La poesia del giorno....

Lauretta

Moderator
magari non tutti i giorni una persona pensa alla poesia che può essere da cornice alla giornata..ma a volte ci vengono in mente delle poesie..e allora..perchè non scriverle qui!!!!

I RAGAZZI CHE SI AMANO di Jacques Prevert

I ragazzi che si amano si baciano in piedi
Contro le porte della notte
E i passanti che passano li segnano a dito
Ma i ragazzi che si amano
Non ci sono per nessuno
Ed è la loro ombra soltanto
Che trema nella notte
Stimolando la rabbia dei passanti
La loro rabbia il loro disprezzo le risa la loro invidia
I ragazzi che si amano non ci sono per nessuno
Essi sono altrove molto più lontano della notte
Molto più in alto del giorno
Nell'abbagliante splendore del loro primo amore
 
DON'T GIVE UP, INES

Don’t give up Ines
Don’t give in to years my Ines
to different moves and habits
Because your room is still warm
Cosy setup and rarities
You had better taste than me
Your room splendor
Your landlady in the hospital
You were always distinctive
by the colour of your letters, by the gifts
She walked me, the next morning around nine, to the station
And a green bus chased by autumn wind is going down
Like a leaf down a Belgrade slope
Wearing my evening suit I am surrounded by looks
Don’t give up my youth, don’t give up Ines
our acquaintance has been prepared for a long time
and then accidentally with hot rakija
and with just a few lines, a wish badly hidden
Your way is ladylike and your cheeks rustic
My bumpkin and my gentlewoman
Then your breasts, bed
And my room hanging in the air like orange
Like an orange lamp under green and blue water of Zagreb
in Proleterskih brigada 39. beside Grković
Wet street further from the window and evening trolleys buzzing
Beautiful moments of nostalgia, love and poverty
Using communal bathroom
and “Please if someone looks for me”
Don't give up Ines
Here I am getting up only to turn the record over
Is that rude at a moment like this
Mozart Requiem Agnus Dei
I still prefer the beginning
I have access to another one million of hers
and naughty data from our youth
That, right there in front of our eyes, deceives us, and robs us, and leaves us
Don’t give up Ines
Tear up the invitation, cancel the dinner, cheat on your husband
on your way for a hairdo in some better hotel
Touch me under the table with your knee
My generation, lover
I know that there will still be youths
But not another one like this one - on average 1938
I won’t have anyone to stay young with if all of you get old
And that youth will be difficult for me
But in the end you must be right
Because I am on this shore
that you’ve left and surrendered half-heartedly
And the rain is starting again
the way it rains in November in the islands
Lead sea and pine sky
Distant voices mixing
Voice of friend’s mother, daughter, lover, boat, brother
rapidly picked up clothes before the rain
And the light disappeared with the whiteness
A bit more of walking by the sea
and that's it.
Don't give up Ines
 
DON'T GIVE UP, INES

Don’t give up Ines
Don’t give in to years my Ines
to different moves and habits
Because your room is still warm
Cosy setup and rarities
You had better taste than me
Your room splendor
Your landlady in the hospital
You were always distinctive
by the colour of your letters, by the gifts
She walked me, the next morning around nine, to the station
And a green bus chased by autumn wind is going down
Like a leaf down a Belgrade slope
Wearing my evening suit I am surrounded by looks
Don’t give up my youth, don’t give up Ines
our acquaintance has been prepared for a long time
and then accidentally with hot rakija
and with just a few lines, a wish badly hidden
Your way is ladylike and your cheeks rustic
My bumpkin and my gentlewoman
Then your breasts, bed
And my room hanging in the air like orange
Like an orange lamp under green and blue water of Zagreb
in Proleterskih brigada 39. beside Grković
Wet street further from the window and evening trolleys buzzing
Beautiful moments of nostalgia, love and poverty
Using communal bathroom
and “Please if someone looks for me”
Don't give up Ines
Here I am getting up only to turn the record over
Is that rude at a moment like this
Mozart Requiem Agnus Dei
I still prefer the beginning
I have access to another one million of hers
and naughty data from our youth
That, right there in front of our eyes, deceives us, and robs us, and leaves us
Don’t give up Ines
Tear up the invitation, cancel the dinner, cheat on your husband
on your way for a hairdo in some better hotel
Touch me under the table with your knee
My generation, lover
I know that there will still be youths
But not another one like this one - on average 1938
I won’t have anyone to stay young with if all of you get old
And that youth will be difficult for me
But in the end you must be right
Because I am on this shore
that you’ve left and surrendered half-heartedly
And the rain is starting again
the way it rains in November in the islands
Lead sea and pine sky
Distant voices mixing
Voice of friend’s mother, daughter, lover, boat, brother
rapidly picked up clothes before the rain
And the light disappeared with the whiteness
A bit more of walking by the sea
and that's it.
Don't give up Ines


nel originale questa poesia suona cosi:

http://www.youtube.com/watch?v=fH-7Z0EEzzA

e tra i versi che comparono sul schermo uno dice:

"Unica cosa importante che resta dopo di noi
sono le trace del amore che lasceremo dietro di se."
 
Che bello questo topic! grazie per averlo aperto :D

Allora, mmm...oggi metto:

Percy Bysshe Shelley – "Alla luna"

E, come una signora morente emaciata e pallida,
che innanzi barcolla, nascosta da un trasparente velo,
fuori dalla sua camera, guidata dai folli
e flebili deliri del suo cervello snervato,
l'animo si levò nel tenebroso est,
una bianca e informe massa.

Sei pallida perché
sei stanca di scalare il cielo
e fissare la terra
tu che ti aggiri senza compagnia
tra le stelle che hanno una differente
nascita, tu che cambi
sempre come un occhio senza gioia
che non trova un oggetto degno della
sua costanza?
 
Paris di notte

Tre fiammiferi accesi uno per uno nella notte
Il primo per vederti tutto il viso
Il secondo per vederti gli occhi
L' ultimo per vedere la tua bocca
E tutto il buio per ricordarmi queste cose
Mentre ti stringo fra le braccia.

Jacques Prèvert
 
O

Ospite 01

Guest
E' FUGGITA L'ESTATE

E' fuggita l'estate,
più nulla rimane.
Si sta bene al sole.
Eppur questo non basta.

Quel che poteva essere
una foglia dalle cinque punte
mi si è posata sulla mano.
Eppur questo non basta.

Nè il bene nè il male
sono passati invano,
tutto era chiaro e luminoso.
Eppur questo non basta.

La vita mi prendeva,
sotto l'ala mi proteggeva,
mi salvava, ero davvero fortunato.
Eppur questo non basta.

Non sono bruciate le foglie,
non si sono spezzati i rami...
Il giorno è terso come cristallo.
Eppur questo non basta.

Arsenij Tarkovskij
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff

Gatto che giochi per via
- Fernando Pessoa

Gatto che giochi per via
come se fosse il tuo letto,
invidio la sorte che è tua,
ché neppur sorte si chiama.
Buon servo di leggi fatali
che reggono i sassi e le genti,
hai istinti generali,
senti solo quel che senti;
sei felice perché sei come sei,
il tuo nulla è tutto tuo.
Io mi vedo e non mi ho,
mi conosco, e non sono io.
 
O

Ospite 01

Guest
IL MIELE SELVATICO SA DI LIBERTA'


Il miele selvatico sa di libertà,
la polvere del raggio di sole,
la bocca verginale di viola,
e l’oro di nulla.
La reseda sa d’acqua,
e l’amore di mela,
ma noi abbiamo appreso per sempre
che il sangue sa solo di sangue...

Invano il procuratore romano,
tra gridi sinistri della plebe,
lavò davanti al popolo le mani,
e invano la regina di Scozia
tergeva da rossi schizzi
le palme affusolate, nell’afosa
oscurità del palazzo reale.

Anna Achmatova
 
Ultima modifica:

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Il cuore che ride

La tua vita è la tua vita.
non lasciare che le batoste la sbattano nella cantina dell’arrendevolezza.
stai in guardia.
ci sono delle uscite.
da qualche parte c’è luce.
forse non sarà una gran luce ma la vince sulle tenebre.
stai in guardia.
gli dei ti offriranno delle occasioni.
riconoscile, afferrale.
non puoi sconfiggere la morte ma puoi sconfiggere la morte in vita, qualche volta.
e più impari a farlo di frequente, più luce ci sarà.
la tua vita è la tua vita.
sappilo finché ce l’hai.
tu sei meraviglioso gli dei aspettano di compiacersi in te.

Charles Bukowski
 

Pasifae

New member
Vorrei stendere il mio mantello sotto ai tuoi piedi.
Ma sono povero.
Ho solo i miei sogni.
Ho steso i miei sogni sotto i tuoi piedi.
Cammina con passo lieve.
Perchè cammini sui miei sogni.


W.B. Yeats
 
O

Ospite 01

Guest
Una poesia di Mile Pesorde:


Nessuno guarda
Nessuno. Gli occhi vacui
Non sentono

Alcuna preghiera.

In mezzo
Al mondo
Dormono.

Scalpitano gli zoccoli: nel cielo

Nessuno a nessuno
Dice niente.
Si sa tutto.

Una mano tesa afferra l'aria languida.

Le Formiche.
Sotto la corteccia
Scavano l'alba.

"Lucciola! Lucciola!"
Sospira (la pietra) sotto i seni.

Un occhio.
Interiore.
Cerca l'universo.

Viandante in una stalluccia d'inverno.

Nessuno vede nessuno.
Forse l'occhio che crea -
Distrugge: l'Essere?

Ma le parole sprofondano.
In abissi senza fondo.

Mile Pesorde
 
O

Ospite 01

Guest
AL SOLE

Più bello della pregevole luna con la sua nobile luce,
Più bello delle stelle, illustri decorazioni della notte,
Molto più bello dell'infocato apparire di una cometa
E a cose assai più belle di tutti gli astri designato,
Poiché da lui ogni giorno la vita tua e la mia dipende, è il sole.

Bel sole, che sorge e non ha dimenticata né ultimata
L'opera sua, bellissimo d'estate, quando la giornata
Evapora dai litorali e le vele pendule a specchio dei tuoi occhi
Trascorrono, finché tu stanco ne dimezzi l'ultima.

Priva di sole, riprende il velo anche l'arte:
Tu non mi appari più, e il mare e la sabbia,
Flagellati dalle ombre, mi fuggono sotto le palpebre.

Bella luce, che dona calore e custodisce e meravigliosa
Provvede a ridonarmi la vista, a ridarmi la vista di te!

Cosa più bella sotto il sole non v'è che star sotto il sole...

Guardare il palo nell'acqua e, sopra, l'uccello
Che medita il volo, e sotto, i pesci a schiere,
Variopinti, ben fatti, venuti al mondo con una missione di
luce;
E guardarsi intorno: il quadrato di un campo, il frastagliato
profilo del mio paese,
E l'abito che hai indossato. Il tuo abito, azzurro, a campana!

Il bell'azzurro, dove i pavoni passeggiano facendo riverenze,
Azzurro delle lontananze, delle regioni felici con i baleni
propizi al mio estro,
Azzurra incognita dell'orizzonte! E i miei occhi entusiasti,
Di nuovo si slargano e brillano, e perdutamente riardono.

Bel sole, cui la polvere deve l'ammirazione più alta,
Non per ìa luna né per ie stelle, né perché la notte
Vogliosa di beffarmi sfoggia comete, ma per amore
Di te, all'infinito, e per null'altro al mondo, io farò
Lamento su l'ineluttabile perdita dei miei occhi.

Ingeborg Bachmann
 
O

Ospite 01

Guest
MATTINO D'AUTUNNO

Che dolcezza infantile

nella mattinata tranquilla!

C'è il sole tra le foglie gialle

e i ragni tendono fra i rami

le loro strade di seta.

F. G. Lorca
 
O

Ospite 01

Guest
ERBA

Nessuna paura

che mi calpestino.

Calpestata, l'erba

diventa un sentiero.

Blaga Dimitrova
 
O

Ospite 01

Guest
Io mi porto questo verde alle labbra
questo vischioso giurare di foglie -
questa terra che è spergiura: madre
di bucaneve, aceri, quercioli.

Mi piego alle umili radici, e guarda
come divento insieme cieco e forte;
non fa dono, il risonante parco
di una sontuosità eccessiva agli occhi?

E - palline di mercurio- le rane
con le voci s’agglomerano a palla;
i nudi stecchi si mutano in rami
e in lattea finzione il vapore dell’aria

30 aprile 1937


Osip Mandel’stam
 

EgidioN

New member
Paul Verlaine (1844-1896) - Canzone d’autunno
I lunghi singulti
dei violini
d’autunno
mi lacerano il cuore
d’un languore
monotono.
Pieno d’affanno
e stanco, quando
l’ora batte
io mi rammento
remoti giorni
e piango.E mi abbandono
al triste vento
che mi trasporta
di qua e di là
simile ad una
foglia morta.
 
O

Ospite 01

Guest
FATUO FUOCO D'AUTUNNO

Nell’aria un languore monotono
mi cuce ferite ed eterni dolori;
e il tempo batte tristezze
che novembre disvela in fatui
bruciori ai limiti degli incendi.

La terra è un coro di memorie;
e quieto il silenzio va posandosi
sulle erbe che a luci d’ombre
velano gli sterpi; e l’odore
delle radici esala nelle zolle
dando voce alle nebbie dei boschi.

E malinconia è dondolio di foglia.

E l’anima si posa qua e là
tra il ricordo e il sogno.

Mario Pozzi
 
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