elena
aunt member
"Il dolore è come il rumore dell'erba che cresce. Ogni giorno, di poco o di tanto, l'erba cresce fino a morirne. E crescendo fa rumore. Ad alcuni può sembrare una dolce melodia, ad altri un frastuono. Ma fa rumore. Eppure solo pochi riescono a sentire. Anche il dolore, quello dei bambini soprattutto, è così. Per alcuni non si sente, mentre per altri è insopportabile. Tu hai questa fortuna: non sprecarla”.
Con queste parole un monaco buddista aiuta Marco Scarpati, l'autore di questo triste “diario di viaggio”, a fare luce in se stesso e gli mostra la strada che è destinato, per causalità, volontà divina o semplice scelta, a percorrere: lottare contro lo sfruttamento sessuale dei minori.
E' una “missione” decisamente delicata e difficile non solo per le obiettive difficoltà di agire in Paesi, prevalentemente del sue est asiatico, annichiliti dalla estrema povertà e miseria ma soprattutto per l'inevitabile impatto emotivo che provoca il contatto con realtà così aberranti che neanche con la più fervida e macabra fantasia si possono immaginare.
L'autore racconta le terribili condizioni di vita di questi bambini, che sembrano “invisibili” agli occhi del mondo, con uno stile molto semplice e privo di descrizioni “ad effetto”: il libro non è volto a suscitare facili commozioni, come un coinvolgente e triste romanzo, ma vuole denunciare e dare concretezza a situazioni che troppo spesso vengono considerate talmente lontane dal nostro comodo mondo occidentale che quasi non vengono percepite come reali. Eppure la concretezza di queste orribili verità la rendiamo possibile proprio noi, abitanti del mondo evoluto e civilizzato: non ci sarebbe violenza e sfruttamento di minori, offerti come insignificanti oggetti, se non ci fosse una specifica e sempre più dilagante richiesta da parte di insospettabili “brave persone” dei paesi “sviluppati”.
L'infaticabile lotta di Scarpati (presidente dell'associazione Ecpat Italia nata per porre fine alla prostituzione e alla pornografia infantili e al traffico dei minori a fini sessuali) e dei suoi collaboratori mostra come si possa concretamente sperare in una notevole riduzione di questo aberrante fenomeno, purché si superi lo stato di generale indifferenza: non voler vedere, non voler conoscere, non tentare di allungare una mano verso questi bambini.......vuol dire non offrire possibilità di una vita diversa a tanti innocenti.
Le storie dei tanti bambini cambogiani descritti in questo libro restano impresse nella mente in modo indelebile così come restano fissate le schifose e viscide figure che ruotano intorno a questo mondo degradato e umiliato.
Interessanti anche le testimonianze dei sopravvissuti al regime dei Khemr rossi: anche in questo caso si tratta di un evento che ha fugacemente toccato le coscienze di molti, un genocidio considerato quasi secondario rispetto ad altri.
Un libro consigliato a tutti: per apprezzare l'immensa gioia del nostro vivere quotidiano ma anche per attivarsi concretamente nei confronti di coloro che non hanno la stessa fortuna e le stesse prospettive di una vita serena e dignitosa.
Con queste parole un monaco buddista aiuta Marco Scarpati, l'autore di questo triste “diario di viaggio”, a fare luce in se stesso e gli mostra la strada che è destinato, per causalità, volontà divina o semplice scelta, a percorrere: lottare contro lo sfruttamento sessuale dei minori.
E' una “missione” decisamente delicata e difficile non solo per le obiettive difficoltà di agire in Paesi, prevalentemente del sue est asiatico, annichiliti dalla estrema povertà e miseria ma soprattutto per l'inevitabile impatto emotivo che provoca il contatto con realtà così aberranti che neanche con la più fervida e macabra fantasia si possono immaginare.
L'autore racconta le terribili condizioni di vita di questi bambini, che sembrano “invisibili” agli occhi del mondo, con uno stile molto semplice e privo di descrizioni “ad effetto”: il libro non è volto a suscitare facili commozioni, come un coinvolgente e triste romanzo, ma vuole denunciare e dare concretezza a situazioni che troppo spesso vengono considerate talmente lontane dal nostro comodo mondo occidentale che quasi non vengono percepite come reali. Eppure la concretezza di queste orribili verità la rendiamo possibile proprio noi, abitanti del mondo evoluto e civilizzato: non ci sarebbe violenza e sfruttamento di minori, offerti come insignificanti oggetti, se non ci fosse una specifica e sempre più dilagante richiesta da parte di insospettabili “brave persone” dei paesi “sviluppati”.
L'infaticabile lotta di Scarpati (presidente dell'associazione Ecpat Italia nata per porre fine alla prostituzione e alla pornografia infantili e al traffico dei minori a fini sessuali) e dei suoi collaboratori mostra come si possa concretamente sperare in una notevole riduzione di questo aberrante fenomeno, purché si superi lo stato di generale indifferenza: non voler vedere, non voler conoscere, non tentare di allungare una mano verso questi bambini.......vuol dire non offrire possibilità di una vita diversa a tanti innocenti.
Le storie dei tanti bambini cambogiani descritti in questo libro restano impresse nella mente in modo indelebile così come restano fissate le schifose e viscide figure che ruotano intorno a questo mondo degradato e umiliato.
Interessanti anche le testimonianze dei sopravvissuti al regime dei Khemr rossi: anche in questo caso si tratta di un evento che ha fugacemente toccato le coscienze di molti, un genocidio considerato quasi secondario rispetto ad altri.
Un libro consigliato a tutti: per apprezzare l'immensa gioia del nostro vivere quotidiano ma anche per attivarsi concretamente nei confronti di coloro che non hanno la stessa fortuna e le stesse prospettive di una vita serena e dignitosa.