Scott, Ridley - Il gladiatore

Genere: Storico
Produzione: Universal Pictures, 2008
Dati tecnici: 155 min.


Descrizione
Maximus è il generale romano prediletto da Marco Aurelio, ma proprio per questo odiato da Commodo, figlio dell'imperatore. Marco Aurelio gli confida che, alla sua morte, passerà il trono a lui, scavalcando la successione genealogica. Commodo allora uccide prima il padre e poi tenta di uccidere anche Maximus ma non ci riesce. La sua brutale violenza riuscirà ad abbattersi sulla moglie e sul figlioletto di Maximus che, distrutto, viene portato in Africa dove inizia a fare combattimenti guadagnandosi la fama di gladiatore imbattibile. Tornato a Roma per esibirsi al Colosseo, diventa un eroe acclamato dalle folle. Il giorno della vendetta si avvicina sempre di più. E proprio nel Colosseo incontrerà Commodo, in un ultimo, emozionante combattimento.

OK, forse non sara' un capolavoro ed è pieno di errori storici ma è senz'altro uno dei piu' entusiamanti film degli ultimi tempi, realizzato e prodotto bene, diretto magistralmente Scott e interpretato da attori in stato di grazia. Crowe, secondo me, si è superato solo in A Beautiful Mind. Strepitosa poi la musica di Zimmer E la Gerrard. Insomma, un film da prendere assolutamente :wink:
 

Lauretta

Moderator
Hai ragione Polvere!!!! forse ha tanti errori storici, ma a livello cinematografico è proprio ben fatto..e credo che gli errori siano stati voluti per rendere più avvincente il tutto non solo per errori veri!!!! comunque quando l'ho visto mi è piaciuto, nulla da dire.
 

Masetto

New member
<< Grande budget, grandi effetti alla Scott, che ha dichiarato di infischiarsene di tutte le verità. Riconoscerlo non basta a perdonargli non tanto gli errori che sono da sempre una licenza del cinema, ma il disprezzo di un genere che un volta trionfava. Quo Vadis, La Tunica, Ben Hur, Spartacus gridano vendetta. Un minimo di rispetto e di cultura non avrebbero prodotto un miscuglio tanto ibrido di medioevo, violenza metropolitana, musica onnicomprensiva (melò, drama, west). Intollerabili gli intermezzi dialettici fra Commodo e la sorella che dovrebbero dare spessore ai dialoghi. Dunque film davvero troppo furbo, troppo computerizzato, certamente spettacolare. Buono per distratti e superficiali. Crowe è davvero una rivelazione, ma si sapeva che ha talento e appeal. >> Pino Farinotti

<< Non ci stupiamo se la Roma di Scott è approssimativa […] . Qualche maggior difficoltà viene dalla corsa di Massimo dal gelo del Nord invaso dai Germani alla Spagna: tutta d'un fiato (suo e del cavallo), nonostante una grave ferita. Perplessi ci lascia anche la circostanza che, svenuto in Spagna, rinvenga in mezzo al deserto africano. D'altra parte, siamo venuti al cinema per credere all'incredibile e, con qualche sforzo, ci adeguiamo. Torniamo dunque alla Weltanschauung "teatrale" di Proximo: Roma non s'accontenta di qualche morto ammazzato, vuole ben altro. Che cosa? Lasciamo rispondere Commodo, politico inaffidabile ma regista sommo. Il popolo, dice, non guarda per il sottile. Altro che buone leggi, altro che riforme: quel che desidera, e che gli si deve dare, è «una visione... una grande visione». In platea per un momento ci aspettiamo che l'imperatore/comunicatore dica «una televisione», ma il pericolo è sventato. In compenso, a illustrare il concetto, sarà più tardi il suo manutengolo Cassio. Con un’improbabile parrucca biondastra e riccioluta, e vincendo con la sola forza di polmoni e corde vocali il clamore dei 50.000 del Colosseo, lo speaker di 1800 anni fa annuncia alla folla festante quanto segue: «Cesare ha il piacere di presentarvi [to bring you] il solo campione imbattuto nella storia di Roma, il leggendario Tito». Per quanto paia incredibile, non c’è nel fatto alcuna traccia d'autoironia. Ancor meno ce n’è nella risposta di Gracco a un collega senatore che gli rimprovera di non essere «un uomo del popolo». Io, gli dice come se gli sceneggiatori ci credessero, «sono un uomo per il popolo». Né ironica è la procace Lucilla che, dopo un viaggio di quindici giorni, annuncia: «La prima cosa che faro sarà un bel bagno caldo». In compenso, il fratello - ossia Commodo - domanda al padre se per caso s’è «perso la battaglia». E quello, filosofo stoico, invece di perdere la calma gli risponde: «Ti sei perso la guerra». Così è la regia di Il gladiatore: certa della necessità di dare al popolo una "grande visione". Ossia: cieli corruschi e lampi, omaccioni che si scannano, debosciati che insidiano sorelle, tigri che sbucano da sotto la sabbia del Colosseo, montaggio concitato, dialoghi "definitivi". Non le basta affondare la spada nel corpo grosso del pubblico, vuole di più: vuole frastornarlo e confonderlo con una grande visione. Anzi, già che c’è: con una visione "grossa". Questa è la Weltanschanung dell’ex autore e neoimpresario di wrestling cinematografico Ridley Scott. >> Roberto Escobar

Uno dei film più stupidi che abbia mai visto. I personaggi, (stra)buoni o (stra)cattivi, sono tagliati con l’accetta: tra i primi, il macho Crowe è insieme prode generale, invincibile nel corpo a corpo (tutti i generali romani si buttavano nella mischia insieme ai soldati, ovvio…), adora la famiglia e la umile vita in campagna (molto politically correct), è fedelissimo alla Patria (molto americano), non ha ambizioni (molto Superman), ci regala perle di saggezza (al suo ufficiale che gli fa notare come i barbari dovrebbero capire che la loro battaglia è persa, risponde “Tu lo capiresti quando sei sconfitto? Io lo capirei?”) e quando gli ammazzano i suoi cari diventa un’inarrestabile macchina di morte che farebbe impallidire Schwarznegger; mentre Marco Aurelio, che fu per anni a capo dell’aggressivo, megalomane e sanguinario Impero Romano, viene mostrato come un buon vecchio filosofo che vuole bene ai suoi bravi sudditi e, fosse per lui, non farebbe mai male a una mosca; tra i secondi, Commodo compie una serie di nefandezze che neanche Hitler, e quando potrebbe far uccidere mille volte Massimo di nascosto da un suo sicario, preferisce, a rischio della vita, sfidarlo nell’arena (anche se il fellone non manca di fargli dare prima una bella pugnalata). La celebrata battaglia iniziale vuole tramettere il caos della mischia, col risultato che dalle inquadrature volutamente storte, ravvicinatissime e traballanti non si capisce un tubo. La scena in cui Massimo decapita un gladiatore usando due spade come una forbice sembra presa dalla serie Zombie… davvero non saprei cosa salvare di questo film, a parte gli effetti speciali. :(:(:(
 
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gcbmp

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chiunque non l'avesse vi, lo faccia, per piacere...non si può non conoscere questo film: è un classico!
 

risus

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chiunque non l'avesse vi, lo faccia, per piacere...non si può non conoscere questo film: è un classico!
ehm... mi sa che sono uno dei pochi rimasti che non lo hanno ancora visto...
... ma per fare un piacere a te presto me lo procurerò e lo guarderò... PROMESSO!!! :mrgreen:
:wink::wink:
 

elesupertramp

Active member
... ma per fare un piacere a te presto me lo procurerò e lo guarderò... PROMESSO!!! :mrgreen:
:wink::wink:[/QUOTE]

non farlo........:OO è una tavanata pazzesca......
 

risus

New member
non farlo........:OO è una tavanata pazzesca......
addirittura!!! :mrgreen::mrgreen::mrgreen:
facciamo così allora, continuo a fare come ho sempre fatto finora: non mi metto alla ricerca spasmodica del film (tra l'altro piuttosto semplice, credo)... ma se mi capita di trovarlo in TV o mi arriva il dvd tra le mani me lo guardo e vediamo se mi piace... così non scontento nessuno... credo...:wink:
 

zigozago

Anime member
Per un film del genere,con una colonna sonora del genere,perdonati tutti gli errori storici (certamente voluti,per me).
 

Lucripeta

New member
Che bello questo film, mi piacque un sacco quando lo andai a vedere al cinema e quando capita lo guardo sempre con piacere.
Un classico.
 

Apart

New member
La critica è sempre sta divisa fra chi lo ritiene un trionfo spettacolare del postmoderno e chi invece un finto cinema che punta al solleticamento del nervo ottico. Al di là della sua inattendibilità storica (non può di certo essere definito un film storico, si parla piuttosto di film fantastorico) per me è bello, emozionante e ricco di azione. E R. Crowe mi è piaciuto molto nella parte.
 

darida

Well-known member
Ussignur! perdibilissimo, ma se capita di vederlo si sopravvive :wink: Il bel Crowe e il doppiatore certamente meritano, la storia e' ininfluente :D
 

ayla

+Dreamer+ Member
Ho colmato questa mia lacuna, finalmente l'ho visto e devo dire che non è stato proprio nulla di speciale.
Non mi è dispiaciuto ma non l'ho trovato nemmeno così meraviglioso e imperdibile come mi era stato detto e ripetuto suppergiù un'infinità di volte.
Certo, gli attori erano in parte, specie Phoenix che mi è piaciuto veramente molto, memorabili le musiche e d'impatto l'ambientazione e i vari effetti speciali, ma non mi ha emozionata o catturata più di tanto (e io non sono un blocco di ghiaccio:mrgreen:). Troppo stereotipati i personaggi, troppo prevedibile la storia...di Scott preferisco di gran lunga Alien o Blade runner!
 

LowleafClod

e invece no
E' un film che appassiona mentre lo guardi, lascia un po' perplessi in alcune parti, i combattimenti sono prevedibili, forse mi aspettavo di più nella lotta! Però da passarci bene una serata e concordo con tutti nel dire che le musiche sono fantastiche!
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Un kolossal da Oscar e così bisogna interpretarlo, sui generis dall'inizio alla fine, non può essere un capolavoro anche perché troppo pieno di sereotipi e di approssimazioni, manca di "verità" cinematografica, per il resto anche noioso con tutte quelle battaglie, lotte e teste mozzate all'improvviso. Pollice nè contro nè verso perché chi ama il genere può trovare soddisfazione, per gli altri come me un'altra tacca nella propria filmografia.
 

Meri

Viôt di viodi
Appena visto e mi trovo in accordo con Elisa, non è un film storico e ha un sacco di sangue immotivato, bisogna prenderlo come un colossal da Oscar.
Piccola osservazione femminile: qui, a mio parere, Russell Crowe è nel massimo del suo splendore.
 
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