Pasolini, Pier Paolo - Ragazzi di vita

El_tipo

Surrealistic member
Capolavoro del neorealismo letterario, ragazzi di vita è il racconto delle vicende di un gruppo di adolescenti appartenenti al sottoproletariato romano, il sottoproletariato delle borgate romane, della miseria, ma della vita reale, dove si può incontrare, insieme a Pasolini, la vera poesia, la poesia della realtà.
8 racconti che vedono gli stessi protagonisti (il Riccetto, Agnolo, Marcello, Alduccio, Begalone, il Caciotta, il Lenzetta ecc) aggirarsi tra piccoli furti, gioco d'azzardo, inseguimenti della polizia, prostitute.

Il libro, nonostante sia effettivamente un po noioso e poco scorrevole nella lettura (anche per l'uso del lessico, rigoroso dialetto romano, per l'interpretazione del quale è allegato anche un glossario) è una importantissima testimonianza del degrado sociale dell'Italia negli anni del dopoguerra.

Una curiosità: Pasolinì subì un processo per il contenuto del libro, giudicato osceno, soprattutto per aver affrontato l'impensabile (per il periodo) tema della prostituzione maschile.
 
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elena

aunt member
E' normale che il libro abbia suscitato scandalo all'epoca: in effetti descrive in modo molto crudo la realtà della borgate romane, affrontando realisticamente tematiche difficialmente accettabili per i benpensanti (e non solo dell'epoca).
Ne emerge una situazione di degrado assoluto, senza possibilità di riscatto che lascia molto amaro in bocca.
Io non l'ho trovato noioso......sarà perché non ho dovuto consultare il glossario per capire il romanesco :wink:.....ma concordo con Masetto.....forse è più avvincente Una Vita violenta.
 

El_tipo

Surrealistic member
Infatti non sono riuscito a finirlo. E' monotono secondo me. Meglio Una vita violenta

beh una vita violenta è sicuramente più avvincente, è una storia più sequenziale, con un bellissimo finale. Però visto che mancavano entrambi nella lista dei libri, ho deciso di recensire Ragazzi di vita, che rimane comunque il classico!
 

Dorylis

Fantastic Member
E' normale che il libro abbia suscitato scandalo all'epoca: in effetti descrive in modo molto crudo la realtà della borgate romane, affrontando realisticamente tematiche difficialmente accettabili per i benpensanti (e non solo dell'epoca).
Ne emerge una situazione di degrado assoluto, senza possibilità di riscatto che lascia molto amaro in bocca.
Io non l'ho trovato noioso......sarà perché non ho dovuto consultare il glossario per capire il romanesco :wink:.....ma concordo con Masetto.....forse è più avvincente Una Vita violenta.

Il glossario per capire il romanesco?? Ma non sei di Roma? Eh, allora se lo leggo io sono nel buio totale! :OO
 

mado84

New member
io l'ho letto tantissimi anni fa e mi ricordo che non mi era dispiaciuto. forse proprio per gli argomenti che trattava. sicuramente un libro triste e crudele
 

elena

aunt member
Il glossario per capire il romanesco?? Ma non sei di Roma? Eh, allora se lo leggo io sono nel buio totale! :OO

In realtà io non ricordo la presenza di questo glossario (forse perché non l'ho cosnultato :?)....ma fido di quello che ha scritto El tipo :mrgreen:.
In fondo il romanesco non è particolarmente complesso........una volta che uno si abitua alle parole troncate, alle doppie quando non servono (tipo lezzione) e alla mancanza di doppie quando servono (come la guera)....il gioco è fatto :wink:
 

pigreco

Mathematician Member
Splendida fotografia di una realtà italiana ignota a molti nostri compatrioti, soprattuto non romani, come me. Il glossario è superfluo dopo la decima pagina, e soprattutto fa perdere il ritmo. Meglio non capire una parola ma godere a pieno della musicalità del dialetto. Forte, piacevole. Giudizio 4.
 

sergio Rufo

New member
eccone qui uno talmente intelligente ed acuto osservatore della realta' sociale da essere tutto tranne che un uomo di sinistra. Eppure lo era.
Ma lo era a suo modo: lo era in modo coerente ed onesto.
Considero Scritti Corsari uno dei migliori libri italiani degli ultimi cinquanta anni: una visione disincantata della realta' politica, culturale, sociale italiana. Una sorta di profezia sul consumismo imperante, sulla borghesizzazione omologante di un popolo - quello italiano - che di unito non ha proprio niente, se non una voglia esilirante di essere ipocrita.
 

Athana Lindia

Πάντα ρει
Primo libro di Pasolini letto: sono storie tristi e amare. Scorre a fatica, specialmente per il linguaggio in cui è scritto. Descrive la realtà misera e squallida della vita di borgata nel dopoguerra. Ho trovato tutti i personaggi poco caratterizzati, nessuno di loro è stato in grado di catturarmi. Finale deprimente.

Voto: 1/5
 

HOTWIRELESS

d'ya think i'm stupid?
per un racconto altrettanto tragico e desolante,
si è dovuto a mio avviso attendere 25 anni, con: "Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino" ...

:OO
 

Grantenca

Well-known member
L'ho letto qualche tempo fa; in effetti non è un libro facile e scorrevole, ma rappresenta una certa realtà della periferia romana ( e di conseguenza di molte altre periferie metropolitane del tempo) molto realistica e, per quel che mi ricordo, ci sono anche pagine molto belle, del tutto degne della fama, a mio avviso meritata, di grande poeta dell'autore.
 
V

Valentina992

Guest
Ecco la mia recensione da aNobii:

Avevo riposto molte speranze in questo romanzo che desideravo leggere da un po', quindi mi dispiace dirlo, ma ha deluso pienamente le mie aspettative. Il punto di forza dell'opera è sicuramente il contesto, ovvero il sottoproletariato romano del secondo dopoguerra, nel quale si dipanano le vicende dei vari protagonisti, peraltro tutte uguali, ripetitive ed è anche difficile ricordare i vari nomi, cosa che di mio non tollero quando leggo un libro. Inoltre mi aspettavo forse un linguaggio un po' più "immediato" e con digressioni più brevi e "mirate".
In conclusione salvo solo l'idea ed il contesto.
 

Vitt96

Member
Ragazzi di vita risulta essere un fedele ritratto delle condizioni di vita del sottoproletariato romano nell'immediato secondo dopoguerra.
I protagonisti di questo romanzo sono ragazzi, adolescenti, giovani pischelletti che vivono sulla propria pelle il degrado in cui versano le borgate romane. Sin dalle prime pagine è forte il senso di individualismo che permea il romanzo per intero; questi giovani, completamente dimenticati dallo Stato e dalle famiglie si vedono costretti a ricorrere ai furti pur di raccimulare qualche spicciolo per poter arrivare a fine giornata. La storia procede lenta il suo corso trasmettendo al lettore ora la noia dei ragazzini che sciamano di qua e di là fino a restare stremati dalla stanchezza, ora la felicità di aver raccimulato abbastanza denaro per comprare una nazionale grazie alla rivendita di tubature rubate in un cantiere, ora l'afa e il sole cocente che si abbattono sulla città, ora la frescura dovuta ad un bagno nel fiume avvelenato dagli scarichi industriali, ora la frenesia, le grida, l'euforia, gli schiamazzi, ora il forte senso di fame e di debolezza, ora il fastidio dovuto alla polvere che si appiccica sulla faccia sudata dei ragazzi intenti a rovistare nella spazzatura.
Il contesto sociale è malsano e sono molti i temi che l'autore riesce a portare a galla grazie ad una magistrale descrizione realistica: la povertà incontrastata, le ingiustizie sociali,la mancanza di principi morali, l'alcolismo, la disoccupazione, la disperazione degli sfollati e degli sfrattati, la prostituzione sia femminile sia maschile che come un'ombra mai abbandona la narrazione e resta uno dei principali attori della scena.
Eppure, nonostante tutto ciò, la vita dei fanciulli continua imperterrita così come la vita della città, le strade pulsano di lambrette e auto, un via vai continuo occupa i marciapiedi, le persone comprano e vendono al mercato, i soldati fanno la ronda, i carri armati fanno tremare la terra al loro passaggio, i malandrini organizzano bische clandestine.
In definitiva, Ragazzi di vita risulta essere un ottimo libro che ci aiuta a comprendere la vita così com'era all'indomani del secondo conflitto mondiale e del totalitarismo fascista. Personalmente ho molto apprezzato le descrizioni nude e crude della realtà, senza nessuna censura né abbellimento; unica pecca, secondo me, la narrazione lenta che rende la lettura noiosa in alcuni punti.
 
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