Di Harold Bloom ho ammirato lo sforzo di presentare i capolavori della letteratura occidentale come strumenti per l'ampliamento della coscienza. Ne "Il genio" lo ha fatto attraverso l'uso dell'albero delle sephirot, una complessa e famosa concezione cabalistica della dinamica della creazione. Concezione troppo complessa prché possa pretendere di capirla in misura appena sufficiente, ma di certo affascinante.
Dell'articolo che hai postato, Elena, posso soltanto dire che concordo col giudizio negativo sull'assegnazione di troppi premi Nobel per la letteratura. Anche a me, ad esempio, le opere di Doris Lessing non sono mai piaciute troppo. Però mi è piaciuta molto ogni opera che ho letto di Isaac Singer, e mi ha stupito leggere il giudizio sostanzialmente negativo che ne dà Bloom.
Per il resto, quel che Bloom dice nell'articolo ha un tono talmente sgradevole da aver prodotto una riduzione dell'alto grado di ammirazione che avevo sempre avuto per lui.