalgia.
 

Monica

Active member
Sennonchè,improvvisamente,dal portone rimasto mezzo aperto....ecco irrompere una raffica di vento.E' vento d'uragano e viene dalla notte.Piomba nel portico,lo attraversa,oltrepassa fischiando i cancelli....ha zittito di botto chi ancora indugiava a parlare.Voci esili,gridi sottili,subito sopraffatti.Soffiati via tutti,come foglie leggere,come fogli di carta,come capelli d'una chioma incanutita dagli anni o dal terrore.......

In queste poche righe c'è il senso di tutto il libro,il vento della guerra e dell'odio che di lì a poco spazzerà via il gruppo di giovani ebrei che a Ferrara,trovandosi escluso dai circoli sportivi,dalle biblioteche e dai luoghi di ritrovo pubblici,in seguito alle leggi raziali,ha iniziato a riunirsi nella tenuta dei Finzi Contini,nobili austeri e riservati.E' un piccolo universo,chiuso e protetto dove sembra che gli orrori della follia nazista siano solo un eco lontano e dove ci si illude che tutto debba risolversi per il meglio.E Giorgio,la voce narrante,che ricorda con nostalgia e tenerezza Micol,il suo amore infelice ,Alberto suo fratello e tutti componenti di quella famiglia di cui è stato ospite ora per giocare a tennis,ora per usufruire della vasta biblioteca del padrone di casa,ora per ascoltare musica.
Un libro lento,intimistico,sofferto.Ho amato il film e ho ritrovato nel libro quel mondo ed i suoi personaggi, così indovinati.Bellissimo.
 
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