Henckel von Donnersmarck, Florian - Le vite degli altri

fabiog

New member
Berlino Est 1984.Georg Dreyman drammaturgo e Christa Maria Sieland,sua compagna ed attrice famossissimasono considerati tra i più importanti intellettuali del regime comunista.Finche il ministro della cultura vede uno spettacolo di Christa e se ne innamora e dà l'inarico al migliore agente della Stasi di spiare la coppia,ma l'intreccio tra le vite degli altri e la sua finisce di stravolgere il destino di tutti.
Un film bellissimo, pienamente meritato l'oscar per il miglior film straniero.Il cast di attori è splendido bravissimo Ulrich Muhe(l'agente della Stasi) si nota il suo cambiamento come persona dal freddo agente dell'inizio del film,alla persona veramente umana.Molto ben descritta anche l'atmosfera che circonda i protagonisti,il senso di soffocamento che dava la dittatura e la rassegnazione a cui gli artisti dovevano soggiacere.
Commovente il finale ed anche la scena in cui Ulrich Muhe sdraiato sul divano legge lepoesie di Brecht e si commuove,il primo passo verso il suo cambiamento
 
Ultima modifica di un moderatore:

elena

aunt member
Uno dei film più belli che ho visto negli ultimi anni.
La figura dell'agente della stasi è veramente toccante....non solo per la inevitabile fine ma anche per la capacità di vivere con grande partecipazione le vite degli altri. Mi ha colpito molto la sua determinazione e voglia di reagire alle assurde imposizione.....tanto da inventare una pièce teatrale, frutto della sua disperata fantasia.
Meritato ogni alto riconoscimento :ad:
 

risus

New member
da non perdere!!!
bel film, davvero... condivido in toto i commenti di fabiog ed elena...
guardatelo guardatelo guardatelo!!!
 

El_tipo

Surrealistic member
anche io la penso come voi...è facile scadere nel banale quando si affrontano certi temi, ma il film è originalissimo e molto ben fatto! sicuramente una delle migliori pellicole degli ultimi anni
 

swann

New member
Concordo con i giudizi precedenti, un film bellissimo e originale con un protagonista molto umano. Purtroppo l'attore è morto poco dopo l'uscita del film :(
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
non sapevo che l'attore fosse morto :-(
di questo film mi ha colpito, oltre all'ambientazione storico-politica, il cambiamento interiore di un uomo grigio, senza una sua vita personale, che riesce a riscattarsi, mettendosi proprio in ascolto degli altri, non più come spia ma come persona che vuole capire cosa sta succedendo e prende posizione.
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Bellissimo. Un film che fa male per la maestria del regista nel trasmettere allo spettatore la sensazione di claustrofobia legata al clima storico-politico descritto. Raccapricciante l'inizio, in cui l'agente della Stasi mostra la sua fredda spietatezza negli interrogatori e nelle lezioni. Davvero toccante vedere la sua vera personalità, che forse mai aveva avuto modo di emergere, prendere pian piano il sopravvento sull'ambizione e sull'indifferenza, vedere come le vite degli altri diventeranno la sua, bellissimo notare i continui mutamenti nel volto espressivo dell'attore, stupenda e liberatoria la scena del riscatto finale. Una regia sensibilissima e una trama incalzante. Mai un film così lungo mi parve così breve.
 

zolla

New member
Uno dei film più significativi degli ultimi anni. Tratta argomenti molto delicati con un tocco veramente originale. Assolutamente da vedere,grandissima interpretazione dell'attore che purtroppo non è più tra noi.
 

ayla

+Dreamer+ Member
E' un film che riguardo sempre molto volentieri, intenso e commovente come pochi, l'immagine finale del protagonista è indimenticabile, è il viso di una persona che è diventata buona, che è riuscita a cambiare, perchè ha saputo ascoltare la voce degli altri, ma soprattutto la voce della propria coscienza.
 

isola74

Lonely member
Film bellissimo che ti aggancia fin da subito e non ti molla più.


Il punto cruciale della storia secondo me sta nella frase che la ragazza dice all'agente della Stasi (non sapendo ancora chi fosse) quando lo incontra al bar, prima di andar via : “...lei è una persona buona”. E lui capisce che c'è dell'altro oltre gli interrogatori e le microspie, che esiste un mondo di cui gli hanno insegnato a diffidare, fatto di persone che devono combattere ogni giorno per le loro idee e la libertà di esprimerle, le vite degli altri appunto.

Piano piano scopre che questi altri non sono tanto male e, forse all'inizio senza nemmeno accorgersene, entra in queste vite.
Altro punto di rottura è la scena in cui legge le poesie di Brecht rubate allo scrittore


Un giorno di settembre, il mese azzurro,
tranquillo sotto un giovane susino
io tenni l'amor mio pallido e quieto
tra le mie braccia come un dolce sogno.
E su di noi nel bel cielo d'estate
c'era una nube ch'io mirai a lungo:
bianchissima nell'alto si perdeva
e quando riguardai era sparita




Ormai si è messo nei panni dell'altro :wink:



Bella la frase finale del film, quando dice al commesso, a proposito del libro appena comprato “lo prendo per me”: finalmente c'è lui, ci sono i suoi interessi e i suoi desideri, laddove prima c'era solo la causa del partito.



Morale del film? Secondo me sono due. La prima è quella di doversi immedesimare nelle vite degli altri, provare empatia per loro prima di giudicare “per sentito dire”.
La seconda è legata ad una frase pronunciata all'inizio del film dal ministro: Le persone non cambiano. E invece le persone possono cambiare atteggiamento se trovano un'apertura, se si sentono volute bene.


(P.S. Scusate la frase finale troppo sdolcinata:mrgreen:)
 

Grantenca

Well-known member
Non posso che unirmi al coro di elogi su questo film - capolavoro. Gli spunti sono molteplici, e qui voglio solo sottolineare con quanta maestria viene descritto il clima che si respirava nella Germania est di quel tempo. Emblematica è la scena della barzelletta su Honecker raccontata nella mensa, in cui un momento di rilassata ilarità si può trasformare rapidamente in tragedia. C'è poi il percorso interiore dell'eroe silenzioso, funzionario di grado abbastanza elevato, perfettamente integrato nella società, che "ascoltando" per servizio di polizia la vita di due amanti si rende conto lentamente che esiste un altro modo di vivere, in cui i sentimenti non sono oggetto di mercanzia e di potere, e , inconsciamente, ammira i protagonisti e si incuriosisce fino a decidere di parlare, naturalmente senza rilevarsi, con la protagonista, bellissima e ammirata attrice di teatro, nelle mire di un altissimo funzionario, e sempre più lo intristiscono i ricatti che ella è obbligata ad accettare per salvare se stessa e il proprio amante. In silenzio e con grandissimo coraggio riesce in un impresa che, se scoperta, gli poteva costare la vita, ma con questa impresa riesce a salvare una sola esistenza, non due. E bellissimo è il finale in cui si vede questo "eroe" che nella nuova Germania fa un lavoro di grado modestissimo, seguire con interesse la vita dell'artista che ha salvato, senza la presunzione o il coraggio di rilevarsi, e che riceve in cambio il grandissimo premio di una dedica personalizzata che solo lui può comprendere a pieno. Come già detto sono numerosissimi i motivi di riflessione che si possono trarre da questo CAPOLAVORO. Il più semplice mi sembra il fatto che neppure il regime più autoritario e spietato può cancellare la generosità e bontà d'animo se uno effettivamente la possiede.
 

Karmelj

New member
Mi unisco anch'io al coro, film bellissimo e toccante che, pur non basandosi su un fatto vero, ci immerge pienamente nell'atmosfera oppressiva dei paesi del blocco comunista

(Soltanto un pelino nell'uovo: quando inquadrano la giovane in agonia dopo essersi fatta investire sembra che l'abbiano sdraiata sul capezzale di morte).
 
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